Nella pelle del bambino. Figura materna e costruzione del sé
In questo libro ho voluto, attraverso queste esperienze, far comprendere i meccanismi profondi, inconsci, emotivi, che determinano l’esperienza di figli non amati o amati nel modo sbagliato, ne ho delineato alcuni schemi operativi che si trasmettono per generazioni, ed ho anche cercato di far comprendere che una madre talvolta ripropone l’unico modello di madre che ha conosciuto.
Il quadro d’insieme che emerge è quello di un rapporto che segna non solo l’infanzia, ma determina fortemente la personalità adulta ed il modo di rapportarsi con il mondo esterno, in un contesto complessivo che ha poco a che fare con l’istinto.
Perché essere genitori non è facile, ma se si conoscono i meccanismi che prendono vita nella diade materna, probabilmente è possibile evitare alcuni errori, pur consapevoli che la perfezione non esiste.
Il rapporto con la propria madre rappresenta l’esperienza che determina la personalità di ciascun individuo, influenza il modo di pensare, di comportarsi, di vivere e sentire le emozioni. In questo libro ho voluto centrare l’attenzione su questa diade relazionale, per rendere più chiari alcuni dei processi psico-emotivi che in essa prendono vita e che contribuiranno a determinare l’essere umano adulto del futuro, con le sue risorse e con le sue fragilità.
Attraverso alcune specifiche “tipologie di madri”, ed arricchendo il testo con frammenti di testimonianze, ho intrapreso questo viaggio nella relazione materna focalizzando l’attenzione sui messaggi emotivi trasmessi attraverso determinati comportamenti, e su come questi messaggi possano influire su una personalità in formazione. E così fra madri che amano troppo e madri aggressive, fra madri svalutanti e madri che crescono da sole i propri figli, si delinea la struttura di una relazione che è legata non tanto all’istinto quanto piuttosto a schemi comunicativi e relazionali appresi, che si trasmettono e si ripetono.
Non esiste un manuale del perfetto genitore, ma sicuramente conoscere l’effetto che ha sull’altro uno schiaffo o una parola fuori posto, aiuta a crescere i figli con maggiore attenzione al loro mondo emotivo.