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Si può imparare ad essere assertivi? Lo chiediamo a Federica Curzi

FEDERICACURZI2Conoscersi meglio. Consapevolezza e assertività di Federica Curzi è in libreria, intervistiamo l'autrice per comprendere meglio il suo libro e per avere risposte a molte domande che nascono dalla lettura del testo.
Cosa significa assertività? Si può imparare ad essere assertivi, ad essere consapevoli di sé e degli altri, rispettosi di se stessi e allo stesso tempo delle altre persone, positivi, con una buona capacità comunicativa e una forte serenità di fondo?

Incontriamo Federica Curzi in questa caldissima giornata di luglio. Sedute ad un bar sorseggiamo una bibita fresca e ci concediamo anche uno spuntino prima del pranzo.

FEDERICA CURZID.Grazie Federica per aver accolto il nostro invito. Prima di lasciarti ai tuoi impegni vorremmo rivolgerti alcune domande, sperando di interpretare le aspettative dei tuoi lettori.
Tu affermi che per diventare assertivi si dovrebbero sviluppare: il pensiero positivo, una buona autostima, il problem solving ecc. Ma tutto questo come si apprende? È frutto dell’esperienza? L’apprendimento del resto non è esperienza?
R. Mi viene in mente questa frase presa dal libro “Uccelli di rovo” e che ho anche riportato nel libro:
“ ...la caratteristica che soprattutto affascinava i suoi amici era la straordinaria autodisciplina, come se fosse stata abituata sin dalla fanciullezza a non consentire alle circostanze di influenzare la sua serenità...”.
Tutto nella nostra vita è apprendimento e l’apprendimento non è altro che dovuto all’esperienza. Agire nel mondo in modo assertivo, decidere di dover apprendere questa qualità e agirla ecco cosa è importante fare.

D. Nel libro si parla della possibilità di scegliere che tipo di persona vogliamo essere... non pensi sia piuttosto complesso "decidere" il tipo di personalità che si vuole avere?
R. Penso sia possibile decidere che tipo di persona si vuol agire.
Penso anche sia più complicato continuare ad agire senza aver chiaro come siamo come ci mostriamo e come vogliamo essere e vorremo mostrarci.
Questo atteggiamento porta spesso a non renderci sereni a non vivere in armonia né con gli altri né tanto meno con noi stessi.
Penso sia importante fermarsi  e chiedersi cosa o come vorremo essere e muoverci.
La risposta per me è importante che sia sempre: Qualcuno che ci permetta di essere serene, felici, armoniosi.
Nel libro ho spiegato come poterlo fare, non trovo difficile modificare il nostro modo di fare se è quello che vogliamo veramente.

D. Se la vita ci ostacola in tutti i modi possiamo comunque realizzare noi stessi ed imparare ad essere assertivi?
R. Certo. L’assertivo non è colui che non ha situazioni difficili da affrontare, è colui che sa come affrontarle e sa anche che le circostanze esterne non hanno nulla a che fare con il nostro modo di affrontare le cose.


D.Tu proponi di sostituire il verbo  "accettare" con "riconoscere" e il verbo "giudicare" con "valutare" perché?
R. Perché "Chi pensa male, parla male"(Nanni Moretti amava ricordarci anni fa).
Cosa voglio dire?
Che è fondamentale cambiare il nostro modo di pensare perché esso ci porta ad agire in modo differente nel mondo. I particolari sono esposti nel libro.

D. Come riuscire a bloccare i pensieri che portano ansia e tristezza?
R.Come ho scritto nel libro ci sono cose pratiche da fare per vincere i pensieri ansiogeni e pieni di tristezza. Fra questi, per esempio, c’è il sostituire il pensiero nocivo con qualcosa di altro.
Io al principio contavo, in realtà lo faccio ancora: o canti o pensi, del resto si può avere un solo pensiero per volta.

D. Quali sono gli errori cognitivi che spesso facciamo e come riusciamo a prenderne consapevolezza?
R.Gli errori cognitivi non sono altro che dei modi di pensare sbagliati, sono dovuti ai limiti della mente umana. Nel libro ho elencato quali sono questi limiti e penso che rendersi conto della loro esistenza ci aiuti ad usarli in modo positivo.

D. Come si impara ad essere felici?
R.Incominciando a domandarsi ogni mattina: “Cosa posso fare oggi per essere felice nel rispetto di me stesso e degli altri?” Nel libro ho dato delle linee guida da seguire, agirle.

D. Cosa sono le emozioni? E l’intelligenza emotiva?
R. Le emozioni, argomento difficile da affrontare non mi stancherò mai di dirlo!
Le emozioni in sostanza ritengo che siano come ci sentiamo dentro, cosa proviamo nel fare o a tendere a fare qualcosa, nel presente.
L’intelligenza emotive è una abilità che ci permette di gestire le emozioni in modo positivo e come soleva dire mio nonno “Niente non è”.

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