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I blog di Edizioni Psiconline

Gli autori, le recensioni, le novità e le informazioni sulla nostra Casa Editrice
Redazione

Buon Natale

La redazione di Psiconline vi augura un felice Natale e un sereno quanto entusiasmante 2011.
Lo vogliamo fare a modo nostro, affidandoci alle parole meravigliose di questa poesia di Pablo Neruda.
A presto,
sipo beverelli

E' vietato

E' vietato piangere senza imparare,
alzarsi al mattino senza saper cosa fare,
avere paura dei ricordi.


E' vietato non sorridere ai problemi,
non lottare per ciò che vuoi,
abbandonare tutto per paura,
non far diventare i sogni realtà.


E' vietato non dimostrare il tuo amore,
far pagare a qualcuno i tuoi debiti e il tuo malumore.
E' vietato abbandonare i tuoi amici,
non tentare di capire ciò che avete vissuto insieme,
chiamarli soltanto quando hai bisogno.

E' vietato non fare le cose per te stesso,
non credere in Dio e fare il tuo destino.
Avere paura della vita e dei suoi compromessi,
non vivere ogni giorno come se fosse l'ultimo respiro.

E' vietato sentire la mancanza di qualcuno senza rallegrarti,
dimenticare i suoi occhi la sua risata
solo perchè le vostre strade non si incrociano più,
dimenticare il tuo passato e pagarlo con il tuo presente.

E' vietato non tentare di capire le persone,
pensare che le loro vite valgano più della tua,
non sapere che ognuno ha il suo cammino e la sua gioia.

E' vietato non creare la tua storia,
smettere di ringraziare Dio per la tua vita,
non avere dei momenti per la gente che ha bisogno di te,
non capire che ciò che ti dà la vita te lo può anche togliere.





E' vietato non cercare la tua felicità,
non vivere la tua vita con un atteggiamento positivo,
non ponsare che potremmo essere migliori,
non sentire che senza di te questo mondo non sarebbe uguale.

(Pablo Neruda)



Buon Natale a tutti voi!
Buon Natale a tutti voi!



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Redazione

E-book

Ci siamo.

Da domani anche noi avremo i nostri libri in formato digitale e sarà possibile leggerli sui vari device presenti oggi sul mercato, dal Kindle all'Iphone, dagli Android all'Ipad, a tutti gli altri prodotti.

Per ora non possiamo dirvi di più per non rovinare la sorpresa dell' annuncio da parte di chi ha realizzato lo store on line ma domani vi sveleremo tutto. Promesso.


A domani con gli ebooks di Edizioni Psiconline.


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Redazione

Il web parla di noi...

Ancora ricerche on line in questa domenica di ripresa dalle bufere di neve e ghiaccio.

E la ricerca ci riserva frutti succosi e gratificanti: troppi per poterli citare qui ma sicuramente importanti per noi e per la nostra autostima di piccola (piccolissima) Casa Editrice.

Ce li godiamo insieme ai raggi caldi di un sole che finalmente arriva a sciogliere il gelo dei ghiacci e ci predisponiamo, ricaricando le batterie, ad una settimana pre-natalizia di impegni importanti.

Il 2011 deve essere infatti per noi l'anno della svolta.

Buona domenica a tutti!


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Redazione

I racconti di anoressia rabbiosa

Il nostro editore non vuole che comunichiamo, scriviamo o mandiamo notizie sui nostri libri, senza averli prima letti. E' il vantaggio di lavorare per chi ama davvero quel che fa. Così incontri pagine ma anche storie. Che colpiscono, lasciano un segno. Come le testimonianze dirette delle pazienti nel libro "Anoressia rabbiosa" di Luciano Peirone ed Elena Gerardi. In libreria è uscito giovedì scorso....nelle nostre vite è entrato da un po' di più!

BUTTAR DENTRO E FUORI. Come quella sera in cui mi ritrovai a leggere: "Mangiare, che schifo! Vomitare, che sollievo". Una paziente nel libro racconta: "Ho mangiato, mangiato, mangiato! Non potevo fare diversamente in quel giorno di festa con tutto il parentado a guardarmi. E poi avevo anche fame ed ero anche arrabbiata con me stessa, perhé avevo fame. Mangiavo e mi facevo schifo. Più sentivo schifo e più mangiavo, come se fossi bulimica. Poi, quando nessuno più badava a me, sono corsa a vomitare, a liberarmi....Che sollievo!".  Ho iniziato così a capire il perché di quel titolo rabbioso su esseri che, fino a quel momento, avevo sempre visto come foglie sbattute dal vento, inermi, non aggressive.

