In questo testo, gli autori tratteggiano stralci di vita ed esperienza di persone con sofferenza mentale. Ci si potrebbe aspettare, di leggere asettiche “storie cliniche” per addetti ai lavori, gli autori invece cercheranno di stupire il lettore dimostrando di amare più la “fotografia” che la nosografia.
Sono quindici le storie proposte all’attenzione del lettore; vicende concepite con la fantasia ma senza tralasciare l’osservazione effettuata durante il lavoro sul campo. Nei racconti, eventi e situazioni, stati d’animo ed emozioni danno vita a vicende personali dove il lettore potrà cogliere alcuni aspetti della patologia.
In preparazione
Un nemico minaccioso è determinato a distruggere il futuro di una coppia sposata da diversi anni. Ha un nome molto comune: alcolismo. Ma qui non è la dipendenza dall’alcol
a fare da protagonista: chi scrive è lei che, nascondendo il problema, vergognandosi di quanto accade dentro e fuori casa, ma soprattutto tacendo e mascherando il proprio
dolore, diventa vittima di una malattia: la sindrome di codipendenza.
È una condizione psicologica che determina una serie di comportamenti influenzati da quelli dell’altro.
L’autrice si propone di percorrere insieme al lettore il sentiero attraverso il quale ha abbracciato il cambiamento che le ha permesso di guarire.
Questa ricerca prende spunto dalle recenti campagne di sensibilizzazione in campo medico-sanitario che hanno evidenziato alcune problematiche peculiari del genere maschile.
In particolare una ricerca dell’ISPO afferma che: “Il 52% degli uomini con più di 40 anni soffre di problemi di erezione: stress, stanchezza, ansia da prestazione…”
Viviamo in un tempo in cui radicali cambiamenti nel processo procreativo iniziati nel secolo scorso, hanno modificato il rapporto tra sessualità e procreazione e di conseguenza
hanno creato uno stravolgimento nei ruoli, sia nella donna, sia nell’uomo.
L’autore ripercorre, attraverso dati statistici, antropologici e culturali, l’evoluzione del genere maschile, formulando ipotesi circa le cause di una indiscussa crisi di genere.
Delirio. Composizione e scomposizione del pensiero delirante di Enrico Magni
Il libro origina e prende forma da un contesto clinico di un dipartimento di salute mentale in cui il delirio è parte sostanziale della quotidianità.
L’atto del “de-lirare” oltrepassa il controllo della ragione e mette in scacco il potere del sapere. Il libro conduce il lettore a scoprire come si forma e si struttura il delirio, come fa l’orologiaio che smonta, rimonta meccanismi ed ingranaggi delicatissimi senza mai perdersi tra rotelle, congegni e senza smarrire il senso ultimo del lavoro, che è comprendere come si muovono questi ingranaggi dell’orologio. È scoprire come il gioco del disordine nasconda un ordine.
Ma cosa sognano i bambini? Interpretazione dei sogni infantili, prognosi e rischio psicopatologico di Salvatore Vallone
Il saggio tratta il tema dell’interpretazione dei classici sogni dell’infanzia, della prognosi auspicabile e del rischio psicopatologico implicito. Il testo si contraddistingue nella prima
parte per la spiegazione teorica del fenomeno del sogno secondo la metodologia psicoanalitica e nella seconda parte per l’interpretazione di una vasta gamma di sogni classicamente collegati all’evoluzione psichica dell’infanzia e dell’adolescenza, sempre secondo le teorie di Sigmund Freud.
Esiste una traccia di vita che siamo obbligati a percorrere?
Quanto decidiamo noi e quanto è già scritto?
Questi gli interrogativi che solleva la storia di Chiara Cervi, una professionista determinata a lasciare il segno nell’olimpo dei grandi architetti e non certo una donna con la testa
fra le nuvole che perda tempo a indagare il lato impalpabile della vita.
Ma mentre Chiara è razionalità, concretezza e solo lavoro, il suo corpo si ammala: nessun medico sembra poterla aiutare.
