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I blog di Edizioni Psiconline

Gli autori, le recensioni, le novità e le informazioni sulla nostra Casa Editrice
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Delirio di E. Magni e S.P. Scaccabarozzi nella recensione di Alice Fusella

copertina delirio v001 sitoDelirio. Composizione e scomposizione del pensiero delirante, di E. Magni, S.P. Scaccabarozzi, Edizioni Psiconline, 2016, nella collana Punti di Vista.

Il delirio: ad una prima lettura di questa parola, sembrerebbe che gli autori abbiano proposto un tema assolutamente complesso e fuori dalla quotidianità del lettore.



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Redazione1

Cos'è il delirio e perché si delira? Lo chiediamo a Enrico Magni e S. P. Scaccabarozzi autori di Delirio

copertina delirio v001 sitoDelirio. Composizione e scomposizione del pensiero delirante, il nuovo volume di Enrico Magni e Simon Pietro Scaccabarozzi nella collana Punti di Vista, come ha affermto il dott. Vittorio Rigamonti (Responsabile Struttura Semplice di Psicologia Azienda Ospedaliera di Lecco) nella introduzione al volume "(...) rappresenta davvero un lavoro attento e scrupoloso in un campo difficile come quello della psicopatologia del delirio. (...) Merita certamente stima ed apprezzamento l’aver affrontato, con un’analisi così precisa e accurata, una realtà tanto piena di angoscia, anche perché, tra le pieghe del lavoro scientifico, si percepisce una calda e profonda partecipazione alla sofferenza
del paziente (...)".
Per comprendere meglio come si genera e si costruisce una struttura delirante, e più in generale i contenuti del testo, abbiamo intervistato gli autori Enrico Magni (psicologo, psicoterapeuta, sessuologo, ipnologo, specialista in Criminologia) e Simon Pietro Scaccabarozzi (psicologo, psicoterapeuta).
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Delirio. Composizione e scomposizione del pensiero delirante è in libreria

delirioDelirio. Composizione e scomposizione del pensiero delirante è il nuovo volume di Enrico Magni e Simon Pietro Scaccabarozzi nella collana Punti di Vista - Edizioni Psiconline.
Il libro origina e prende forma da un contesto clinico di un dipartimento di salute mentale in cui il delirio è parte sostanziale della quotidianità.
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Redazione

Anteprima delle novità editoriali

copertineDal 12 al 23 agosto 2015 Edizioni Psiconline chiuderà per le ferie estive, ma la nostra Redazione è da tempo impegnata per la preparazione di numerose e interessanti novità editoriali: Racconti schizofrenici, Scegliere il cambiamento, Ilcinquantaduepercento, sono soltanto alcuni titoli delle prossime pubblicazioni.




Da settembre in tutte le librerie:

Hires_racconti_schizofrenici2Racconti schizofrenici di Stefano Porcu e Bruno Furcas

In questo testo, gli autori tratteggiano stralci di vita ed esperienza di persone con sofferenza mentale. Ci si potrebbe aspettare, di leggere asettiche “storie cliniche” per addetti ai lavori, gli autori invece cercheranno di stupire il lettore dimostrando di amare più la “fotografia” che la nosografia.
Sono quindici le storie proposte all’attenzione del lettore; vicende concepite con la fantasia ma senza tralasciare l’osservazione effettuata durante il lavoro sul campo. Nei racconti, eventi e situazioni, stati d’animo ed emozioni danno vita a vicende personali dove il lettore potrà cogliere alcuni aspetti della patologia.


In preparazione


Cop_Scegliere_cambiamento_1Scegliere il cambiamento. Un percorso di guarigione dalla co-dipendenza di Cecilia Vetturini

Un nemico minaccioso è determinato a distruggere il futuro di una coppia sposata da diversi anni. Ha un nome molto comune: alcolismo. Ma qui non è la dipendenza dall’alcol
a fare da protagonista: chi scrive è lei che, nascondendo il problema, vergognandosi di quanto accade dentro e fuori casa, ma soprattutto tacendo e mascherando il proprio
dolore, diventa vittima di una malattia: la sindrome di codipendenza.
È una condizione psicologica che determina una serie di comportamenti influenzati da quelli dell’altro.
L’autrice si propone di percorrere insieme al lettore il sentiero attraverso il quale ha abbracciato il cambiamento che le ha permesso di guarire.


copertina-ilcinquantaduepercento-vivalibriIlcinquantaduepercento. I vissuti della sessualità maschile di Giorgio Carnevale

Questa ricerca prende spunto dalle recenti campagne di sensibilizzazione in campo medico-sanitario che hanno evidenziato alcune problematiche peculiari del genere maschile.
In particolare una ricerca dell’ISPO afferma che: “Il 52% degli uomini con più di 40 anni soffre di problemi di erezione: stress, stanchezza, ansia da prestazione…”
Viviamo in un tempo in cui radicali cambiamenti nel processo procreativo iniziati nel secolo scorso, hanno modificato il rapporto tra sessualità e procreazione e di conseguenza
hanno creato uno stravolgimento nei ruoli, sia nella donna, sia nell’uomo.
L’autore ripercorre, attraverso dati statistici, antropologici e culturali, l’evoluzione del genere maschile, formulando ipotesi circa le cause di una indiscussa crisi di genere.