UNO CONTRO TUTTO. "Cheppalleee!!!", gridava verso i miei occhi un altro racconto. "No, non lo direi mai al mio ragazzo, che non ho voglia di scopare, ci mancherebbe! Mi mollerebbe subito. Lo faccio e basta. Che scemo credere che sia pazza di lui, soltanto perché gli apro le gambe ogni volta che vuole e gli faccio pure credere che mi piace! Come fa a piacermi, se non provo niente di niente? L'Orgasmo? E chi l'ha mai incontrato? Che palle! Mi piace soltanto, perché così non sono da sola. Che palle anche lui! Mi piace farlo contento, così non rompe tanto con la storia che sono magra. Per me il sesso è come il cibo, ne farei volentieri a meno! Tra lui e i miei genitori sono proprio dei rompicolgioni. Tutti a chiedermi qualche cosa. Tutti a dirmi che cosa dovrei fare e che cosa non dovrei fare. Tutti a darmi consigli non richiesti su come dovrei essere. Che razza di rompicoglioni tutti quanti! Che palle! Cheppalleeee!!!". La rabbia ha ingessato e congelato i sentimenti di questa ragazza. Che amarezza pensare a quante di queste storie restano chiuse nell'esperienza dei singoli, senza che gli altri se ne accorgano o ne arrivino a capire il dramma più profondo.
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Redazione

I disegni dei bambini come viaggio alla scoperta delle emozioni

Il secondo capitolo del volume Progetti di Psicologia. Scuola, Professione, Esame di Stato è dedicato a un progetto di educazione alle emozioni nella scuola primaria, dal titolo “Viaggio alla scoperta delle emozioni. Un percorso fatto di colori, musica e tanta fantasia!”. Proporre in una scuola elementare, o in una scuola dell'infanzia, un progetto rivolto all'educazione emotiva vuol dire utilizzare tanti materiali di facile consumo, quali fogli, tempere, colla, colori vari, cartelloni, forbici e pennelli. Questo perchè lo strumento principe che vi troverete principalmente a utilizzare e proporre ai bimbi è il disegno. Il disegno è il modo più naturale di espressione dei bambini che coinvolge fattori intellettivi e affettivi. Attraverso i disegni i bambini ci consentono l'ingresso nel loro mondo affettivo e creativo e ci permettono di comprendere tutti i disagi, le preoccupazioni e i problemi più nascosti che non riescono o non vogliono esprimere verbalmente. Anche uno scarabocchio, un piccolo segno, una leggera macchia, può suggerirci tanto del loro mondo. Attraverso l'analisi dei disegni possiamo capire quello che i bambini vogliono dire.

OLTRE IL LIBRO, LO SCARABOCCHIO. Con questo post vorrei integrare il capitolo del mio libro dedicato al progetto di educazione alle emozioni, con delle informazioni riguardo l'interpretazione dei disegni. La prima attività grafica del bambino è lo scarabocchio, vera e propria espressione corporea che coinvolge l'intero corpo. Verso il primo anno di età, lo scarabocchio consiste in semplici linee verticali, orizzontali e radiali. Verso il secondo anno di età compare il cerchio e l'angolo: è l'età in cui appaiono i primi scarabocchi organizzati. Verso i tre anni, eccezionalmente anche prima, il bambino inizia a dare un nome al proprio scarabocchio, che non rappresenta più soltanto un piacere motorio ma soprattutto un dare voce ad un progetto, un'intenzione, una sensazione. A quattro anni il bambino perfeziona l'abilità di disegnare la casa e il sole e inizia ad abbozzare la figura umana, concludendo la fase dello scarabocchio. Verso i cinque e i sei anni, il bambino diventa più capace di rappresentare la realtà, mentre, verso gli otto anni, acquisisce una maggiore capacità di percezione dello spazio. Tra i dieci e i quattordici anni, passa, invece, al cosiddetto realismo visivo che mette fine all'originalità grafica del bambino.