La luna blu. Il percorso inverso dei sogni un grande successo di Massimo Bisotti pubblicato nella prima edizione cartacea da Edizioni Psiconline nel 2012, dopo numerose ristampe è stato pubblicato nella versione ebook disponibile anche su Amazon.
Una storia, un incontro un racconto: lievi spunti cronologici spazio temporali, eppure i tre protagonisti, Meg, George (il sogno), Demian, (la realtà) tengono sospeso il lettore pagina dopo pagina. Gli interrogativi dominanti: che cosa succederà? Si incontreranno? Si ameranno?
Una traccia che dà via via le risposte che il lettore desidera, inoltre la riflessione incalzante dell’autore, sull’amore, sulla vita, sulle relazioni offre a chi legge una visione profonda e sofferta del vivere quotidiano: “una faccia che dev’essere quella perché quella ormai tutti conoscono e non la puoi tradire”. “Sembra che la felicità non stia nello stare bene ma nel tornare a stare bene, altrimenti nemmeno te ne accorgi se sei felice”. Ciò che colpisce è che Meg, la protagonista per realizzare il suo ” sogno” e per liberarsi di “quell’ombra nera che copre il blu quando ci sentiamo rifiutati, non voluti, incompresi, messi in un angolo”, compie un cammino dentro la sua anima. “Tutta la vita è un viaggio verso e dentro noi stessi”. (Dott.ssa Maria Grazia Principato, psicoterapeuta della coppia e della famiglia)
"Credo che l’amore abbia un punto di non ritorno, un punto che una volta varcato non ci permette di tornare indietro. È in quel preciso istante che ci si spoglia dei vestiti razionali e ci si tuffa in mare, dimenticando il salvacuore, anche se non sappiamo nuotare. E forse quel punto ogni volta diventa l’incoscienza più preziosa della nostra vita"
Ti amo anima mia. Una storia di violenza di Najaa è una storia di amore e di violenza.
Una storia d’amore finita male, tra un ragazzo e una ragazza.
Dall’incontro di Najaa con Sajmir, che sembra essere l’uomo più importante della sua vita, all’innamoramento più assoluto, al matrimonio, alla quotidianità e ai successivi problemi di gelosie e convivenza.
Una lotta estrema tra amore e violenza, con tutte le contraddizioni che esse comportano, fino al momento della verità, quando Najaa apre gli occhi e si accorge della realtà, lui ha un’altra vita e un’altra moglie.
Da questo momento inizia la storia fatta di violenza che prosegue con la reale rottura del rapporto, la persecuzione dell’uomo nei confronti di lei, fino alla separazione legale.
“Guarderò spesso il Sole proprio come facevo da piccola. Capirò che il senso della vita è semplicemente viverla. Capirò che è meglio aspettare invece di correre, perché spesso si trova molto di più nell’attesa che nella continua ricerca. Scriverò la parola FINE e mi sentirò assolta.”
Intervistiamo Raffaele Renna, per avere risposte ai tanti interrogativi sull'amore, sul partner ideale e sull'innamoramento.
D. Un testo davvero originale, adesso anche in ebook. Quando e come ha concepito questo lavoro?
R. Fin dalla nascita ho avuto un particolare spirito riflessivo e, dentro di me, è rimasto sempre il bambino che chiede alla mamma i tanti “perché” legati alla vita. Ad esempio, quando ho notato che le donne di cui mi innamoravo avevano “qualcosa” in comune (e non solo affinità somatiche), mi è venuta la voglia di indagare sul fenomeno; a maggior ragione quando poi ho scoperto che non riguardava solo me.
D. Si può considerare un manuale?
R. Visti i risultati finali di questi studi, riguardanti le problematiche interne ed esterne
della coppia, il libro è diventato anche un manuale, considerando pure che il 40% delle coppie o si separa o divorzia (e il restante 60% non è che se la passi così bene). Non a caso concludo affermando che la scelta del partner è sempre da considerare un azzardo, una scommessa che però va fatta ed è necessaria.