copertina-delirio-v001-sitoDelirio. Composizione e scomposizione del pensiero delirante di Enrico Magni


Il libro origina e prende forma da un contesto clinico di un dipartimento di salute mentale in cui il delirio è parte sostanziale della quotidianità.
L’atto del “de-lirare” oltrepassa il controllo della ragione e mette in scacco il potere del sapere. Il libro conduce il lettore a scoprire come si forma e si struttura il delirio, come fa l’orologiaio che smonta, rimonta meccanismi ed ingranaggi delicatissimi senza mai perdersi tra rotelle, congegni e senza smarrire il senso ultimo del lavoro, che è comprendere come si muovono questi ingranaggi dell’orologio. È scoprire come il gioco del disordine nasconda un ordine.


copertina-cosa-sognano-i-bambini-sitoMa cosa sognano i bambini? Interpretazione dei sogni infantili, prognosi e rischio psicopatologico di Salvatore Vallone


Il saggio tratta il tema dell’interpretazione dei classici sogni dell’infanzia, della prognosi auspicabile e del rischio psicopatologico implicito. Il testo si contraddistingue nella prima
parte per la spiegazione teorica del fenomeno del sogno secondo la metodologia psicoanalitica e nella seconda parte per l’interpretazione di una vasta gamma di sogni classicamente collegati all’evoluzione psichica dell’infanzia e dell’adolescenza, sempre secondo le teorie di Sigmund Freud.


cop_Palloncino_VerdeIl palloncino verde di Stefano Mosca

Il piccolo Luca precipita in un pozzo. Avvolto dall’oscurità, egli vivrà disavventure surreali, circondato da malefiche creature della notte, confondendo realtà e illusione. La speranza
di potersi salvare è nascosta in un palloncino verde.
Luca inizierà, così, un percorso per la sua conquista.
Si cade spesso in quel pozzo nascosto dentro di noi, dove si finisce per ritrovare chi, nella nostra vita, non c’è più. E non ci resta che cercare, in fondo a ogni tunnel, la speranza,
nostra unica amica, per trovare la via d’uscita.
Il palloncino verde è una fiaba che, attraverso l’esperienza di Luca, accompagna il lettore alla riflessione.

cop_perche_ioPerché io? Una storia vera di Bianca Brotto

Esiste una traccia di vita che siamo obbligati a percorrere?
Quanto decidiamo noi e quanto è già scritto?
Questi gli interrogativi che solleva la storia di Chiara Cervi, una professionista determinata a lasciare il segno nell’olimpo dei grandi architetti e non certo una donna con la testa
fra le nuvole che perda tempo a indagare il lato impalpabile della vita.
Ma mentre Chiara è razionalità, concretezza e solo lavoro, il suo corpo si ammala: nessun medico sembra poterla aiutare.

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Redazione

Premio Il Molinello a Storie borderline della mia pipa. Un grande successo per Enrico Magni

copertina-il-molinelloLa Giuria del Concorso Letterario Internazionale “Il Molinello” ha assegnato a Enrico Magni il Premio Speciale della Giuria Diploma d’onore Il Molinello per la Narrativa Edita con il libro Storie borderline della mia pipa – Edizioni Psiconline.



La cerimonia di premiazione ha avuto luogo sabato 28 Marzo 2015 alle ore 16,00 presso la Sala Meeting “Le Monete” del "Complesso Turistico Alberghiero Apogeo" Loc. Bettolle - Sinalunga (Siena).


MAGNI1BISEnrico Magni, psicologo, psicoterapeuta, sessuologo, ipnologo, specialista in Criminologia è autore di diversi articoli scientifici e di saggi sul disagio psicologico e sociale tra i vari: Il volo di Rust: il disagio giovanile dentro e fuori il mito, Editore Bertani, 1997; Il male di vivere, Edizioni Sapere, 2003; La discarica dei folli, Edizioni Sapere, 2005; L’atto violento: aspetti biologici, psichici, psichiatrici, Edizioni Sapere, 2006; Droghe ricreative. Le life skills per crescere in-dipendenti, Franco Angeli, 2010; Parlo con te. Ragazzi, genitori, insegnanti, Edizioni Sapere, 2011; Tecniche di distensione immaginativa, manuale di auto-aiuto. Edizioni Psiconline, 2013.

