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I blog di Edizioni Psiconline

Gli autori, le recensioni, le novità e le informazioni sulla nostra Casa Editrice
Redazione1

Affetti speciali. Uno psicologo (si) racconta di Alberto Vito. Nuova presentazione a Napoli

Evento PersepolisVenerdì 15 febbraio alle ore 18.30 Alberto Vito presenta Affetti speciali. Uno psicologo (si) racconta presso Persepolis, Piazza dei Martiri, 23/d - Napoli
L'evento denominato "Testa fresca e piedi al caldo" è un incontro semiserio tra arte, tappeti e psicologia.

Cosa prova uno psicoterapeuta al termine di una seduta? Quali sono i suoi pensieri prima di addormentarsi? Questa professione modifica la vita di chi sceglie di esercitarla? Cosa fa “riuscire” una terapia?
Il lettore trova qui le risposte personali di un clinico esperto che mette a nudo con sincerità il proprio modo di lavorare e le proprie debolezze.

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Redazione1

Strategie di relazione con l'utente psichiatrico: intervista a Ilaria Zeppi

frontespizio copertina riabilitazione psichiatrica sitoStrategie di relazione con l'utente psichiatrico di Ilaria Zeppi è una novità della collana Strumenti di Edizioni Psiconline.
Finalità del presente volume non è quella di illustrare la metodologia operativa nel contesto psichiatrico né quella di sostenere un modello di intervento in riabilitazione: il testo disvela piuttosto il segreto di un'ottimale riuscita del progetto terapeutico-riabilitativo quale funzione della relazione umana ed empatica tra utenza ed operatori.
Forte della lunga esperienza in psichiatria e del feedback offerto dagli stessi utenti del servizio di salute mentale, l'autrice delinea gli elementi imprescindibili del lavoro in psichiatria affinché l'utente non si senta umiliato, abusato e disperso entro le pareti della comunità psichiatrica deputata ad accoglierlo.
Intervistiamo Ilaria Zeppi per approfondire gli argomenti trattati nel volume.

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Redazione1

Stefano Paolillo presenta a Roma Psicologia dell'informazione e del giornalismo

Locandina Psicologia informazione Roma 3marzoSabato 3 marzo alle ore 17,30 Stefano Paolillo presenterà Psicologia dell'informazione e del giornalismo, il nuovo volume nella collana Punti di Vista di Edizioni Psiconline.
La presentazione si terrà presso Red Factory, via Francesco Orazio da Pennabilli 5, Roma.

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Redazione1

Psicologia dell'informazione e del giornalismo alla Libreria Iocisto di Napoli

Locandina Psicologia informazione NapoliIl 10 febbraio alle ore 18,00 presso la libreria Iocisto, via Cimarosa 20, Napoli, si terrà la presentazione del nuovo saggio di Stefano Paolillo, psicologo, dal titolo Psicologia dell'informazione e del giornalismo.
Interverrano come moderatori Barbara Tafuri (giornalista) e Marco Cocifoglia (consigliere I° Municipio Napoli).

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Redazione1

Stefano Paolillo presenta Psicologia dell'informazione e del giornalismo il 25 gennaio a Firenze

copertina PSICOLOGIA DELL INFORMAZIONE E DEL GIORNALISMO v001 sitoGiovedì 25 gennaio alle ore 18,00 Stefano Paolillo, psicologo, presenterà Psicologia dell'informazione e del giornalismo (Punti di Vista - Edizioni Psiconline) presso Librerie Universitarie in Via delle Pandette, 14 –  Firenze (zona Novoli).
Interverrà Ada Moscarella, psicologa e psicoterapeuta.

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Redazione1

Secondo Open Day della Psicologia a Francavilla al Mare

Locandina II open day della PsicologiaridottaPer il secondo anno consecutivo torna l'Open Day della Psicologia a Francavilla al Mare.
Sabato 22 ottobre 2016 dalle ore 9.00 fino alle 16.30 presso il Mu.Mi. (Museo Michetti) in P.zza San Domenico 1, l'Ordine degli Psicologi dell'Abruzzo accoglierà il pubblico degli addetti ai lavori e non, per presentare le nuove frontiere della psicologia.
Una occasione unica per visitare, conoscere e vivere la Psicologia in Abruzzo.
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Redazione1

Delirio. Composizione e scomposizione del pensiero delirante è in libreria

delirioDelirio. Composizione e scomposizione del pensiero delirante è il nuovo volume di Enrico Magni e Simon Pietro Scaccabarozzi nella collana Punti di Vista - Edizioni Psiconline.
Il libro origina e prende forma da un contesto clinico di un dipartimento di salute mentale in cui il delirio è parte sostanziale della quotidianità.
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Redazione1

Alberto Vito presenta il libro Affetti speciali il 3 giugno a Bisceglie

affettispeciali bisceglieVenerdì 3 giugno alle ore 19,00 Alberto Vito presenta Affetti speciali. Uno psicologo (si) racconta presso il Centro D'Ascolto per minori e famiglie in difficoltà della Fondazione DCL in via Michele Rana, 9 - Bisceglie (BT).
Modera il giornalista Mino Dell'Orco.
Conversa con l’autore la Dott.ssa Rosalba D’Addato (Psicologa e psicoterapeuta dell'eta evolutiva).
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Redazione1

Affetti Speciali. Uno psicologo (si) racconta al Mooks Mondadori Bookstore di Napoli

locandina presentazione AFFETTI SPECIALI piccoloVenerdì 27 maggio alle ore 18,00 Alberto Vito presenta Affetti speciali. Uno psicologo (si) racconta, presso la Libreria Mooks Mondadori Bookstore in Piazza Vanvitelli 10/A – Napoli.