IL SIGNIFICATO NEL SEGNO. Alcuni oggetti ed elementi che compaiono frequentemente nei disegni dei bambini hanno un preciso significato psicologico:

Il suolo indica la base sicura dei bambini, simbolo di sicurezza e nutrimento.
La montagna indica il seno materno, simbolo di accoglienza e bisogni orali.
Il sole è il simbolo paterno per eccellenza.
Le nuvole, se abbondanti, indicano minaccia e inquietudine.
La pioggia è la minaccia materna.
Le stelle indicano il bisogno di essere valorizzati.
L'acqua è l'immagine della madre.
I fiori indicano femminilità, gioia e spensieratezza.
Gli animali sono spesso utilizzati dai bambini come compensazione di un sentimento di solitudine.

GRANDI E PICCOLI: LE DIMENSIONI. Le dimensioni degli oggetti rispecchiano l'importanza che il bambino attribuisce all'elemento disegnato. La parte più importante è quasi sempre collocata per prima o al centro del foglio, la parte svalorizzata è quasi sempre collocata per ultima o disegnata piccola e senza importanza.

PSICHE E MATITA. Ma qual è il significato psicologico dei disegni più comuni dei bambini, ovvero il disegno della figura umana, il disegno dell'albero, il disegno della casa, il disegno della famiglia? Nel disegnare la figura umana il bambino rappresenta inconsciamente se stesso e quindi la percezione e rappresentazione del proprio schema corporeo. Permette quindi di avere un'idea dello sviluppo psicofisico e del livello di evoluzione grafica del bambino. La dimensione della figura umana è legata alla percezione che il bambino ha di sé: una piccola dimensione sta a indicare timidezza, una grande dimensione o una dimensione "giusta" (compresa tra gli 8 e i 18 cm di un foglio con formato regolare) esprime sicurezza, fiducia, estroversione e una buona percezione di sè. La testa rappresenta i sentimenti che il bambino ha dedotto dal volto della madre; i particolari del viso ci raccontano delle abilità di comunicazione e di scambio con il mondo esterno; il collo è il tramite tra la ragione e l'istinto; le gambe rappresentano sicurezza e stabilità; le braccia e le mani sono il simbolo della comunicazione e del contatto con il mondo; il tronco ci racconta dell'istintualità.

L'ALBERO O LA CASA. Nel disegnare l'albero il bambino ci racconta della sua energia e della sua autenticità. I tre elementi che devono essere osservati nel disegno dell'albero sono le radici, il tronco e la chioma. Le radici rappresentano l'affettività e ci suggeriscono il legame tra madre e bambino. Il tronco esprime la percezione e la sicurezza che il bambino ha di sé. La chioma simboleggia l'apertura verso il mondo, l'adattabilità, la solidarietà e l'amore.

Il disegno della casa ci racconta il modo di vivere del bambino, i rapporti con i genitori e i fratelli, il suo ruolo nella famiglia. Alcuni studiosi associano alla casa il volto materno: il tetto rappresenta la capigliatura, le finestre gli occhi e la porta la bocca. Una casa grande simboleggia accoglienza, spontaneità e apertura alla vita. Una casa piccola significa intimità, introversione e timidezza. La porta rappresenta il modo di entrare in contatto con l'ambiente. Le finestre rappresentano il modo di comunicare del bambino. Il comignolo è simbolo di calore e affetto.

MAMMA E PAPA'. IN FAMIGLIA.  Il disegno della famiglia ci racconta delle dinamiche interne al nucleo familiare. Il personaggio disegnato per primo è quello per cui il bambino prova maggiore ammirazione; disegnare se stesso al primo posto è segno di egocentrismo mentre disegnarsi all'ultimo posto è segno di poca fiducia nelle proprie potenzialità, timidezza e chiusura. L'aggiunta di personaggi alla famiglia reale è indice di compensazione per un senso di solitudine. La dimensione ridotta di un personaggio vuol dire svalutazione da parte del bambino mentre un personaggio sproporzionatamente grande è vissuto come oppressivo e dominante. La collocazione in disparte di un personaggio mette in luce la difficoltà del bambino a stabilire con lui un legame significativo, così come la cancellazione di un personaggio è indicativo di insofferenza che il bambino prova nei confronti di esso. L'aggiunta di animali può indicare che il bambino tende a nascondere l'aggressività che prova nei confronti di uno o più personaggi della famiglia. Escludersi dal disegno è indice di una scarsa autostima e di un senso di esclusione.