D. A chi è rivolto?
R. Se l’amore coinvolge tutti, è ovvio che il libro è rivolto a tutti e a tutte le età. In particolare mi rivolgo ai preadolescenti e adolescenti, perché quella è la fase dell’età evolutiva in cui maggiormente va compreso il fenomeno dell’attrazione verso “l’altro” sesso, anche per dare un nome a quelli che possono essere i veri sentimenti nei confronti del potenziale partner. Tra l’altro, è la fase di crescita psico-fisica in cui si matura il proprio sé sessuale/corporeo attraverso il rapporto (un buon rapporto dico io) tra il maschio e la femmina. E questo rapporto (particolare che sfugge ai più) si determina sia tra noi e gli altri, sia all’interno di noi stessi.
D. Il codice segreto dell'amore. L'utopia del partner ideale. Perché questo titolo?
R. Il titolo sta a indicare che ognuno di noi ha una mente strutturata e programmata per innamorarsi di una determinata categoria di persone, ovvero di un certo modello ideale di partner, il quale risulta essere unico, individuale e insostituibile, come se fosse appunto un codice personale di cui non si è consapevoli. E per questo è segreto. Il partner ideale rimane però un’utopia, perché nella realtà non può esistere. Non può esistere, in quanto la mente si attende (e pretende), inconsciamente, sempre la perfezione e una bellezza assolute.
D. Ci parli degli studi che hanno dato vita al suo volume.
R. Sono partito dal fenomeno della somiglianza tra i partner delle coppie, da quelle più famose a quelle più comuni della porta affianco, passando per quelle storie di migliaia di ragazzi e ragazze delle scuole in cui ho insegnato, e non solo, testando anche intere classi campione che danno validità scientifica alle intuizioni e agli assunti di partenza. Il problema era trovare un sistema di misurazioni su vasta scala valido in termini statistici, che alla luce dei risultati si può chiamare biometrico.
D. Cosa è l'amore? E la bellezza?
R. Constatato e verificato il fenomeno delle somiglianze, bisognava capire se bastasse questo fattore a farci innamorare. Ossia: io mi sono innamorato di mia moglie (e viceversa) perché semplicemente somigliamo (nelle vedute, nelle scelte, negli ideali, somaticamente ecc.) o c’è qualcos’altro sotto? Bene è risultato evidente che non basta il fattore somiglianza psico-somato-caratteriale (tra l’altro da chiarire bene). Anzi, tale componente è “subordinata” a un altro fattore che, a ragion veduta, ha una rilevanza addirittura cosmica. Si tratta del fattore BELLEZZA. Come si percepisce la bellezza? Ho preso in considerazione gli studi, ormai millenari, dei parametri di proporzione e di armonia compiuti da scienziati, matematici e artisti, i quali hanno notato una costante geometrico-matematica che ci accomuna tutti nel condividere un senso oggettivo della bellezza. Leonardo da Vinci la chiamò SEZIONE AUREA. Ho preso poi questo valore e ne ho fatto un parametro comparativo e di riferimento tra i vari volti che ho studiato. Chiedendo, in secondo luogo, a migliaia di persone (ai miei studenti liceali in primis) quali fossero i propri idoli della musica, del cinema ecc., ho constatato che tra questi idoli e i volti dei relativi fans ci sono delle affinità somatiche, prima ancora che caratteriali, almeno per come gli idoli vengono immaginati dagli stessi fans che li scelgono. Non a caso, si tratta sempre di personaggi molto famosi che si immaginano come idilliaci, perfetti, bellissimi, eroici e quant’altro.