Storie borderline della mia pipa pubblicato nel 2014 presentato al Festival delle Letterature dell'Adriatico lo scorso mese di novembre racconta di sei  storie vere, nate dal caso e dall’incontro, così come la pipa e il tabacco generano il fumo o come il contenuto e il contenitore producono un significato dando forma all’informe.
Un ascoltatore ed il suo interlocutore. Una storia che fluisce e s’intreccia ad emozioni e pensieri forti. Il bisogno di raccontare ed essere ascoltati e lo sforzo di chi tenta di non sfuggire e non giudicare. Una relazione: tra chi ha qualcosa di importante da dire ed un professionista che cerca di registrare tutto ciò che gli viene proiettato addosso.
È questo il filo conduttore di ognuna delle sei storie presentate nel libro di Magni: un reporter ascolta (o legge) delle vicende, assolutamente diverse tra di loro, e presentate con modalità altrettanto varie. Dalla guerra nazifascista, che ha portato via la madre del primo protagonista; al trauma di Gianni, primo attore nel secondo capitolo, e all’insorgere della sua malattia; alla vita sessuale precoce di un’adolescente, Luciana, che dimentica sbadatamente il suo diario su una panchina del parco; alle vicende di Carla, “sottomessa” psicologicamente al marito e ad una vita prestabilita; alla vita nel carcere, che rappresenta, per la sua lunghezza e la sua corposità, un romanzo nel romanzo; infine, all’adolescenza ed alle dinamiche della dipendenza da sostanze, circolo vizioso senza fine e dalle mille sfaccettature, di cui l’autore presenta “solo” quattro esempi.
MAGNI2Man mano che si procede nella lettura, vengono messi in risalto i discorsi degli interlocutori, come se l’autore passasse al lettore stesso il ruolo di ascoltatore e volesse fargli provare le emozioni e le sfaccettature della relazione in corso. Chi legge, infatti, si sente in stretto contatto con le vicende che vengono narrate: in ognuna ci si immerge completamente, si guardano in faccia i protagonisti, si vivono le loro emozioni e si interagisce con loro, fino ad esserne completamente coinvolti. Ma poi il distacco è brutale e, così come ogni finale può lasciare amareggiato il lettore, così è, in fondo, la fine di ogni rapporto, in cui sono state messe in ballo molte parti di sé. Forse è proprio per questo che l’autore, nell’ultimo capitolo, come per la storia di Carla, riprende uno stile più freddo, raccontando una storia sentita, non vissuta direttamente, forse per il bisogno di distaccarsi egli stesso dalle inevitabili sensazioni agrodolci di quest’ultimo racconto e di ogni atto finale di una qualsiasi relazione.
Storie Borderline, insomma, cioè al confine (border = confine, limite; line = linea) tra normalità e follia. Storie piene di vita propria e contraddizioni. Storie che non parlano di psicopatologie, ma che raccontano un esistere sempre in bilico. Storie che ti avvolgono nella loro essenza, così come il fumo di una pipa può essere lo sfondo di una vita che ne accoglie un’altra, per farla anche sua e vivere con i protagonisti vissuti ed emozioni penetranti, proprio come il suo odore. Storie che nascono e si sviluppano dall’incontro con l’Altro e che il lettore deve provare in prima persona per poterne capire la vera essenza.
Magni usa uno stile assolutamente semplice e diretto. La presentazione delle storie è così lineare e dettagliata, da coinvolgere completamente nella lettura: le emozioni che ogni protagonista vive e le loro esperienze si proiettano anche nel lettore, fino a lasciarlo completamente avvolto nella stanza e nella narrazione, seduto su quella sedia, con quella persona di fronte, che gli chiede ascolto ed aiuto per quella sua specifica richiesta. Ciò fa di “Storie borderline della mia pipa” non un libro da poter raccontare, ma da vivere, riga dopo riga. Si trattiene il fiato fino alla fine e, quando si arriva all’ultima pagina, si resta con un turbinio di stati d’animo e sensazioni, che fanno sembrare questo un finale brusco e crudele.
MAGNI3Facendolo sperimentare in prima persona, Magni usa, forse, il mezzo più efficace per descrivere il suo lavoro, una vera avventura tra così tante vite ed i loro protagonisti, e per spiegare cosa vuol dire ascoltare, con rispetto, tutto quello che viene portato in questo vortice di emozioni, positive e negative, nonché quanto coraggio e quale sforzo ci vogliano per rimanere in una relazione.


Recensione a cura della Dott.ssa Alice Fusella


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http://issuu.com/edizionipsiconline/docs/storie-borderline-della-mia-pipa/1
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Redazione

La recensione di Tecniche di distensione immaginativa di Enrico Magni

copertina-tecniche-di-distensione-x-sitoTecniche di distensione immaginativa. Manuale di auto aiuto di Enrico Magni, 2013, pagg. 160, euro 14,00, anche in versione epub sullo store Bookrepublic,  è stato recensito dai volontari di “LIBROMONDO”, Centro di Documentazione sull’Educazione alla Pace e alla Mondialità di Savona.
La recensione è stata pubblicata successivamente sulla newsletter di “LIBROMONDO” e noi la pubblichiamo volentieri sul nostro Blog.