I COLORI. Anche la scelta dei colori ha un ruolo importante nello sviluppo psicofisico dei bambini.
I bambini utilizzano i colori per la loro valenza emotiva: sotto i 7 anni usano il colore in modo impulsivo rispetto alla forma, solo verso gli 8 anni iniziano ad associare il colore all'oggetto e solo verso gli 11 anni si accorgono che il colore può variare anche nello stesso oggetto.
Adesso ci concentreremo sui significati simbolici del colore.
Il rosso è il colore della forza e della vita ed è sempre presente nei disegni dei bambini. E' ambizione, energia, passione, coraggio.
Il giallo è il colore del sole, della luce e dell'estroversione. E' il colore dell'aggressività.
Il blu è il colore della calma, del cielo e del mare. E' il colore dell'intelligenza e del ragionamento.
Il verde è il colore della tranquillità e della soddisfazione di sè. E' soddisfazione, equilibrio, speranza.
L'arancione è il colore della vivacità e della serenità.
Il viola è il colore della razionalità e del dominio sulle passioni.
Il bianco è il colore del silenzio, della tranquillità.
Il nero è il colore della paura e della rinuncia. E' riservatezza, pudore, ansia.

Il disegno, dunque, è una porta aperta al mondo del bambino. E' la rivelazione della sua indole profonda e autentica, e quindi una miniera d'informazioni sulla sua struttura psicologica e sul suo carattere.
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Redazione

Ancora una giornata coperta di neve

Anche oggi sarà difficile, molto difficile, essere in Casa Editrice per lavorare al nostro ultimo ANORESSIA RABBIOSA di Luciano Peirone ed Elena Gerardi, due validi psicoterapeuti da anni impegnati sul fronte dei disordini alimentari.

La neve, ma sopratutto il ghiaccio, rendono difficile la circolazione automobilistica e il raggiungimento della Sede.

Strano per una Casa Editrice che lavora .... quasi sulla spiaggia!

Ma quest'anno sembra funzionare così: neve al mare e sole in montagna. Pazienza!

Ci rifaremo da casa e dai telefonini...

Intanto a tutti buona giornata e buon lavoro!


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Redazione

Anoressia Rabbiosa

Disponibile da oggi nelle librerie italiane il nuovo volume di Luciano Peirone ed Elena Gerardi "ANORESSIA RABBIOSA. La ribellione muta e i sentimenti repressi".

Anoressia Rabbiosa
Anoressia Rabbiosa


Edizioni Psiconline affronta ancora una volta uno dei temi più scottanti dell'analisi psicologica e al tempo stesso una delle emergenze della società contemporanea.

Nel libro i due autori condividono la propria esperienza professionale e le conoscenze didattiche della tematica, affrontando un aspetto forse troppo spesso dimenticato. La Rabbia nell'anoressico, infatti, è forse alla base dell'insuccesso di molte terapie. Quella calma apparente di chi rifiuta il cibo non deve trarre in inganno. Nelle 240 pagine del saggio ci sono tante informazioni, indirizzi terapeutici e quant'altro possa incuriosire sulla materia.

Non perdetelo!
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Redazione

Googolando...

Stamane abbiamo deciso di farci una "googolata" e vedere in giro quanta gente parla, in un modo o nell'altro, della nostra Casa Editrice e, guarda un pò, abbiamo trovato 5050 risultati, dai più ovvi  ai più sorprendenti.

Il logo di GoogleIn ogni caso, la rete parla di noi e ne parla davvero bene. Questo non può non farci che piacere ed aiutarci nel quotidiano lavoro di ricerca di cultura psicologica da diffondere sia fra i professionisti che fra coloro che si interessano di psicologia e psicoterapia dalla parte di chi ne ha necessità o interesse.

Abbiamo trovato i blog di alcuni nostri autori e man mano li inseriremo on line linkandoli al nostro e lo stesso faremo con quelli che parlano di noi. Abbiamo iniziato con il blog di Emanuela Zerbinatti e man mano ne aggiungeremo altri.

