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Antonio Rinaldi presenta Leggere il silenzio a Viareggio

VIAREGGIOSabato 7 maggio alle ore 18,30 Antonio Rinaldi presenta Leggere il silenzio. Lavorare con i bambini autistici e il metodo da lui ideato denominato A.T.D.R.A. (l'Approccio Terapeutico Dinamico Relazionale in Acqua), presso la libreria Lettera 22 in via Mazzini 84/86 - Viareggio
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Redazione

Antonio Rinaldi e il metodo A.T.D.R.A. sulla stampa di questa settimana

copertina-leggere-il-silenzio-x-sitoAntonio Rinaldi nel suo libro Leggere il silenzio. Lavorare con i bambini autistici (collana Strumenti) fornisce un esempio concreto di come si possa lavorare con un bambino autistico, il metodo che egli stesso ha adottato e continua ad adottare: il trattamento in acqua (surf-therapy).


rinaldi2L’autore descrive il percorso in piscina e quello in mare (il surfing), delineandone anche punti di forza e debolezza, con qualche piccolo esempio di pazienti, da egli stesso curati, che hanno avuto i loro piccoli miglioramenti.
Il metodo ideato da Antonio Rinaldi è l'A.T.D.R.A. (Approccio Terapeutico Dinamico Relazionale in Acqua) che è sempre più apprezzato per il trattamento dei bambini autistici, infatti negli ultimi giorni la stampa (www.romatoday.it) (http://m.ilmessaggero.it) gli ha dedicato alcuni articoli in occasione dell'avvio delle attività di Surf-Therapy (Surfing Voice) presso uno stabilimento di Ostia, e in autunno presso le piscine della città. Nell'articolo di Roma Today si legge: "Surfista affermato e per questo team rider ed ambassador del famoso marchio australiano Billabong, Rinaldi negli anni ha istituzionalizzato sempre più la surf-therapy sino a certificare anch'essa con il nome "Surfing Voice", ottenendo riconoscimento immediato dall'Italia e dall'estero. Surfing Voice, la prima forma di surf-therapy italiana e per certi versi nel mondo, si differenzia dalle pochissime realtà di surf-terapia già esistenti; queste utilizzano l'emozione scaturita dal cavalcare un'onda per alleviare il disagio e per rafforzare autostima, portando forza e motivazione alla vita, Surfing Voice invece interviene applicando alla generale struttura applicativa attenzioni e modalità personalizzate applicate al singolo soggetto e alle diverse patologie. Nel caso dell'autismo si opera nel rispetto del tipico funzionamento e di necessità, nell'accoglienza e nel riconoscimento si costruisce facendo leva sulla motivazione e sui punti di forza del soggetto."