L’autore, che ha svolto la professione di psicoterapeuta per più di trent’anni nel settore del disagio psicosociale e della salute mentale, ha sviluppato un eserciziario che sia uno strumento di aiuto alla persona.
Un manuale semplice e chiaro che chiunque possa comprendere e usare.
Prima di tutto, si impara a scoprire il corpo e la mente, come si sia soggetti a tensioni sociali, personali, relazionali, lavorative, affettive.
Poi si deve saper gestire il malessere e le alterazioni, fatiche, ansie, rabbie.
Si parla di training autogeno, biofeedback, ipnosi, distensione immaginativa. Gli esercizi devono essere registrati e poi ascoltati dal lettore stesso che avrà la possibilità di “sintonizzare la voce interna con quella esterna.
È un modo per conciliare il dialogo interno con quello esterno, è un riconoscersi.[…] "Ascoltare la propria voce, interiorizzarla, accettarla è il primo passo per conoscere una parte di sé”. “L’occhio sensoriale della mente - scrive l’autore- è la metafora che ricompare nei vari esercizi e svolge una funzione di accompagnamento nell’esecuzione. […] Sviluppando l’occhio sensoriale della mente, è possibile sperimentare nuovi percorsi dell’esistere”. Infatti, la scoperta del sé è un processo complesso e faticoso ma fattibile, ascoltando le voci che abitano il corpo e la mente. “Le emozioni chiedono di essere ascoltate, accolte dalla parola […] Le conclusioni ognuno le scrive da solo […] servono esclusivamente a se stessi per comprendere la dimensione evolutiva o regressiva dell’esperienza che si sta vivendo.”


ENRICO MAGNI FLAEnrico Magni, psicologo, psicoterapeuta, sessuologo, ipnologo, specialista in Criminologia ha operato presso il Servizio Sanitario Nazionale della provincia di Lecco, negli anni ottanta nei servizi dell’infanzia, negli anni novanta nella tossicodipendenza e disagio giovanile e in seguito presso il Dipartimento di Salute Mentale dell’Azienda Ospedaliera di Lecco, ora opera come libero professionista.
È stato docente di Criminologia presso l’Université des Sciences de l’Homme Paris, Dipartimento italiano, Padova.
È iscritto all’albo dei periti – CTU- presso il Tribunale di Lecco. È autore di diversi articoli scientifici e di saggi sul disagio psicologico e sociale tra i vari: Il volo di Rust: il disagio giovanile dentro e fuori il mito, Editore Bertani, 1997; Il male di vivere, Edizioni Sapere, 2003; La discarica dei folli, Edizioni Sapere, 2005; L’atto violento: aspetti biologici, psichici, psichiatrici, Edizioni Sapere, 2006; Droghe ricreative. Le life skills per crescere in-dipendenti, Franco Angeli, 2010; Parlo con te. Ragazzi, genitori, insegnanti, Edizioni Sapere, 2011; Tecniche di distensione immaginativa, manuale di auto-aiuto. Edizioni Psiconline, 2013; Storie borderline della mia pipa. Edizioni Psiconline, 2014


a cura del Centro di Documentazione sull’Educazione alla Pace e alla Mondialità di Savona


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http://issuu.com/edizionipsiconline/docs/tecniche-di-distensione-immaginativ
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Redazione

Intervista a Enrico Magni al Festival delle Letterature dell'Adriatico

ENRICO MAGNI FLAEdizioni Psiconline ha intervistato Enrico Magni durante la presentazione del suo Storie borderline della mia pipa. Infatti, a conclusione della dodicesima edizione del Festival delle Letterature dell'Adriatico, che si è svolto a Pescara da 6 al 9 novembre, e che ha registrato più di 14.000 presenze, domenica 9 novembre alle 17,00 presso il Circolo Aternino di Pescara anche Edizioni Psiconline era presente insieme con Enrico Magni che ha presentato al pubblico, intervenuto alla manifestazione, il suo ultimo lavoro pubblicato nella collana A Tu per Tu: Storie borderline della mia pipa.




enrico_magniEnrico Magni,  ha decisamente saputo tenere vivo l'interesse del pubblico per tutta la durata della sua presentazione. In effetti è impossibile, distrarsi o distogliere l'attenzione quando si è di fronte ad un relatore così ispirato, così infervorato nell'esporre le tematiche dei suoi racconti. Temi a lui cari che lo hanno accompagnato e che tuttora lo impegnano nel suo percorso professionale di psicologo e psicoterapeuta. Enrico Magni è uomo di grande cultura, raffinata intelligenza e di profonda sensibilità, che sa coinvolgere il lettore, dando voce alle storie di chi vive al confine tra “normalità” e “follia” e che voce non ha, storie che nascono dalla realtà, dall'incontro e dall'ascolto dell'altro. Storie narrate nel corso della sua attività perché venissero custodite e al momento opportuno “donate” al lettore perché le facesse sue e trovasse un messaggio una ispirazione, un nuovo significato. Storie che fanno nascere nuovi interrogativi e che generano una piccola rivoluzione nell'animo di chi legge.

Con piacere proponiamo al nostro pubblico l'intervista integrale.

 

logo edizioni miniQuando e come è nata l'idea di questo suo ultimo lavoro?