Visitateli, se vi va e poi fateci sapere ccosa ne pensate.

Da parte nostra googoleremo più spesso e vi terremo aggiornati man mano.

Buona domenica!
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Redazione

E ora parliamo di anoressia!

Chiuso il capitolo Fiera di Roma (e in modo decisamente brillante) passiamo adesso alla novità del 16 dicembre prossimo: "ANORESSIA RABBIOSA. La ribellione muta e i sentimenti repressi" di Luciano Peirone e Elena Gerardi.

Anoressia Rabbiosa



dalla quarta di copertina
La distorta immagine di sé; l’ossessivo autocontrollo sul corpo, sul suo peso, sul cibo da (non) inghiottire ed eventualmente vomitare; i vissuti ansioso-depressivi, i conflitti interpersonali, i disturbi sessuali e della vita affettiva in generale, il cattivo uso dell’intelligenza, la patologica strumentalizzazione della precisione e di certi ideali di irrealistico perfezionismo.
Ecco, in sintesi, l’essenziale quadro di riferimento della anoressia, un autentico paradosso per la “abbondante” civiltà occidentale.
Ma c’è dell’altro: il lato più oscuro del rifiuto del cibo. Sottile, quasi invisibile, accanto e dietro al sintomo fisico si muove una ridda di pensieri e soprattutto di fantasmi inconsci, imbevuti di immaturità e insicurezza,dipendenza e invidia, menzogna e manipolazione, ribellione e cattiveria.
“TOGLIETE IL MIO POSTO A TAVOLA!” è il comando (al tempo stesso supplichevole e patetico, gelido e ricattatorio) che ben esemplifica il desiderio di controllo sul cibo e sull’ambiente familiare-relazionale, nonché i sentimenti negativi, a lungo covati e tenuti celati, che talvolta esplodono in una “cascata di rabbia”, finalmente visibile, la quale mette a nudo il “cuore” (se così, paradossalmente, si può dire...) del dimagrimento assurto a “religione personale”.

Emerge in tal modo un particolare quadro della personalità del soggetto anoressico, il quale è perennemente in lotta: prigioniero di una muta e inconcludente rivolta nei confronti del mondo, oppresso da una aggressività repressa ed inespressa, incapace di aprire il corpo e l’anima ai giusti e salutari sentimenti, portatore di un corpo che tende al “virtuale” e ad una progressiva esagerata “mentalizzazione”.
Fredda, dura, paranoide: questa è la sintesi della anoressia rabbiosa.
Per l’anoressico che cerca di guarire, ci vuole un cuore che torni ad amare. In fondo, la malattia conclamata e anche il più sfumato disagio consistono in una “cattiva, o mal posta, fame d’amore”. Per contrastare la fredda ossessività di una rabbia trattenuta, occorre riscaldare e sciogliere il “sofferente cuore di ghiaccio che non ha più fame”.

Non il solito libro sull’anoressia.
Un originale testo che mette a punto la sofferenza non riconosciuta, i cattivi sentimenti e le difficoltà della terapia.



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Redazione

Che bella la Fiera di Roma...

Una rapida carrellata di immagini per illustrarvi la nostra presenza a "Più Liberi, più Libri" e l'aria che si respira in Fiera...

Una esperienza davvero interessantissima!!


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PUBBLICO D’AUTORE

E' andata! La presentazione del libro di Iacone e Verde, "L'amore ai tempi del genoma", ha colpito il pubblico romano e l'angolo delle presentazioni nella Bibliolibreria si è riempito di lettori, pronti a rovistare tra le nostre proposte editoriali.

Oggi altra giornata intensa. Lo staff della comunicazione resta al salone, per sviluppare e approfondire sempre più i contatti con esponenti del settore.
Vi terremo aggiornati.
Così come presto pubblicheremo l'elenco delle bizzarre e divertenti, quanto contraddittorie, definizioni dell'amore, che ieri tanto ha avuto successo alla presentazione del libro. Copyright a Ludovico Verde e Francesca della Ratta-Rinaldi, istrioni nella lettura e di verve innegabile.
Buona giornata e buon lavoro!