La Rivista Insegnare, inoltre, ha intervistato Antonio Rinaldi, egli racconta come nasce il suo percorso terapeutico "In realtà tutto nasce molto lontano, nel lontano 1999 grazie ad una prima esperienza con il mondo della disabilità in piscina scoprii quanto l'elemento acqua fosse indubbiamente più potenfotote nel creare connessione con le proprie emozioni e quindi con l'altro, rispetto agli altri contesti di intervento o semplicemente di vita.  D'altro canto l'acqua era giá elemento cardine nella mia vita e anche sulla mia persona lo avevo da sempre riconosciuto come dimensione terapeutica.
La surf-therapy nasce in realtà come evoluzione dall'intervento in piscina che negli anni ho strutturato e affinato per l'autismo e i disturbi dello sviluppo.
Il metodo denominato "a.t.d.r.a." (approccio terapeutico dinamico relazionale in acqua) negli anni da strumento specifico per l'intervento in acqua, è divenuto metodologia per trattare l'autismo in qualsiasi contesto, utilizzabile per la didattica scolastica ed in qualsiasi contesto terapeutico e di vita.
Dall'esperienza clinica nasce, oltre che il libro Leggere il silenzio. Lavorare con i bambini autistici, anche l'idea di strutturare ed istituzionalizzare la surf-therapy, naturalmente sempre nel rispetto degli assiomi base del metodo a.t.d.r.a., che accolgono necessità e sfruttano i punti di forza del funzionamento autistico, uniti al potere motivazionale e meditativo dell'onda. [...]
Il Dott. Rinaldi prosegue parlando delle principali difficoltà che si incontrano nel percorso e dei risultati che si ottengono: "Il percorso nella metodologia a.t.d.r.a. è costruito sulle peculiarità del funzionamento autistico, per cui dando valore alle potenzialità tipiche e rispettando le specifiche necessità, non incontra difficoltà con i soggetti, che anzi sin dalle primissime sessioni dimostrano grande motivazione ad esserci e a relazionarsi. L'unica reale difficoltà su cui possiamo imbatterci è il rischio di non far comprendere il valore terapeutico, a chi da esterno inconsapevole si limita a pensare al "surf", di un intervento in un setting apparentemente poco strutturato come una piscina o una spiaggia; l'atipicità degli interventi a.t.d.r.a. verte sul nostro voler alleggerire lo stato d'animo del genitore e del bambino/ragazzo per far leva sugli aspetti motivazionali dello stare in relazione. Il grande limite di un ambiente prettamente clinico/medicalizzato, è già nel suo continuo rimando alla patologia, alla diagnosi e cosa fondamentale nel suo separare genitori e figlio. Elemento cardine del nostro operare invece è il coinvolgimento attivo del genitore." [...]
Tratto da www.insegnareonline.com Intervista a cura di M. Gloria Calì


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http://issuu.com/edizionipsiconline/docs/leggere-il-silenzio?e=2372380/11339985
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Leggere il silenzio. Lavorare con i bambini autistici

Nella Collana Strumenti è stato appena pubblicato "Leggere il silenzio. Lavorare con i bambini autistici", un nuovo volume dedicato al problema autismo ed in particolar modo al mondo infantile.


[caption id="attachment_2209" align="alignright" width="200"]leggere-il-silenzio La copertina del nuovo libro sull'autismo pubblicato da Edizioni Psiconline

Edizioni Psiconline prosegue nella sua mission di diffusione di cultura psicologica on&off line e pubblica in questi giorni un nuovo volume inserito nella Collana Strumenti, espressamente dedicata a chi opera professionalmente in campo psicologico: "Leggere il silenzio. Lavorare con i bambini autistici", scritto da Antonio Rinaldi, psicologo toscano che opera a Livorno ed è esperto in autismo.


L'autore ha infatti messo a punto un trattamento terapeutico-educativo-riabilitativo ad approccio integrato, basato su un modello a valenza relazionale, in acqua (piscina e in mare sfruttando l’attività del surfing)  caratterizzato dal fondamentale coinvolgimento genitoriale.



L’autismo negli ultimi anni sembra diffondersi in maniera iperbolica e con esso la correlata ricerca eziologica e di intervento.


Un’opportunità di riflessione, dalla analisi della stessa definizione di disturbo “pervasivo dello sviluppo”, passando per il concetto di diagnosi e di intervento, su un modo di essere, di “funzionare”, tipico dello spettro certificato, atipico rispetto alla norma, tanto affrontato nella letteratura scientifica, quanto dal pensiero comune dei libri e delle pellicole, ma forse non così diverso da una componente di ognuno di noi.


Riconoscere per curare, é il motto per poter intervenire con un bambino affetto da autismo, riuscire empaticamente a comprendere e scorgere un potenziale per lo piú celato, per alimentarlo e coltivarlo, proponendo attività motivanti e diffondendo consapevolezza tra chi vive o lavora con il piccolo, primi tra tutti i genitori incatenati ed imprigionati dalla visione diagnostica del proprio figlio e per questo poco speranzosi e fiduciosi di ogni suo poter divenire.


Un libro sul sentire umano ma dagli spunti pratici su come poter insegnare nell’autismo, per come approcciarsi a lui, indipendentemente dall’attività o dal contesto contingente, solo riflettendo sul suo peculiare modo di leggere il mondo, gli altri, se stesso, nel silenzio.

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