 

MAGNIlogoNon c'è un fatto o un evento particolare che mi abbia sollecitato a scrivere questo libro. Alcune storie stavano da anni in un cassetto. Le avevo scritte con la mia vecchia olivetti lettere 32 che avevo acquistato a rate da studente e che in ospedale qualcuno se l'è presa - mi brucia ancora -. Le storie  si ispirano a dei fatti che mi hanno catturato.  Prima di risistemare, riscrivere, riorganizzare queste storie e aggiungerne delle altre, avevo già scritto e pubblicato, per Edizioni Sapere di Padova, La discarica dei folli, che è un affresco metaforico sulla follia e Il mondo di Caino, che raccogli storie riguardanti il male. Protagonista costante di questi viaggi è un reporter che si ritrova poi in Storie borderline della mia pipa. Desideravo concludere una trilogia.
Lo spunto, dopo anni di silenzio di questi racconti, è scaturito dopo un serio intervento chirurgico.
Le storie sono state una forma di recupero alla realtà.

logo edizioni miniPerché “Storie Borderline”, se, in effetti, non vengono trattate delle patologie Borderline in senso stretto? E perché la pipa? È un rimando al lavoro psicoterapeutico ed in primis a Freud?

MAGNIlogoMi chiede perché borderline. L'etimologia di borderline è composta da border che significa bordo, limite e da line che significa linea. Sono storie che raccontano la dimensione del vivere il bordo dell'esistere, della quotidiano, sono storie dinamiche che stanno sulla soglia della normalità e follia. Sono storie cariche di energia, di contraddizioni. Non mi interessava la psicopatologia. Ci sono trattati che spiegano questo. Mi affascinavano le voci dell'esistere che si estendono e si muovono su dei fili come degli equilibristi.
La pipa mi è stata sempre di compagnia, è stato il mio oggetto transizionale. Ha partecipato, ha ascoltato i miei fantasmi e i fantasmi degli altri. L'ho lasciata, l'ho messa nel cassetto, dopo l'operazione. Mi manca il suo profumo, la sua presenza, il suo calore.
Freud fumava il toscano, Jung la pipa. La cosa che ci accomuna è il piacere del fumo e il suo gioco funambolico... Ha in mente quella bella poesia di Ungaretti? Natale "sto/ con le quattro/ capriole di fumo/ del focolare"

logo edizioni miniQual è lo scopo principale del suo libro?

 

MAGNIlogoMi pone una domanda complessa, troppo razionale. Le rispondo in termini generali. Quando scrivo qualcosa lo scopo che ho, può essere anche un testo di saggistica o altro, è quello di promuovere un messaggio e di lanciarlo sperando che qualcuno lo raccolga e gli sia utile. Un messaggio per muovere i neuroni!! Ma, quando il testo è nelle mani del lettore, dipenderà da lui trovare dei significanti. Quando ho concluso il lungo travaglio della scrittura, il testo mi sfugge dalle mani e prende una sua vita autonoma. Smette di appartenermi e inizia a vagare alla ricerca di un lettore che lo prenda. La mia speranza, ripeto, è che muova qualcosa di indistinto e solleciti delle domande.

logo edizioni miniPerché ha scelto di raccontare delle storie, invece che, ad esempio, scrivere una trattazione per ognuna delle patologie e dei disturbi descritti? E perché proprio queste storie?

MAGNIlogoIn parte le ho già risposto. Usando la forma della scrittura narrativa desideravo concludere una trilogia composta da: follia, male, limite. La forma narrativa è più libera e permette di muoversi tra i vari vicoli  della fantasia, passando dal registro della realtà a quello dell'immaginazione, permette di mettere insieme i frammenti depositati nella mente e nella memoria.
Ho scritto vari saggi. Il saggio necessita di una struttura testuale più 'fredda', più 'organizzata', insomma, per certe cose c'è bisogno di essere guidati dalle forme che i personaggi assumono, è opportuno lasciare che le storie si muovano guidate dell'inconscio personale e collettivo... non c'entra Jung... sono un eretico, sono un borderline.

logo edizioni miniLa sua esperienza ha in qualche modo influenzato la stesura ed i contenuti delle storie stesse?

MAGNIlogo

Queste storie nascono dall'incontro con l'Altro, con la A maiuscola, come direbbe o scriverebbe Lacan. Sono la trasposizione letteraria di racconti, di vicende veritiere, alcune sono andate nel profondo e hanno scosso dei meccanismi di difesa. Sono storie che sono state depositate nel cassetto per anni... qualche motivo ci sarà? Le ho riprese, riscritte, rivisitate e poi rimesse nel cassetto. Solo quando mi sono, ci siamo riappacificati, abbiamo cercato una disegno narrativa pacante e abbiamo preso forma.

logo edizioni miniTra le storie raccontate ce n'è qualcuna che ricorda con più partecipazione?

MAGNIlogo

Mi è difficile darle una risposta di getto. Ripeto, sono storie che sono state tenute a lungo nella memoria o nel cassetto. Ogni racconto taglia la tela del tempo e narra la pregnanza di uno stato emozionale, reale forte. Non sta a me scegliere, le storie mi hanno scelto e io le ho adottate.

logo edizioni miniIl disagio giovanile e la tossicodipendenza: temi che ricorrono nel suo volume, quali riflessioni sente di fare su un argomento così importante? Come è possibile individuare il disagio nei ragazzi per aiutarli tempestivamente a risolvere i problemi? La scuola può contribuire ad aiutare il ragazzo in difficoltà, quali strumenti ha oggi la scuola per prevenire il disagio giovanile?

