La valutazione delle capacità genitoriali - Guida pratica per il professionista
Valutare la genitorialità (o capacità genitoriali) su mandato di un tribunale è un compito difficile per l’operatore sociosanitario che vi si trovi implicato.
La complessità del compito deriva in parte dal carattere sfaccettato e complesso del costrutto “genitorialità”; in parte dal fatto che tale costrutto non è solo intrapsichico, non riguarda quindi solo i singoli individui, ma è anche relazionale, riguarda cioè l’interazione tra i vari individui coinvolti (genitori e minore); in parte infine dal fatto che l’operatore coinvolto non può essere neutrale in tale compito, nel senso che vi entra col proprio bagaglio di conoscenze, di esperienza, e con la propria personalità in un modo ancora più forte e decisivo di quanto non accada nel processo di valutazione e conoscenza di un singolo individuo, e questo a causa delle forti pressioni emotive ed etiche che tale compito attiva.
Probabilmente non si sbaglia se lo si descrive come il compito più scomodo e gravoso a cui un operatore sociosanitario deve far fronte nella sua attività professionale, e questo non solo per la complessità cui si è accennato ma anche per il carico di responsabilità che tale compito comporta, dato che il parere potrebbe incidere su un diritto fondamentale dei genitori e dato che spesso in questo compito entra in gioco un terzo attore che di solito non è presente nei normali percorsi diagnostici o di sostegno che vengono svolti su richiesta spontanea in ambito sanitario, e cioè il Tribunale (ordinario o per i minorenni).
Parliamo di un attore “scomodo” per i protagonisti del processo di valutazione (utenti e operatori dei vari servizi coinvolti), perché fin dall’inizio ordina e prescrive che si facciano certe attività in tempi determinati e a volte stringenti. L’ingresso di questo attore nel processo valutativo dei genitori crea naturalmente un clima di tensione per le implicazioni giudicanti e punitive (quando non persecutorie) che esso porta con sé, trasformando fin da subito per la famiglia coinvolta il rapporto conoscitivo con gli operatori sociosanitari in un momento ansiogeno, con il conseguente innesco di meccanismi e strategie difensive che rischiano di inquinare il campo e frapporre molti ostacoli al raggiungimento dell’obiettivo finale: rimandare al giudice un quadro sufficientemente chiaro della situazione familiare e proporre delle iniziative per far fronte alla situazione, al contempo cercando di creare un minimo rapporto di fiducia coi genitori e il minore coinvolto che consenta di dar corso alle iniziative di sostengo che i servizi hanno eventualmente individuato.
A partire da tale complessità, il libro avanza ipotesi teoriche e pratiche per costruire una piccola guida utile a orientarsi in questo difficile ambito di lavoro e suscitare ulteriori riflessioni nel lettore.
A chi è rivolto
Il libro è rivolto sia a studenti di psicologia o specializzando in psicoterapia interessati ad approfondire per la prima volta questo argomento, sia a terapeuti che operano già da qualche tempo in questo ambito e vorrebbero approfondire alcune questioni importanti e critiche del percorso di valutazione delle capacità genitoriali su cui certamente si saranno imbattuti. Il testo può essere letto anche da altri operatori sociosanitari (ad esempio gli assistenti sociali) che, specie in ambito pubblico, collaborano con lo psicologo nella valutazione dei genitori su mandato del tribunale.
Autore
Marco Nicastro, psicoterapeuta di formazione psicoanalitica, vive e lavora a Padova. Collabora da diversi anni con istituzioni sanitarie pubbliche e private, occupandosi di terapia dell'adulto e dell'adolescente, tutela minorile e sostegno alla genitorialità, contrasto alla violenza di genere, anche in collaborazione con l'autorità giudiziaria.
Ha pubblicato diversi articoli di argomento clinico su riviste scientifiche e i saggi Il carattere della psicoanalisi (Psiconline edizioni, 2017), Pensieri psicanalitici. Riflessioni non ortodosse sulla psicanalisi (Polimnia Digital Editions, 2018); La resistenza della scrittura. Letteratura, psicoanalisi, società (Ladolfi, 2019); Psicanalisi, cura, libertà (Polimnia Digital editions, 2021), Psicoterapia come esperienza umana (Psiconline edizioni, 2022).
Suoi articoli di argomento psicoanalitico, filosofico e letterario sono apparsi su vari blog e riviste culturali online.
Indice
Premessa
1. Una definizione
2. La questione della valutazione della personalità
3. Considerazioni preliminari sul percorso di valutazione
4. Il setting
5. Modalità di conduzione dei colloquio
6. Due situazioni rilevanti: violenza in famiglia, rifiuto di un genitore
7. La stesura della relazione
Appendice 1
Schema indicativo per la valutazione delle competenze genitoriali
Appendice 2
Modello di relazione sulla valutazione delle capacità genitoriali
Bibliografia consigliata
Brossura
Pagine 114
Formato 15x21 cm
ISBN 978-88-99566-37-1
Acquistalo su Amazon:
Pubblicità