Conversano con l’autore la Dott.ssa Chiara Cicala e la Dott.ssa Laurita Facchinetti.
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Redazione1

Cos'è l'autostima e come si costruisce? Lo chiediamo a Sabrina D'Amanti

damanti2Sabrina D’Amanti è autrice di Profili di Personalità e Fragilità dell’Io nella Collana Punti di Vista.

Il libro mostra quali limiti psicologici possono impedire a una persona di tirar fuori, in modo pieno e appagante, il proprio potenziale creativo.

In esso vengono descritte le fragilità dell’Io che fanno da ostacolo alla completa e autentica espressione delle possibilità intellettive, relazionali e produttive di una persona, evidenziando quali paure, insicurezze, inibizioni si celano dietro a queste mancate realizzazioni, quali eventi personali storici hanno determinato tali fragilità e cosa fare per migliorare le proprie performance.

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Redazione1

Profili di Personalità e Fragilità dell'Io il nuovo volume di Sabrina D'Amanti

copertina profili sitoProfili di Personalità e Fragilità dell’Io è il nuovo libro di Sabrina D’Amanti, nella Collana Punti di Vista.
Sabrina D’Amanti, Psicologa e Psicoterapeuta, nel suo libro, descrive le fragilità dell’Io che fanno da ostacolo alla completa e autentica espressione delle possibilità intellettive, relazionali e produttive di una persona.

Nella presentazione che segue, l’autrice descrive esaurientemente gli argomenti trattati in Profili di Personalità e Fragilità dell’Io, concentrando l’attenzione sulla tematica principale: l’autostima.

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Redazione

Racconti schizofrenici di S. Porcu e B. Furcas dal 17 settembre in libreria

racconti_schizofrenici_sitoRacconti schizofrenici. Vivere la malattia mentale attraverso gli occhi di operatori, pazienti e familiari di Stefano Porcu e Bruno Furcas, nella Collana A Tu per Tu, illustrazioni di Emanuele Musiu sarà disponibile in libreria dal 17 settembre.


Gli autori hanno raccolto attraverso brevi racconti, delle storie che tratteggiano stralci di vita ed esperienza di persone con sofferenza mentale, la finalità di questo libro è infatti anche quella di descrivere alcune sfaccettature della malattia mentale, attraverso lo strumento della narrazione, ma non è esclusivamente questo. Non delle asettiche "storie cliniche" per addetti ai lavori ma vicende concepite con l’immaginazione e la creatività senza tuttavia tralasciare gli spunti tratti dall’osservazione effettuata durante il lavoro sul campo.




[caption id="attachment_4871" align="alignright" width="187"]Stefano Porcu Stefano Porcu

Con lo strumento del racconto hanno voluto ricostruire le possibili esperienze di vita delle persone affette da sofferenza mentale grave, dei suoi familiari e degli operatori che in prima linea condividono con questi ultimi percorsi di fatica, di sofferenza e spesso di ostinata determinazione. Parallelamente hanno voluto far affiorare alcuni lineamenti della malattia mentale così come può manifestarsi agli occhi della società.
In Racconti schizofenici, eventi e situazioni, stati d’animo ed emozioni danno vita a vicende personali dove il lettore potrà cogliere alcuni aspetti della patologia, da diverse prospettive, potendo così riflettere sulla diversità e sulla complessità della malattia e sulla variegata costellazione dei disturbi ad essa correlati.


Nei racconti emergono disturbi psicotici e psichiatrici, le inquietudini e le angosce dei pazienti, oltreché deliri, ossessioni, paranoie, insomma tutte quelle situazioni che purtroppo si verificano quotidianamente in numerose famiglie, e le difficoltà delle varie professionalità che si trovano a dover affrontare e gestire, in modo diretto o indiretto, questa tipologia di disturbi.

Ogni storia narrata ha caratteristiche e peculiarità proprie, ma hanno tutte come denominatore comune lo scompiglio non solo della vita familiare, lavorativa e sociale del paziente, ma sempre più spesso anche quella degli operatori socio-sanitari coinvolti nel percorso riabilitativo.




[caption id="attachment_4872" align="alignleft" width="183"]furcas1 Bruno Furcas

Come si legge nella introduzione di Alberto Santoru (Psicologo, Psicoterapeuta): in questi brevi racconti si colgono delle prospettive esperienziali: i familiari, gli operatori, raramente i pazienti, perché il loro vissuto è inesprimibile per l’osservatore. E questo approccio “fotografico”, dove la scelta dell’angolatura appare dichiarata, è il contrario della mistificazione, della supponenza del letterato e lascia al lettore la possibilità di ricevere una impressione assolutamente personale.
Gli autori manifestano la loro capacità umana e professionale nella sensibilità che mostrano nel cogliere soprattutto le atmosfere, gli sfondi, i particolari apparentemente insignificanti, in grado di trasmettere il loro vissuto della “malattia”.
Alle volte non riescono a nascondere di essere parte della fotografia e neppure, probabilmente, lo vorrebbero. [...]
Gli autori, forti dell’esperienza “sul campo”, a contatto quotidiano con la realtà delle persone con sofferenza mentale e con le loro famiglie, fuori dagli ambulatori o da privilegiate oasi di osservazione, manifestano tutta la drammaticità dell’impatto con
una problematica complessa che richiede risposte articolate che coinvolgano servizi psichiatrici, familiari, utenti, associazioni, agenzie sociali e richiedono politiche sociosanitarie che riconoscano la caratteristica multifattoriale dei disturbi mentali.