MAGNIlogoMi fa una domanda articolata e complessa. Mi permetta di risponderle a pezzi: quali riflessioni sente di fare su un argomento così importante? Ho lavorato molto con il disagio giovanile, nella tossicodipendenza, ho scritto e pubblicato. Mi permetta di ricordare solo due testi che ho scritto. Il primo: Il volo di Rust: il disagio giovanile dentro e fuori il mito del 1998, edito da Bersani (Ve). Rust è quel giovane ragazzo di vent'anni, che nel 1987 per la prima volta, con un velivolo leggero, supera la Cortina di Ferro dell'URS e atterra nella Piazza Rossa del Cremlino. Era il segno che qualcosa sarebbe cambiato nel mondo. Ripercorrendo il mito classico dell'occidente con Omero ho evidenziato il disagio planetario del giovane che stava cercando una nuova identità ed era alla  ricerca di una voce. La questione è ancora aperta... va oltre. Il pensiero dominante occidentale cerca di categorizzare le tappe della vita. Oggi i giovani, per essere giovani, non devono accettare più di essere giovani (paradosso). È  sempre un potere Altro che definisce quello che il giovane è o si è.
In merito alla tossicodipendenza. Dopo anni di lavoro duro, avendo assistito a troppe morti, sono giunto alla conclusione che è indispensabile superare la politica del proibizionismo. Sono per l'assoluta depenalizzazione e per la riduzione del danno. Mi piace l'impostazione del Portogallo.
La tossicodipendenza non è più un fenomeno generazionale ma intergenerazionale, sociale ed economico oltre che criminoso.
Mi domanda: Come è possibile individuare il disagio nei ragazzi per aiutarli tempestivamente a risolvere i problemi?
Non ho una ricetta. Ho scritto in collaborazione con un mio collega un testo Droghe ricreative le life skills per crescere in-indipendenti nel 2010 per la Franco Angeli dove si cerca di dare degli strumenti per rinforzare le potenzialità individuali presenti, lavorando sull'empowerment che implica l'autostima e la capacità di confrontarsi di fronte alle difficoltà reali o simulate.

Mi chiede se: La scuola può contribuire ad aiutare il ragazzo in difficoltà, quali strumenti ha oggi la scuola per prevenire il disagio giovanile?
Le racconto brevemente un fatto che per me è stato significativo e fondamentale perché mi ha dato lo spunto per iniziare a svolgere all'interno della scuola un lavoro di prevenzione con gli studenti delle scuole medie superiori.

La preside di questo liceo sperimentale con circa mille studenti era indecisa se chiamare la polizia con i cani, per ispezionare le aule, oppure provare a consultare il servizio per la tossicodipendenza della sanità pubblica. Ci siamo confrontati. Abbiamo stabilito che era compito della sanità pubblica e della scuola svolgere la funzione di prevenzione del disagio. Con la Preside ci convincemmo che  mai la Polizia o le forze di sicurezza dovrebbero entrare nelle scuole, men che meno con i cani, Se avessimo lasciato spazio alla Polizia avremmo ammesso il  fallimento della scuola e il nostro.
Bisogna potenziare gli interventi di ascolto, di counseling... aprirsi al nuovo senza aver paura di essere inghiottiti dall'angoscia di precipitare dalla torre.  La scuola è il primo presidio sostanziale, fondamentale per lo sviluppo psicosociale. È importante.

logo edizioni mini A chi si sente di consigliare la lettura del suo libro?

 

MAGNIlogo Mi fa una domanda alla quale non saprei rispondere... direi a tutti. Sono dei racconti, delle storie che  descrivono la crudezza della realtà.
Non sono delle storie intimistiche o noir che vanno di moda. Certo è un libro che va letto non a letto prima di addormentarsi. Mi lasci passare una battuta: non è vietato ai minori di 14 anni né di 80.

logo edizioni miniVuole aggiungere qualche commento o considerazione?

 

MAGNIlogoRingrazio la casa editrice Psiconline per avere deciso di pubblicarlo.  Desidero evidenziare l'interessante collana A tu per Tu che favorisce un filone narrativo che è rimosso dalle grandi produzioni editoriali. Un grande incoraggiamento alle casa editrice e agli operatori. Forza!!!

logo edizioni miniGrazie a lei per la partecipazione e l'incoraggiamento.

 

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Redazione

Storie borderline della mia pipa al Festival delle Letterature dell'Adriatico - Pescara


Storie_BorderlineStorie borderline della mia pipa di Enrico Magni -
 Edizioni Psiconline, al Festival delle Letterature dell'Adriatico domenica 9 novembre 2014 alle 17,00 presso il Circolo Aternino - Sala Arancio in Piazza Garibaldi - Pescara.



festival-delle-letterature-dell-adriatico-pescaraLa dodicesima edizione del Festival delle Letterature dell'Adriatico che si svolgerà a Pescara dal 6 al 9 novembre, vedrà la partecipazione delle case editrici abruzzesi che avranno la possibilità di dare visibilità alle loro opere partecipando alla sezione "Abruzzo L.O.C. - Letteratura di Origine Controllata".