D. Quando nasce l'amore?
R. L’amore è appunto il richiamo forte e inconscio a questo archetipo, soggettivo e oggettivo insieme, della bellezza attesa e percepita che ci caratterizza in quanto modello a nostro avviso vincente su tutti gli altri, che ci fa sentire gratificati, realizzati, pur nella infinita varietà di livelli. Il parametro della perfezione rimane sempre quello, ma cambiano i modelli: a ognuno il suo, pronto a incontrare il partner giusto che risponda alle nostre “esigenze”. Obiettivo il sublime, quell’irraggiungibile sublime.
D. Di chi e di che cosa ci innamoriamo e perché ci innamoriamo?
R. Per quanto riguarda il partner, ci innamoriamo del maschile e del femminile che ci
manca per completare l’unità primigenia idealizzata da cui proveniamo e di cui ognuno di noi è espressione. Per quanto concerne tutto il resto, ci innamoriamo delle cose con le quali ci identifichiamo e che ci aiutano ad essere ciò per cui siamo nati e su cui sviluppiamo il nostro personale talento.
D. E il colpo di fulmine esiste?
R. Non solo esiste, a variegati livelli, ma rappresenta un segnale, un’indicazione più o meno significativa da parte della nostra mente inconscia. Se mi giro di scatto nel vedere una bella donna al supermercato, evidentemente il mio cervello vuole investire delle energie e rileva inconsciamente degli aspetti interessanti di quella persona, immaginandola poi dentro secondo i propri desideri e le proprie attese.
D. Il proprio modello ideale di partner può cambiare, anche col passare degli anni, o rimane immutato per sempre?
R. Fondamentalmente il proprio modello ideale di partner non cambia mai, ma può solo subire degli adeguamenti, in relazione alle esperienze positive e negative che si hanno sul campo. Infatti, la scoperta di questo studio è proprio questa: “Si nasce e si muore con lo stesso modello ideale, come dimostrano, per altre vie, i tantissimi casi di G.S.A. in cui fratelli e sorelle, adottati alla nascita da famiglie diverse, in età adulta incontrandosi casualmente si innamorano pazzescamente. Ciò succede nel 50% dei casi, una percentuale che da sola dimostra il mio assunto teorico, e cioè che noi nasciamo già predisposti ad essere attratti da persone e cose che abbiano affinità con il nostro mondo idealizzato, un mondo di cui noi stessi siamo espressione imperfetta. Per questo motivo, tutto quello che scegliamo ci assomiglia in qualche modo, dall’automobile al partner, dalla musica ai libri, fino al modello di cellulare.
D. Perché conoscere le radici nascoste dell'innamoramento?
R. Conoscere il proprio codice nascosto dell’amore aiuta a comprenderci fino in fondo e a dare un significato e un senso alla nostra vita.
D. Si può affermare che si è in un certo senso predisposti per l'amore e soprattutto per l'amore duraturo?
R. Siamo predisposti per l’amore e soprattutto per l’amore duraturo e lo assecondiamo in funzione a quello che troviamo nel partner, soprattutto in termini qualitativi, rispetto al modello sognato. Il problema è che, anche nei casi più fortunati, non si è mai soddisfatti al 100%, aggiungendovi, tra le cause, le modifiche somato-caratteriali cui ognuno di noi va incontro con l’avanzare dell’età.
ANCHE IN EBOOK
Domenica 1 febbraio 2015
alle 11,00, MASSIMILIANO ANZIVINO presenta:
"Costruttori di cerchi.
Psicologia possibile per una scuola felice" nella Sala Reggio della Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia.
L'evento intitolato "Dialoghi sulla scuola felice: un incontro possibile con la psicologia" sarà l'occasione per parlare insieme ad altri professionisti del settore, di scuola e psicologia. Si parlerà di come sta la scuola italiana negli ultimi anni, di cosa significa collaborare con la scuola come consulente, di alcune proposte operative, in un certo senso di un modello operativo che negli anni ha dato speranza pur non essendo la risposta definitiva alle tante domande ancora aperte.
La presentazione rientra all'interno del programma delle Domeniche in Panizzi che andranno avanti fino all'estate e vedono ogni settimana un'attività con autori del territorio o con temi di interesse locale.