Questo libro non è un manuale diagnostico e non può essere utilizzato in tal senso, ma nell’intenzione degli autori vuole rappresentare uno strumento e un modesto tentativo per il superamento del pregiudizio.


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http://issuu.com/edizionipsiconline/docs/racconti-schizofrenici?e=2372380/30050307
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Redazione

Intervista a Francesco Codato sul suo nuovo saggio Che cos'è la malattia mentale

codato1Sebbene la malattia mentale venga identificata quale male epocale, non esiste nessuna definizione precisa che persuada tutti gli animi su cosa essa sia.
Francesco Codato nel suo nuovo saggio Che cos'è la malattia mentale cerca di ovviare a questo problema prendendo ad esame le risposte che le differenti discipline (psichiatria, storia, antropologia, sociologia, filosofia, religione, diritto, economia e bioetica) hanno elaborato e tuttora elaborano riguardo a tale fenomeno, mostrando come esso non possa che essere compreso adottando uno sguardo interdisciplinare, tendente a valutarne la sua complessa natura.


Francesco Codato ha già pubblicato con Edizioni Psiconline: Che cos’è l’antipsichiatria? Storia della nascita del movimento di critica alla psichiatria (2013) e da pochi giorni è in libreria  Che cos'è la malattia mentale (nella collana Ricerche e Contributi in Psicologia). Un volume davvero interessante, che vogliamo conoscere più approfonditamente, per questa ragione rivolgiamo alcune domande all'autore per capire meglio che cos'è la malattia mentale.


codatoD. Da cosa nasce l’esigenza di scrivere un testo che tratti delle varie definizione della malattia mentale fornite da discipline diverse?
R. Occupandomi di filosofia della medicina e specificamente di bioetica che è una disciplina che fa dell’interdisciplinarietà la sua essenza, mi è capitato di partecipare a convegni, presentazioni di libri, dibattiti ecc. inerenti le differenti problematiche relative alla malattia mentale. Ciò che ho notato è che in queste occasioni, seppur al centro ci fosse il concetto di malattia mentale, esso fosse completamente indefinito ed aperto a teorie sempre diverse, le quali però non dialogavano tra loro. Una cosa era parlare di malattia mentale con antropologi e sociologi, tutt’altro era parlare della medesima con psichiatri e medici, o ancora differente era parlare con psicologi e teologi. Ciò che intendo dire è che sebbene tutti abbiamo a cuore i differenti problemi inerenti alla malattia mentale, non parliamo della stessa cosa quando ci riferiamo ad essa, come se la malattia mentale fosse indeterminata per natura. La constatazione di questa incomunicabilità di fondo tra le varie discipline mi ha portato all’elaborazione di questo libro, in cui ho tentato di riassumere le differenti posizioni espresse dalle stesse sull’oggetto comune “malattia mentale”, tentando di farle dialogare.


D.Nel libro si parla della malattia mentale quale male epocale, cosa vuoi intendere esattamente?
R. Ogni epoca ha delle caratteristiche peculiari, una di queste è sempre stata quella di conferire valore a determinate forme patologiche. Allo stato attuale mi sembra che il dibattito in costante aumento attorno alle differenti forme di disturbi mentali stia riconoscendo nella patologia psichica la fonte discorsiva e patologica principale della nostra epoca. Non è un caso, ad esempio, che la depressione sia per l’OMS una delle malattia più diagnosticate al mondo e sia per tutti noi patologia, purtroppo, comune che possiamo rinvenire facilmente in amici, parenti o in noi stessi. Proprio per questo la depressione è, secondo me, un esempio denso di significato, poiché se cogliamo i dati della sua diffusione possiamo capire quanto i disturbi mentali condizionino e siano presenti nella nostra epoca, ma di pari passo se cogliamo gli stessi dati in maniera totalmente acritica rischiamo di scambiare tante nostre emozioni quali forme di depressione.
Per questo mi sembra che alla base di molti discorsi inerenti alle patologie mentali si scambi l’esigenza importantissima di classificare le malattie con la volontà, ancora più importante, di fare il bene del paziente. In altre parole, siamo così esasperati dal voler trovare il patologico in ogni situazione da non riuscire più a focalizzarci sul soggetto in cura, sulla singolarità del vivere e di esperire il dolore di quel soggetto. Potremo quasi dire che oggi si presta molta attenzione all’oggetto patologia mentale, ma non si presta altrettanto attenzione al soggetto malato.

D. In questo senso si può ricollegare il discorso espresso nel libro attorno alla differenza tra una verità della malattia mentale e una verità sulla malattia?
R. Esattamente, il punto centrale del libro è proprio il voler riflettere attorno allo spostamento della ricerca di verità della malattia mentale alla ricerca di senso della patologia, ovvero un tentativo di riflettere sulle strutture di esistenza della stessa. Il che vuol dire focalizzare il dibattito sia sulle strutture “universali” dei vari disturbi, sia sulle modalità attraverso le quali queste vengono vissute singolarmente dai soggetti. In quest’ottica è doveroso ricordare che ogni persona ha una propria cultura, si trova a far parte di un gruppo, che può essere rappresentato dalla famiglia, da un gruppo sportivo, da una particolare classe professionale ecc., inoltre la stessa può orientare la propria visione del mondo per mezzo di una religione o di credenze personali, le quali si accompagnano spesso alle possibilità economiche e allo status sociale in cui è inserita la medesima persona. Dimenticare queste sfere, quando si fa una diagnosi psichiatrica, rappresenta, secondo me, una maniera di ridurre il soggetto ad oggetto, non prestando realmente cura alla sua sofferenza, che in quanto tale è sempre personale e singolare.