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Appuntamento a Più Libri, Più Liberi con Ludovico Verde e Stefano Iacone

La copertina del volume
L'amore ai tempi del genoma


Appuntamento oggi, 5 dicembre 2010, alla Fiera della Piccola e Media Editoria di Roma per la presentazione del volume di Ludovico Verde e Stefano Iacone "L'Amore ai tempi del Genoma".

Alle 16.00, presso lo Spazio Bibliolibreria, gli autori, coordinati da Sipo Beverelli (Ufficio Stampa di Edizioni Psiconline) e con Francesca della Ratta-Rinaldi (curatrice della Prefazione e Sociologa Ricercatrice ISTAT) e Luigi Di Giuseppe, docente di Psicologia all'Univ. di Chieti e Responsabile di Edizioni Psiconline) parleranno di psicologia, sessualità, innamoramento, amore e dipendenza affettiva insieme al pubblico delle grandi occasioni che, siamo certi, riempirà gli spazi disponibili e si confronterà con un volume che, ogni giorno che passa, riscuote consensi e recensioni positive.

Vi aspettiamo tutti. Non mancate.
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Più Libri, Più Liberi

E' partita la Fiera della Piccola e Media Editoria a Roma e noi, ancora una volta, siamo là con i nostri volumi, con la nostra forza e con l'entusiasmo che solo l'essere "giovani" riesce a dare.

Certo, non siamo giovani anagraficamente (perlomeno non tutti) ma giovani di editoria, giovani di esperienza specifica, giovani di attese e giovani di impegno.

Ogni anno si conferma la nostra presenza, crescono i nostri volumi in esposizione, cresce il contatto e l'apprezzamento del pubblico.
Anche in questi tempi di crisi, infatti, siamo riusciti a ritagliarci un piccolo ma soddisfacente spazio nel mondo editoriale della psicologia italiana e, mese dopo mese, conquistiamo lettori e richieste di pubblicazione di nuovi volumi.

Dobbiamo, in fase finale d'anno, ringraziare tutti voi che ci seguite e ci sostenete e che ci aiutate a proseguire nel nostro lavoro quotidiano a favore della "buona" psicologia.

GRAZIE A TUTTI!


Lo STAFF di Edizioni Psiconline

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Ma che bella sorpresa!

Domenica mattina (28 novembre) qualcuno chiama e ci avvisa che sulla pagina culturale del quotidiano "IL TEMPO" di Roma c'è una splendida sorpresa.
Corsa veloce in edicola ed ecco qua...
Una bella e completa recensione del nostro ultimo "L'Amore ai tempi del Genoma" in posizione centrale, evidenziata, leggibilissima.
Finalmente i nostri sforzi continui e costanti per far emergere i nostri volumi iniziano a produrre effetti evidenti ed importanti e ne siamo felici sia per noi che per i nostri autori che possono, così, veder apprezzato il loro lavoro.
E infine, ciliegina sulla torta, ecco il link alo stesso articolo presente on line: http://www.iltempo.it/2010/11/28/1219933-amore_letto_attraverso.shtml
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Presentazione alla Libreria Flexi di Roma

Venerdì 3 dicembre, alle ore 19, Ludovico Verde e Stefano Iacone, autori di "L'Amore ai tempi del Genoma", saranno presenti alla LIBRERIA FLEXI di Roma (Via Clementina 9) per parlare del loro volume appena pubblicato.

Insieme a loro la Dott.ssa Francesca Della Ratta, autrice della Prefazione al volume.

Tutte le notizie qui.
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Il video dell'amore

Attirati dal titolo? Pensato cose strane? Avete fatto bene!
Oggi Edizioni Psiconline apre il suo account su YOUTUBE e ci scarica subito dentro una video-promozione del libro L'Amore ai tempi del Genoma, curato dagli autori del volume, Ludovico Verde e Stefano Iacone.
Guardatelo e commentatelo insieme a noi ...
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Uno Psicologo in una scuola superiore

Scrivo in questo blog dopo un'intensa mattinata passata in una scuola superiore di un paese di provincia. Nonostante i tagli, le poche disponibilità economiche, gli immancabili pregiudizi, questa scuola ha investito parte dei finanziamenti ottenuti per le attività didattiche, scolastiche ed extrascolastiche, anche per lo Psicologo, garantendosi la presenza costante del professionista quasi tutti i giorni.