Storie borderline della mia pipa, sei storie vere, raccontate da un reporter o da uno psicoterapeuta.
Le storie nascono dal caso e dall'incontro, così come la pipa e il tabacco generano il fumo o come il contenuto e il contenitore producono un significato dando forma all'informe.


Un ascoltatore ed il suo interlocutore. Una storia che fluisce e s’intreccia ad emozioni e pensieri forti. Il bisogno di raccontare ed essere ascoltati e lo sforzo di chi tenta di non sfuggire e non giudicare. Una relazione: tra chi ha qualcosa di importante da dire ed un professionista che cerca di registrare tutto ciò che gli viene proiettato addosso.
È questo il filo conduttore di ognuna delle sei storie presentate nel libro di Magni: un reporter ascolta (o legge) delle vicende, assolutamente diverse tra di loro, e presentate con modalità altrettanto varie.
Dalla guerra nazifascista, che ha portato via la madre del primo protagonista; al trauma di Gianni, primo attore nel secondo capitolo, e all’insorgere della sua malattia; alla vita sessuale precoce di un’adolescente, Luciana, che dimentica sbadatamente il suo diario su una panchina del parco; alle vicende di Carla, “sottomessa” psicologicamente al marito ed alla vita prestabilita, a cui cercherà di reagire; alla vita nel carcere, che rappresenta, per la sua lunghezza e la sua corposità, un romanzo nel romanzo; infine, all’adolescenza ed alle dinamiche della dipendenza da sostanze, circolo vizioso senza fine e dalle mille sfaccettature, di cui l’autore presenta “solo” quattro esempi.


Procedendo nella lettura di Storie borderline della mia pipa, vengono accentuati i discorsi degli interlocutori, come se l’autore passasse al lettore stesso il ruolo di ascoltatore e gli volesse far provare emozioni e sfaccettature della relazione in corso.
Chi legge, infatti, si sente in stretto contatto con le vicende che vengono narrate. Ciò è particolarmente forte nel penultimo capitolo: sembra proprio di attraversare i corridoi della prigione, sentire i cancelli chiudersi, di vedere con i propri occhi la stanza buia e, uno dopo l’altro, i diversi protagonisti, che ti parlano, ti fissano, ti fanno una richiesta. Li si ascolta e si provano tante di quelle emozioni, che incollano alle pagine, così come non si potrebbe scappare da quelle facce, se ci si relazionasse realmente. Anche il distacco è brutale, così come l’ultimo capitolo racconta di morti atroci, silenziose, fredde. E così come questo finale ti lascia amareggiato, così è, in fondo, la fine di ogni rapporto, in cui sono state messe in ballo molte parti di sé. Forse è proprio per questo che l’autore, in quest’ultimo capitolo, riprende uno stile più freddo, raccontando, come per la storia di Carla, una storia sentita, non vissuta direttamente, forse per il bisogno di distaccarsi egli stesso dalle inevitabili sensazioni agrodolci di quest’ultimo racconto.
Sullo sfondo di tutte le storie, inoltre, si parla del sostegno, o meno, dato dai familiari e dalla società, i pre-giudizi delle persone, in primis verso la Psicologia e la Psicoterapia. Bisogna notare, infine, che in ogni storia viene presentato lo stesso setting, tipico, tra l’altro, delle sedute psicologiche/psicoterapeutiche: una stanza, una sedia e due interlocutori. Per questo e per il tipo di relazione descritta, ma anche per il titolo stesso del libro, si potrebbe ipotizzare che l’autore si riferisca alla sua stessa esperienza da psicoterapeuta, anche se egli riesce a mantenere il dubbio fino alla fine (ed anche oltre).


enrico_magni_autore_storie_borderline_della_mia_pipaMagni usa uno stile assolutamente semplice e diretto. La presentazione delle storie è così lineare e dettagliata, da coinvolgere completamente nella lettura: le emozioni che ogni protagonista vive e le loro esperienze si proiettano anche nel lettore, fino a lasciarlo completamente avvolto nella stanza e nella narrazione, seduto su quella sedia, con quella persona di fronte, che gli chiede ascolto ed aiuto per quella sua specifica richiesta. Ciò fa di “Storie borderline della mia pipa” non un libro da poter raccontare, ma da vivere, riga dopo riga. Si trattiene il fiato fino alla fine e, quando si arriva all’ultima pagina, si resta con un turbinio di stati d’animo e sensazioni, che fanno sembrare questo un finale brusco e crudele.
Facendolo sperimentare in prima persona, Magni usa, forse, il mezzo più efficace per descrivere il suo lavoro, cos’è, in cosa consiste e cosa comporta. Il suo libro è, quindi, una vera avventura tra i meandri di una disciplina ancora oggetto di discussioni e critiche. Con questo metodo, si può ben capire cosa significa passare attraverso tante vite ed i suoi protagonisti, cosa vuol dire ascoltare con rispetto tutto quello che viene portato in questo vortice di emozioni, positive e negative, nonché quanto coraggio e quale sforzo ci vogliano per rimanere nella relazione e come si può passare ed uscire da tutto il percorso che ne consegue.