D. La chiave per non ridurre la persona è secondo te il dialogo interdisciplinare?
R. La proposta che avanzo in questo testo è proprio quella di far interagire gli specialisti di settori e materie differenti, poiché in una situazione di cura abbiamo prima di tutto davanti a noi un soggetto con la sua particolare storia di vita. L’ascolto delle differenti soggettività che si presentano davanti a noi dovrebbero portarci a capire che per quanto un professionista sia bravo nel proprio ruolo, egli padroneggia un unico linguaggio, il quale si dimostra in ogni caso limitato e limitante nel tentativo di comprendere la dimensione umana che si presenta in cura. Mi sembra necessario cogliere la nostra utilità verso il soggetto che soffre, ma di pari passo mi sembra necessario riflettere anche sulla nostra limitatezza. Per questo è fondamentale rivolgersi a tutti i saperi sull’uomo i quali,  nella loro parzialità, possono fornire dettagli differenti al terapeuta sulla vita del soggetto tali da adottare posizioni diverse nei confronti di alcune “evidenze” diagnostiche.


D. Questo porta ad una contrapposizione tra riduzionismo ed olismo?
R. Il discorso potrebbe anche essere tradotto totalmente in questi termini, ovvero il passaggio tra il to cure che vuol dire essere in grado di curare dunque di intervenire in maniera puramente tecnica sulla malattia e il to care, che significa prendersi cura in maniera umanistica, ovvero riuscire ad integrare il sapere tecnico-specialistico con l’analisi degli aspetti che donano senso alla dimensione singolare e propria del soggetto che vive ed elabora la crisi prodotta dallo stato patologico.

D. Quindi, secondo te, la sfida maggiore di oggi all’interno dell’intervento terapeutico è costituita dalla costruzione di un dialogo che punti a realizzare una pratica olistica della cura?
R. Penso che ciò che oggi viene chiesto ai medici, in questo caso agli psichiatri, sia uno sforzo enorme e difficilissimo, ovvero quello di comprendere il paziente, dovendo restituire senso e significato al lavoro tecnico che si sta compiendo senza ridurre lo stesso atto alla dimensione espressiva donata dalla sola esecuzione diagnostica. Non è possibile abbandonare i medici a questo durissimo lavoro, ma bisogna aiutarli collaborando con loro e portando le diverse sfaccettature che i nostri differenti saperi, filosofico, economico, giuridico, religioso, psicologico ecc, ci permettono di evidenziare nei soggetti in cura. La sfida che oggi ci attende è quella di riuscire a costruire un dialogo interdisciplinare proficuo che, tenendo conto delle mille variabili che costituiscono una vita singola, possa aiutare sempre di più ad alleviare le sofferenze dei soggetti in cura.

 

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Redazione

Che cos'è la malattia mentale di Francesco Codato è in libreria

copertina malattia mentale 200x300Che cos'è la malattia mentale il nuovo saggio di Francesco Codato nella Collana Ricerche e Contributi in Psicologia è in libreria.
Francesco Codato collabora alla cattedra di Bioetica, di Etica sociale e Bioetica presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia. I suoi interessi di ricerca ruotano attorno alla bioetica e alla filosofia della medicina, con particolare riferimento alla relazione tra etica e cure psichiatriche.
Con Edizioni Psiconline ha già pubblicato: Che cos’è l’antipsichiatria? Storia della nascita del movimento di critica alla psichiatria (2013)


Sappiamo cos’è la malattia mentale? Sappiamo definirla? Cogliamo cosa essa rappresenta per la società stessa? La risposta sembrerebbe scontata, eppure se si cerca in una vasta serie di manuali sia riguardanti l’ambito psichiatrico (su tutti il DSM), oppure in campo psicanalitico (PDM), filosofico, sociologico o giuridico, non esiste una definizione precisa di che cosa sia la malattia mentale.
Ciò che si può facilmente constare consultando tali manuali è che la definizione della malattia mentale o manca totalmente come nel caso del DSM, oppure dove è presente, nei vari manuali di filosofia, sociologia etc., serve unicamente come modello confutativo di alcune teorie.
Non è presente in alcun manuale una definizione “di fondo” che possa identificarsi come universale, ovvero che possa essere riscontrata e accettata non solo da tutte le discipline, ma anche da correnti diverse presenti all’interno di una medesima disciplina. Le rare definizioni che si ritrovano di malattia mentale servono unicamente all’instaurazione di un gioco delle parti, ovvero si rendono utili per la legittimazione di un particolare modo di guardare al disagio psichico funzionale al sorreggere la costituzione di un sistema terapeutico che si vuole propagandare. La malattia mentale invece sfugge a questa chiara definizione.
Si può quindi asserire che seppur la malattia mentale sia per numero di diagnosi, di pubblicazioni e d’interesse per le scienze della natura e dell’uomo l’oggetto di culto della nostra epoca, s’ignora ancora cosa essa sia.

