Alcuni, fra i nostri studenti e lettori, ci hanno domandato di specificare meglio il concetto di “rabbia”.
Proviamo a farlo in estrema sintesi, ovviamente invitando il lettore a coglierne le intime connessioni con la patologia anoressica.
La rabbia è una emozione generalmente negativa, in quanto risposta sbagliata a problemi magari legittimi: però è spesso generatrice di confusione, fa salire il livello di conflittualità, e non si capisce più niente.
Una rabbia correttamente espressa, nel giusto contesto terapeutico, risulta invece lecita… ma è uno stratagemma da usare con particolare prudenza. La primitività della rabbia rende la persona “rabbiosa” incapace di esprimersi. Inoltre, la rabbia silente (o peggio ancora inconscia) tende a “ribollire” dentro, montando a dismisura, per poi sfociare in esplosioni confusive e distruttive.
La malattia anoressica, sia quella conclamata nel corpo sia quella anche solo accennata nella sfera mentale ed affettiva, risulta non di rado “inquinata” da una “cattiva e sbagliata” espressione della emozione rabbiosa, comportando “riluttanza” (cioè il non volersi far curare) e “resistenza” (cioè il frapporre ostacoli al corretto svolgimento della terapia).
Luciano Peirone & Elena Gerardi