Recensione a cura della dott.ssa Alice Fusella


Il link al programma del Festival delle Letterature dell'Adriatico


Leggi alcune pagine tratte da Storie borderline delle mia pipa


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Redazione

Nuovi Ebook nel catalogo di Edizioni Psiconline

Tre novità nel catalogo Ebook di Edizioni Psiconline: Nella mente di Jane di Tiziana Campanella, La stella alpina e la farfalla di Matteo D'Angelo e Tecniche di distensione immaginativa di Enrico Magni.



La presenza online degli ebook di Edizioni Psiconline, sta crescendo rapidamente e il gradimento del pubblico è motivato dalla agilità di lettura su diversi dispositivi: computer, e-readers, iphone, ipad, kindle, kobo... ma anche dal prezzo molto contenuto.
L'estate è il periodo dell'anno in cui si legge di più e si è alla ricerca di nuovi volumi.
Quando si ha più tempo libero non si può fare a meno di un buon libro, perché non cercarlo nel catalogo ebook di Edizioni Psiconline, e scoprire che... un ebook tira l'altro...



Scopriamo insieme i nuovi titoli pubblicati!


 nella mente di jane ebook
Jane è una storica d’arte e vive a Roma. Il suo lavoro consiste nell’estenuante ed appassionante ricerca e catalogazione di dipinti, appartenenti ad una collezione privata, che non possiedono ancora un nome ed una connotazione.
Vive la realtà narcisistica e liquida dei nostri tempi, senza confini, senza reali incontri, dove ci si perde e disperde negli sguardi della gente, senza mai riuscire a contattarla veramente, provando intimamente una sensazione di sconfinato vuoto interiore.
Parallelamente a questa ricerca, emergerà il bisogno di un’altra, che porterà Jane alla  scoperta di sé stessa.
Dalla confusione iniziale, che suscita sensazioni di smarrimento e scissione, si evolve progressivamente verso una condizione, o stato mentale d’integrazione, dove tutto rientra in una cornice d’appartenenza dotata di senso.
Così, lentamente, prenderà via in Jane la ricerca di sé e così come i suoi quadri un’identità troveranno così, i suoi due mondi finalmente combaceranno.
Tiziana Campanella è Psicologa e Psicoterapeuta individuale e di gruppo, conduttrice di classi di bioenergetica. Laureata presso l’Università Sapienza in Psicologia Dinamica e Clinica e specializzata in Analisi Bioenergetica ad indirizzo corporeo.
Attualmente svolge attività clinica privata.


la stella alpina ebook
Marianna è una giovane laureata che collabora nello studio di un commercialista della sua città. La sua vita è scandita dai confronti con la sua procace collega Marina che spesso tratta da sua alunna, il suo “non” fidanzato Luca, giovane ingegnere per notti di “sudore e jazz” e il miglior amico Edoardo, che pare conoscerla come nessun altro: confronti di vita vissuta e da vivere, opinioni e vedute, cicatrici e guarigioni vere o credute.
Sullo sfondo Eva, la protagonista del libro del momento sulla bocca di tutti e nelle mani di Marianna, alter ego forse proprio della protagonista. O di ognuno di noi.
Ed il vecchio saggio che non si sa chi sia, ma ha qualcosa da dire: dove, come e a chi? E soprattutto: che cosa? La protagonista è in un confronto quotidiano con gli altri che, alla fine, altro non è che un confronto con se stessa. È alla costante ricerca dell’equilibrio convinta che tutti siamo Uno e, quindi, se miglioriamo noi stessi miglioramo gli altri. Con le difficoltà che si incontrano in ognuno di noi.


Matteo D’Angelo,  laureato in Giurisprudenza a Ferrara, collabora in uno studio legale della provincia di Venezia. Appassionato di psicologia e politica, insegna Diritto in un Istituto privato di recupero anni scolastici. È tra i fondatori del “Movimento per un’avvocatura europea”, organizzazione composta da giovani praticanti e avvocati nata in seno alla Scuola Superiore dell’Avvocatura - Fondazione del Consiglio Nazionale Forense - con l’intento di promuovere il rispetto dei diritti umani e fondamentali e di concorrere al rinnovamento della cultura professionale e del ruolo dell’avvocatura nella società.


tecniche di distensione ebook
La metodica è rivolto a tutti coloro che ne fossero interessati.  Gli esercizi sono stati eseguiti in ambito professionale, sono il frutto di un lavoro quotidiano e sono stati applicati direttamente su persone con malesseri dell’umore, disturbi psicosomatici, d’ansia generalizzata/specifica. È il prodotto di una lunga attività.
Lo scopo di questo manuale pratico è quello di offrire uno strumento di aiuto alla persona che autonomamente apprenderà ad applicare gli esercizi dopo averli autoregistrati con la propria voce.


Enrico Magni, psicologo, psicoterapeuta, sessuologo, ipnologo, specialista in Criminologia ha operato presso il Servizio Sanitario Nazionale della provincia di Lecco, negli anni ottanta nei servizi dell’infanzia, negli anni novanta nella tossicodipendenza e disagio giovanile e in seguito presso il Dipartimento di Salute Mentale dell’Azienda Ospedaliera di Lecco, ora opera come libero professionista.


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