 

Lo scopo del libro Che cos'è la malattia mentale è quello di ovviare a questo problema prendendo ad esame le risposte che le differenti discipline (psichiatria, storia, antropologia, sociologia, filosofia, religione, diritto, economia e bioetica) hanno elaborato e tuttora elaborano riguardo a tale fenomeno, mostrando come esso non possa che essere compreso adottando uno sguardo interdisciplinare, tendente a valutarne la sua complessa natura. Infatti, solo in questo modo diviene possibile guardare alla totalità del fenomeno della malattia mentale, ponendo le basi per l’edificazione di un sistema di cura olistico che non consideri la malattia mentale unicamente come un insieme di sintomi, ma che la comprenda come una dimensione propria e singolare. Tutto ciò porterà ad interrogarsi non più attorno alla verità della malattia mentale, ovvero unicamente ad identificare delle patologie universali che valgono di per sé, ma ad interrogarsi sulla verità della malattia mentale, dunque a compiere un’analisi di tutte le componenti sociali, culturali, economiche e biologiche legate al vissuto soggettivo che portano all’esistenza di quella determinata forma patologica.
Che cos'è la malattia mentale è rivolto a tutti, studiosi, studenti, addetti ai lavori sulla salute mentale e non.


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Redazione

Intervento psicologico per la scuola presentato all'Ordine Psicologi Campania

intervento psicologico per la scuolaIntervento psicologico per la scuola e metodi narrativi. Strategie per la costruzione dell’intervento di Annamaria Improta – Collana Strumenti – Edizioni Psiconline è stato presentato martedì 30 giugno presso la sede dell’Ordine degli Psicologi della Campania.
La presentazione è inserita nell’ambito della rassegna Letture in Ordine, “un'azione di politica professionale che riafferma l'idea dell'Ordine degli Psicologi come luogo aperto alla città e ai cittadini" ha detto il presidente dell'Ordine degli Psicologi della Campania Antonella Bozzaotra.


INTERVENTO PSICOLOGICO1Dopo i saluti della Presidente dell’Ordine Psicologi Campania Antonella Bozzaotra, l'introduzione è stata curata dalla Vicepresidente dell’Ordine Psicologi Campania Lucia Sarno. Hanno discusso con l’autrice, Paolo Gritti, Psichiatra, Psicoterapeuta e Professore di Psichiatria presso la Seconda Università degli Studi di Napoli, Marisa Iavarone, Professore Associato in Pedagogia generale e Responsabile scientifico dello “Sportello di Sostegno alla Genitorialità competente” presso l’Università Parthenope di Napoli, Enzo Sarnelli, Psicologo e Psicoterapeuta, Socio fondatore dell’Associazione Oltre Onlus di Ischia, e Maria Scala, Psicologa e Psicoterapeuta sistemico-relazionale presso il Centro di Psicologia Clinica Territoriale Essebi di San Giorgio a Cremano.


INTERVENTO PSICOLOGICO2Il lavoro affonda le radici su una salda impostazione teorica - richiamata peraltro  nel testo - che parte dallo studio dell’attuale organizzazione scolastica per comprenderne il mandato sociale nella società complessa e giungere alla definizione di qualità e caratteristiche dell’intervento psicologico più utile nei contesti scolastici.
Il lavoro, naturalmente, non prescinde da una precisa e ampia analisi della domanda dei committenti (alunni, genitori, insegnanti, operatori sociali e chiunque abbia bisogno di un supporto di questo tipo).
La presentazione è stata un momento di riflessione e di crescita e un riconoscimento per il il lungo e faticoso lavoro svolto da Annamaria Improta, come si evince dalle interventi dei relatori  che parzialmente pubblichiamo:
"Il libro evidenzia la necessità di valorizzare le diversità come “valore aggiunto” ed offre l’opportunità - ha sottolineato Maria Scala, psicoterapeuta presso Centro di psicologia clinica “essebi” - di ripensare alle proprie esperienze e le proprie azioni ricostruendone il senso ed indicando le possibili prospettive di sviluppo".


INTERVENTOPSICOLOGICO3Il volume si offre quale valido strumento interpretativo della relazione educativa e di cura nei contesti formali, non formali ed informali, rinforzando la trama dell’alleanza formativa tra scuola, extra scuola e famiglia. La lettura, oltre all'ambito delle professioni psicologiche e di cura” - ha aggiunto la docente di Pedagogia della relazione all’Università Parthenope Maria Luisa Iavarone - “è utilmente diretto a insegnanti, educatori, genitori e a chi a vario titolo è impegnato nei processi formativi e di sviluppo”. 
Alla base il “modello” dell’esplorazione dei propri ricordi e la conoscenza di sé, per arrivare all’incontro con l’altro e all’accettazione delle differenze. Al testo, inoltre, sono allegate numerose schede operative, immediatamente utilizzabili, che forniscono al lettore strumenti operativi di rapida applicazione.


Il libro di Annamaria Improta è sicuramente un "buon service" per la scuola e per tutti gli attori coinvolti nei processi di formazione e apprendimento nella relazione io-tu-noi nel qui ed ora della realtà analogica” ha aggiunto Enzo Sarnelli, psicoterapeuta e mediatore familiare.


INTERVENTO PSICOLOGICO4Al centro del lavoro, dunque, il metodo narrativo-autobiografico, la necessità del racconto autobiografico. Il libro, quindi, ha una doppia “anima”: una psicologica, l’altra pedagogica.
"Il punto è oggi nella riorganizzazione dei percorsi didattico-educativi: non più obiettivi comuni per tutti ma obiettivi differenziati per i diversi studenti, in grado di valorizzare le differenze
” ha sottolineato Paolo Gritti, psichiatra, psicoterapeuta e docente di Psichiatria presso la Seconda Università degli Studi di Napoli, che ha aggiunto “come dal punto di vista della teoria dei sistemi complessi, una buona funzione pedagogica dovrebbe affrancarsi da esiti ordinati o al contrario caotici, per porsi in equilibrio dinamico, affine alla configurazione “sull’orlo del caos”: è questa la nuova mission della scuola, intesa come sistema complesso in continua evoluzione”.


