L’obesità rappresenta un importante fattore di rischio per la salute di un individuo.
Un eccesso di peso, con conseguente accumulo di grasso corporeo, può comportare complicanze cardiovascolari, all’apparato muscolo-scheletrico e sovente si riscontra l’associazione fra obesità e diabete, malattie del fegato o colecisti, cancro, ipertensione, apnee notturne.
L’obesità rappresenta un importante fattore di rischio per la salute di un individuo. Un eccesso di peso, con conseguente accumulo di grasso corporeo, può comportare complicanze cardiovascolari, all’apparato muscolo-scheletrico e sovente si riscontra l’associazione fra obesità e diabete, malattie del fegato o colecisti, cancro, ipertensione, apnee notturne.
L’aspetto fisico e la problematica organica possono mascherare aspetti psicopatologici gravi come depressione, isteria, ipocondria, impulsività, alessitimia. Il soggetto obeso ha difficoltà a riconoscere il senso di fame e quello di sazietà che spesso vengono confusi con delle “tensioni” in senso generico (collera, paura, noia, depressione, isteria, vuoto interiore). Il cibo diventa per l’obeso adulto il modo di rispondere a ogni emozione e sensazione sia positiva che negativa. Cibo ed emozioni sono dunque un binomio inscindibile.
Sotto il termine generico di “obesità” si cela un’infinita varietà di comportamenti alimentari disfunzionali, tra questi il disturbo da alimentazione incontrollata. L’APA (2000) tra i criteri diagnostici per il BED prevede, oltre alla sensazione di perdita di controllo e alla grande quantità di cibo assunta, particolari modalità durante l’abbuffata: mangiare rapidamente senza avvertirne il bisogno, da soli per l’imbarazzo causato dal proprio comportamento. Devono inoltre essere presenti sensazioni fastidiose di ripienezza gastrica, disgusto, senso di colpa dopo l’eccesso alimentare.
L’obbiettivo primario dell’intervento psicoterapico con questa tipologia di pazienti non deve essere connesso al calo ponderale, poiché il peso è solo il sintomo dei disturbi sottostanti che lo alimentano.
La psicoterapia ipnotica neo-ericksoniana rappresenta la via regia di accesso al nostro inconscio e permette di acquisire consapevolezza delle proprie reazioni emotive e di gestire in modo differente le connessioni tra pensieri e sentimenti, elaborando e modificando in modo costruttivo quelli irrazionali..
Nel nostro approccio, in particolare, le caratteristiche relazionali e di personalità vengono utilizzate per ritagliare l’intervento sulle “misure” del paziente, che in altre parole significa effettuare uno specifico intervento psicoterapeutico per quell’individuo unico, portatore di bisogni, sentimenti e pensieri che lo caratterizzano. Il linguaggio è semplice e si avvale spesso dell’uso di metafore contenenti messaggi che rimangono nella memoria del paziente e continuano a stimolare dubbi e riflessioni. Le metafore sono un modo indiretto di suggerire alla mente inconscia possibili soluzioni
Carla Maria Gaffuri, nata in provincia di Como, si è laureata in Lingue e Letterature Straniere presso I.U.L.M. di Milano e, successivamente, in Psicologia Clinica e di Comunità presso l’Università degli Studi di Torino.
Ha acquisito una formazione in Psicoterapia Ipnotica Neo-Ericksoniana presso l’Associazione Medica Italiana per lo Studio dell’Ipnosi (A.M.I.S.I.) di Milano . E’ iscritta all’albo della Regione Lombardia come Psicologo Psicoterapeuta.
Autrice di articoli vari pubblicati sulla rivista scientifica Link, da qualche anno si occupa di problemi legati all’obesità presso l’ U.O. Semplice di Medicina Nutrizionale e Chirurgia Bariatrica dell’ Azienda Ospedaliera Sant’Anna di Como Presidio di Cantù .
Psicologi, Psicoterapeuti, Studenti.