Nel testo cerca di svelare i giochi familiari tipici delle famiglie abusanti e incestuose e di ricostruire e capire le dinamiche interattive che caratterizzano tali famiglie “patologiche”, soffermandosi prima però sui fattori predisponenti l’abuso sessuale, l’incesto o il maltrattamento all’interno del nucleo familiare.
Nella intervista che segue ci presenta il suo volume da poco in libreria.
R. È certamente un argomento di grande attualità, ma in fondo è un fenomeno che esiste sin dall’antichità. La differenza è che oggi c’è una maggiore conoscenza e consapevolezza di quelle che sono le ripercussioni negative vissute e subite dalle vittime di abuso e questo ha portato ad un notevole aumento di denunce e quindi ad una maggiore tutela della vittima sia a livello psicofisico che giudiziario.
R. Quando è possibile rilevare ed accertare determinati indicatori fisici, psicologici e comportamentali, ma talvolta questi indicatori non sempre costituiscono un elenco completo e certo sul quale poter desumere con esattezza se l’abuso si è realizzato oppure no. Sono molti, infatti, i casi in cui la sintomatologia clinica non è troppo esaustiva e dove rimangono molti dubbi.
R. Nel momento in cui è stato accertato o sospettato un caso di abuso sessuale, è indispensabile che ci sia un lavoro di equipe professionale che coinvolga diversi operatori (giudiziari, socio-sanitari, psicologi, medici), in modo da tutelare la vittima sia da un punto di vista giuridico che psico-fisico.
R. Generalmente è coinvolta l’intera famiglia e quindi la cura, l’assistenza e il sostegno psicologico riguardano non solo la vittima abusata, ma anche i suoi familiari, nonché l’abusante.
Di fronte ad un caso di incesto è coinvolta l’intera famiglia, poiché oltre alla vittima abusata ci sono i familiari denominati “osservatori” (coloro che sanno), che mantengono il segreto e tra questi vi è ovviamente anche l’abusante.
R. Il fattore predisponente principale dell’abuso sessuale è il cosiddetto “ciclo ripetitivo dell’abuso”, ovvero la ripetizione di questo atto “patologico” di generazione in generazione, in cui solitamente la vittima abusata potrebbe diventare un eventuale adulto abusante, a causa di un processo inconscio di identificazione con l’abusante. Le dinamiche familiari delle famiglie abusanti sono patologicamente rigide ed è proprio questa rigidità che favorisce l’instaurarsi e il mantenimento del “segreto”, elemento tipico del’incesto. Infatti una dinamica familiare caratterizzante delle famiglie incestuose è il cosiddetto “triangolo rigido” costituito dalla vittima, l’abusante e l’osservatore.
R. Un abuso sessuale provoca soprattutto nella vittima gravi conseguenze negative da un punto di vista fisico, psicologico, comportamentale, affettivo, relazionale, familiare, sociale a breve e a lungo termine.
R. Bisognerebbe imparare a saper rilevare tempestivamente i primi indicatori psico-fisici e comportamentali della potenziale vittima, in modo da accertare subito il caso e avviare il prima possibile un intervento adeguato.
R. L’intervento primario è quello giudiziario che accerta il caso, in un secondo momento è fondamentale intervenire soprattutto a livello psicologico con la vittima di abuso, la famiglia e l’abusante, attraverso un percorso psicoterapeutico adeguato e individualizzato.
R. Il libro è rivolto a Psicologi, Psicoterapeuti, studenti in psicologia, Educatori, Mediatori, Medici, Assistenti sociali e a tutte le persone interessate all’argomento.
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