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[youtube http://www.youtube.com/watch?v=kRElVHur8gs?list=PL-bgfNzk5M86gvuFT5Y64gxTnxPgM7uo0&w=854&h=510]
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Redazione

Intervento psicologico per la scuola di A. Improta: presentazione a Napoli

copertina intervento psicologico scuolaxsitoMartedì 30 giugno alle ore 18,30, presso la sede dell'Ordine Psicologi della Campania in Piazzetta Matilde Serao 7 a Napoli, si terrà la presentazione del libro "Intervento psicologico per la scuola e metodi narrativi. Strategie per la costruzione dell’intervento" di Annamaria Improta - Collana Strumenti - Edizioni Psiconline.

 

intervento psicologicoL'autrice è Psicologa clinica e di comunità, Psicoterapeuta, Docente a contratto presso l'Università degli Studi di Salerno e coordinatrice del Progetto DSA - Divertirsi Sapendo Apprendere presso il Centro di Psicologia Clinica Territriale Essebi di San Giorgio a Cremano.

 

Intervento psicologico per la scuola e metodi narrativi ha l’intento di suggerire vie e modalità per la risoluzione dei conflitti.
L’autrice propone metodi operativi concreti, basati sulla conoscenza di sé per arrivare alla conoscenza e all’accettazione della diversità dell’altro.
Il metodo utilizzato nel presente lavoro è la narrativa autobiografica e nel corso del testo viene argomentata una riflessione sull’utilizzo di tali metodi in ambito scolastico.
Attraverso il metodo narrativo-autobiografico gli studenti vengono invitati a raccontarsi allo scopo di avviare una riflessione volta a ricostruire e, dunque, riconoscere come apprendono, attribuendo senso a tale processo.

 

L'evento di presentazione di Intervento psicologico per la scuola e metodi narrativi, rientra nella rassegna Letture in Ordine, un calendario di
appuntamenti letterari ospitati dall'Ordine Psicologi della Campania e dedicati non solo agli psicologi e agli studenti di Psicologia ma anche a tutti gli appassionati di lettura.

 

A partire dalle 18.30, dopo i saluti della Presidente dell'Ordine Psicologi Campania Antonella Bozzaotra, introduce la Vicepresidente dell'Ordine Psicologi Campania Lucia Sarno. A seguire, discuteranno con l'autrice, Paolo Gritti, Psichiatra, Psicoterapeuta e Professore di Psichiatria presso la Seconda Università degli Studi di Napoli, Marisa Iavarone, Professore Associato in Pedagogia generale e Responsabile scientifico dello "Sportello di Sostegno alla Genitorialità competente" presso l'Università Parthenope di Napoli, Enzo Sarnelli, Psicologo e Psicoterapeuta, Socio fondatore dell'Associazione Oltre Onlus di Ischia, e Maria Scala, Psicologa e Psicoterapeuta sistemico-relazionale presso il Centro di Psicologia Clinica Territoriale Essebi di San Giorgio a Cremano.

 

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http://issuu.com/edizionipsiconline/docs/intervento_psicologico_per_la_scuol?e=2372380/11765411

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Redazione

Desiderare la genitorialità di E. Ameruoso è in libreria

desiderare-la-genitorialitàDesiderare la genitorialità. Il mondo interiorizzato nel disturbo dell'infertilità di Emmanuella Ameruoso nella Collana Ricerche e Contributi in Psicologia, è in libreria. Il volume indaga in quell'area di difficoltà riproduttive non riconducibili a problematiche mediche conosciute.




L’esordio della genitorialità difficilmente si ritiene associato al periodo dell’adolescenza: è dalla pubertà che, invece, tutto ha origine.
Il mondo adolescenziale si definisce e diviene manifesto in quello adulto, con le sue problematiche, i suoi conflitti e le sue perplessità: l’idea di questo libro nasce dal tentativo di esaminare proprio questi aspetti.
I cinque capitoli di Desiderare la genitorialità, forniscono uno spunto per un’indagine più specifica sul tema dell’infertilità di coppia ad eziologia psicogena e come manifestazione di esperienze legate allo sviluppo psicosessuale. La pubertà e l’adolescenza divengono un percorso
fondamentale per il ridefinirsi della propria identità sia in termini di corporeità che di evoluzione psicologica.
Tramite il riconoscimento del proprio genere sessuale si esplica la capacità generativa, mentre l’identificazione nel proprio ruolo si definisce attraverso la genitorialità una volta che l’individuo è divenuto adulto.
Le relazioni con i propri genitori, la percezione ed il vissuto della propria sessualità, i conflitti interiorizzati, in riferimento ad una identità vissuta come ambivalente, risultano essere, di conseguenza, prodromiche al manifestarsi di alcuni disturbi durante
la crescita.
Con l’aiuto di casi clinici e di storie di vita, oltre che col supporto di una bibliografia mirata, vengono svelati i complessi meccanismi relazionali di una collusione che in realtà va incontro ai bisogni delle due persone che formano la coppia ma non ne consente l’allargamento a un terzo.

Desiderare la genitorialità si rivolge ad un pubblico vasto: Psicologi, psicoterapeuti, studenti di psicologia, futuri genitori, operatori del settore materno-infantile.

Emmanuella Ameruoso è psicologa e psicoterapeuta ad orientamento psicodinamico, specialista in psicologia clinica, sessuologia e psicologia forense, già giudice onorario del Tribunale di Sorveglianza di Bari.
È didatta in corsi di formazione clinica e sessuologica in ambito pubblico e privato e collabora con diversi portali web come consulente sessuologo ed editor.
La sua esperienza include la collaborazione professionale con vari consultori nei progetti di educazione alla salute, con associazioni private in qualità di tutore e supervisore di studenti universitari e in attività di sostegno psicologico e cura dell’individuo, della coppia e dell’età dello sviluppo.
Ha svolto per diversi anni il ruolo di Consulente Psicologo presso la Commissione Speciale in materia d’Infanzia e di Minori del Senato della Repubblica e nel settore dell’Adozione nazionale presso la Asl di Roma.
È autrice di diverse pubblicazioni in ambito sessuologico e criminologico e attualmente svolge attività di consulente tecnico di parte in ambito civile e penale e lavora come libero professionista a Roma e Bari.

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Redazione

Come in un film. Presentazione di Eleonora Capitani


come-in-un-filmCome in un film.
 Il cinema come mezzo di espressione di sé, di Eleonora Capitani nella Collana Punti di Vista di Edizioni Psiconline, propone un percorso di riscoperta di sé per rivolgere lo sguardo verso noi stessi in modo nuovo e costruttivo.
Eleonora Capitani presenta Come in un film ai suoi lettori.


come in un film


"L'arte del cinema consiste nell'approcciarsi alla verità degli uomini, non di raccontare delle storie sempre più sorprendenti"
Jean Renoir


Traendo ispirazione da questa affermazione del grande regista francese, ho pensato di utilizzare il cinema come mezzo di espressione profonda di sé, non solo per realizzare progetti cinematografici, ma anche come strumento per aiutare le persone interessate ad elaborare i propri vissuti e le proprie emozioni in forma creativa e artistica, entrando in contatto con la propria dimensione interiore.
Utilizzando tecniche psicologiche, cinematografiche e meditative, cerco di accompagnare i partecipanti ai miei corsi e i lettori di Come in un film, in un percorso di autoconsapevolezza, alla riscoperta di un mondo interiore, troppo spesso trascurato; le persone hanno la possibilità di rivedere con gli occhi della consapevolezza tutta la loro vita, dando così un senso alla continuità delle loro esperienze, sciogliendo dei nodi del passato e sviluppando maggiore chiarezza sulle decisioni da prendere per il futuro.


La mia intenzione è stata quella di creare un luogo non luogo, sospeso nel tempo, in cui tutti si sentano liberi di esprimersi, sapendo che tutto ciò che emerge non sarà né respinto né giudicato, ma solamente accolto e osservato per ciò che è.
Si lavora scrivendo e riscrivendo il proprio copione di vita, osservandosi da più punti di vista.
Senza una consapevolezza della natura più intima di noi stessi continuiamo ad agire in base ai nostri vecchi schemi mentali e ricreiamo sempre le stesse sofferenze.
Scrivendo, invece, esploriamo le possibilità dell’esistenza e attraverso la creatività ci possiamo liberare dalle scelte abituali, dai blocchi e dalle paure, in quanto iniziamo ad essere consapevoli di ciò a cui prestiamo attenzione.


Abbiamo sempre poco tempo e raramente ci fermiamo a guardare veramente gli oggetti attorno a noi, abbiamo perso questa capacità che hanno i bambini, i quali esaminano istintivamente ogni nuovo oggetto che incontrano, con stupore e ammirazione, senza alcun giudizio critico.
Possiamo prendere nuovamente contatto con questa parte di noi che dimora ancora nei sotterranei ricoperti dalla polvere del tempo.
Provate ad immaginare di vedere per la prima volta gli oggetti che vi trovate di fronte, come li vedete adesso? Cosa vi colpisce?
Ciò che ci colpisce è ciò che ci fa conoscere il nostro rapporto emotivo con la vita.
Questo è un importante punto di partenza per ritrovare la propria semplicità e tendere alla semplicità significa tendere alla profondità della vita.
Come dicono i Saggi "una goccia è l'immagine dell'universo, in una goccia si riflettono le nuvole il cielo gli alberi".
Seguendo un percorso di riscoperta di sé, possiamo iniziare a considerare la possibilità di vivere esperienze diverse da quelle abituali e finalmente possiamo rivolgere lo sguardo verso noi stessi in modo nuovo e costruttivo.


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Redazione

"Intervento psicologico per la scuola e metodi narrativi" di Annamaria Improta: presentazione a Portici

LOCANDINA INTERVENTO PSICOLOGICOGiovedì 30 aprile 2015 alle ore 18,00 Annamaria Improta presenta "Intervento psicologico per la scuola e metodi narrativi. Strategie per la costruzione dell’intervento" con il Patrocinio del Comune di Portici presso Villa Savonarola, C.so Garibaldi 200 – Portici.




Il libro nasce con l’intento di suggerire vie e modalità per la risoluzione dei conflitti. L’autrice propone metodi operativi concreti, basati sulla conoscenza di sé per arrivare alla conoscenza e all’accettazione della diversità dell’altro.
Il lavoro affonda le radici su una salda impostazione teorica - richiamata peraltro  nel testo - che parte dallo studio dell’attuale organizzazione scolastica per comprenderne il mandato sociale nella società complessa e giungere alla definizione di qualità e caratteristiche dell’intervento psicologico più utile nei contesti scolastici.
Il lavoro, naturalmente, non prescinde da una precisa e ampia analisi della domanda dei committenti (alunni, genitori, insegnanti, operatori sociali e chiunque abbia bisogno di un supporto di questo tipo).
copertina_intervento-psicologico-scuolaxsitoNel libro l’utilizzo dei metodi narrativi in un’ottica costruttivistica dell’intervento viene collegato alla più generale teoria dell’intervento psicologico nei sistemi complessi. In questa prospettiva, l’intervento e l’operato dello specialista viene costruito in un’ottica di sviluppo del cliente, non attraverso l’adesione alla sua richiesta di intervento, ma attraverso la decodifica delle dinamiche emozionali che sono ‘dietro’, alla base della sua richiesta. Gli alunni divengono così parte del processo di cambiamento e non solo “oggetto” dell’intervento e lo psicologo coniuga la teoria (attraverso la lettura di tali dinamiche secondo un saldo modello teorico) alla prassi, operando compiutamente anche attraverso il metodo ‘autobiografico’.

Annamaria Improta (4)Annamaria Improta Psicologa Clinica di Comunità, Pedagogista, Spec. Psicoterapia e Insegnante. Specialista dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento e del Comportamento Alimentare e del Peso. Si occupa del disagio psicosociale e relazionale, dell’handicap, dei disturbi del comportamento alimentare. Docente a contratto presso l’Università degli Studi di Salerno di tre laboratori nei Corsi di Specializzazione per Insegnanti di Sostegno. Svolge attività come docente di sostegno e psicopedagogista presso una Scuola Secondaria di Primo grado, dove è coordinatore didattico delle attività di inclusione delle diversità.

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Redazione

Dentro le scarpe il romanzo di Bianca Brotto, il senso della vita e della morte nel destino dei protagonisti

Icop_dentro_le_scarpe-x-sitoDentro le scarpe è il libro di Bianca Brotto nella collana A Tu per Tu di Edizioni Psiconline, un romanzo intriso di realismo magico, che affronta con uno sguardo intenso, ma al contempo scanzonato, i temi fondamentali dell’esistenza, a cominciare dall’amore e dalla morte, e il modo in cui si intrecciano nella vita dell’uomo attraverso i fili imperscrutabili del destino.



Quando Ruben eredita l’attività di calzolaio sui Navigli milanesi, dopo la scomparsa del precedente Maestro Camillo, sa che quello è il suo ineludibile futuro: diventare a sua volta il Maestro e, attraverso uno specchio – antichissimo, eterno, forse – leggere il passato e il futuro dei clienti che entrano nel suo negozio, per provare a incidere sulle loro esistenze.


5G9nEwF2Yb0EGvuxYSVC4A2BRLXe-gc63hIp2GQGcbwNel corso degli anni, la piccola ma accogliente bottega accoglierà un variopinto campionario di umanità: personaggi dalle sorti spesso avverse che a volte si incroceranno e non di rado – ma non sempre – Ruben riuscirà a salvare, offrendo loro, grazie alle scene viste nello specchio, la possibilità di modificare il corso degli eventi.


Sarà nel giorno del suo trentacinquesimo compleanno che Ruben conoscerà Alessandro, un bambino di cinque anni che ha il suo stesso dono; da questo momento le vite dei due Maestri si incroceranno più volte finché Alessandro, dopo molti anni perduti alla ricerca di   Vittoria, la ragazza amata e, suo malgrado, abbandonata, maturato e libero dalle ossessioni, erediterà la bottega, con i suoi strani oneri, mentre Ruben si allontanerà discreto, evanescente, come il suo Maestro prima di lui.


bianca brottoScorrendo i ventun capitoli, le storie dello scampolo di umanità di passaggio nel negozio si intrecciano così con le vite del protagonista e del suo successore in un arco temporale che va dal 1950 al 1992.


Di seguito le impressioni di alcuni lettori:


"DENTRO LE SCARPE mi ha fatto sorridere e commuovere con storie e personaggi talmente veri da rimanere in testa e accompagnarmi nella vita fuori dalle pagine. Il passato e il presente di uomini e donne con segreti, dolori che arrivano da lontano tormentando il loro presente e gioie che vorrebbero rivivere ma sembrano ormai irraggiungibili, mi hanno toccata profondamente arrivando dritti al centro, percorrendo strade che ho riaperto e che non ricordavo neppure di aver chiuso.  Ruben, il protagonista principale, crea squisite calzature con tutta la lentezza, l'accuratezza e l'amore che dovremmo dedicare a noi stessi e alla nostra vita; lui e la sua bottega artigianale fanno da catalizzatori e scaldano il cuore, fanno da riparo e rifugio e rivelano verità anche scomode agli avventori". (Daniela)


"Libro molto bello: complesso, ma ben strutturato, ricco nel linguaggio e nelle immagini. I personaggi, anche quelli minori, sono ben delineati e le loro vicende incuriosiscono ed appassionano.
“Dentro le scarpe” va ben oltre la trama; trascina alla scoperta del significato della vita e della morte, del destino del quale ognuno è artefice e dell’importanza della “sapienza” che sa leggere i segni e può suggerire rimedi. Dietro al “maestro” che “vede” nello specchio, penso sia nascosto ognuno di noi che ha la possibilità di interpretare la propria vita e quella delle persone che gli stanno accanto; se guidato da un “purezza” di sguardo che diventa saggezza può orientarsi ed orientare verso un futuro di speranza.
Complimenti all’autrice: mi ha divertito e commosso, ha reso viva davanti ai miei occhi la vita sui navigli, quella di un tempo e quella più recente, mi ha trascinato in un viaggio all’apparenza solo fantastico, ma dai contorni molto reali, che parlano, in fondo, anche di me". (Paola)


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