La copertina del volume



Passo così molte ore con i ragazzi, sia attraverso i colloqui individuali che con gli interventi sul gruppo classe. I ragazzi mi cercano, mi domandano, sono incuriositi, sanno che c'è una persona pronta ad ascoltare loro in qualsiasi momento e per qualunque necessità. Gli insegnanti mi cercano per i corridoi, mi fermano, mi illustrano la situazione di alcune classi problematiche, chiedono un consiglio, un intervento o una semplice rassicurazione sul loro operato.

Proprio questa mattina mi ha fermato un'insegnante di sostegno confidandomi perplessità e preoccupazioni riguardo una studentessa disabile e le sue difficoltà di inserimento nel gruppo classe. "La classe sembra non comprendere il problema della compagna, non l'accettano, la escludono", mi riferisce la docente. E poi arriva la famosa richesta "Lei può aiutare la classe ad accettare il diverso?". Ancora, la settimana scorsa una docente di scienze sociali mi illustrava la situazione problematica di una classe "terribile, di difficile gestione" a grave rischio di dispersione scolastica e di comportamenti al limite del deliquenziale, con la fatidica domanda "Cosa si può fare per promuovere il successo formativo e prevenire i comportamenti a rischio?".
Queste richieste dei docenti, il bisogno di "essere visti" dei ragazzi, mi hanno fatto riflettere sulla situazione di eccellenza di questo istituto che ha compreso la necessità di avere una figura esterna di aiuto e di supporto. E' anche vero che lo Psicologo scolastico è soggetto a dure pressioni, a richieste a volte "eccessive", e deve disporre di grandi e ampi strumenti di intervento. Il volume Progetti di Psicologia. Scuola, Professione, Esame di Stato è nato proprio con questo intento: mettere a disposizione di tutti la mia esperienza di progettazione in ambito scolastico, esperienza che potrà risultare particolarmente utile a Psicologi, neolaureati in preparazione per l'Esame di Stato per Psicologi, Docenti, Dirigenti Scolastici, ma anche a genitori, educatori e a tutti quelli che gravitano intorno al mondo della scuola e dell'età evolutiva. Questo perchè lavorare nelle scuole è un'esperienza gratificante e di grande impatto emotivo, ma bisogna avere strumenti giusti e giuste competenze per proporsi, intervenire e confrontarsi.
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Redazione

Un video contro la violenza domestica sulle donne

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violenza sulle donne

Oggi si festeggia, per chi non lo sapesse, la giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Naturalmente questo accade mentre la cronaca ancora una volta ci vomita addosso la notizia di un'altra giovane donna massacrata (letteralmente: sessantasei coltellate) dal suo giovane uomo. Purtroppo il cervello sessuale maschile è ancora arcaicamente fermo a qualche milionata di anni fa e sembra che l'unica cosa che possa placare la sua  irrazionale smania di possesso sia quella di colpire, colpire fino ad annientare. Tutto questo forse andrebbe fermato una volta e per tutte, ma ancora una volta dovrà essere l'intelligentissima parte femminile dell'evoluzione ad eliminare dal consesso civile quegli uomini-mostri dagli occhi troppo verdi (come suggerisce il poeta), dagli occhi pericolosi, gli uomini troppo innamorati... è l'Amore ai tempi del Genoma che dovrebbe rendere finalmete possibile tutto questo con un processo inesorabile e non più rimandabile dove finalmente le donne potranno liberarsi del fardello disfunzionale dell'inaccetabile violenza maschile.
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FIORI SPEZZATI

C'è una donna, forse anche un uomo, nell'angolo nascosto di una vita in frantumi. Perversione e narcisismo dei propri compagni di vita, del loro amore, ne fanno vittime di una violenza subdola, feroce, odiosa. Domani, 25 novembre, in tutto il mondo si muove la Giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Ogni giorno migliaia di storie raccontano di brutalità domestiche e non. Colpiscono soprattutto il gentil sesso, riguardano, a onor del vero, talvolta anche gli uomini. Per loro non deve mai mancare un pensiero, una considerazione, il grido di dolore che dice basta!

Un ricordo e un pensiero dolce ad alcune delle vittime su cui la cronaca ha acceso i riflettori:

- Monica Marra, 33 anni, uccisa dall'ex marito sulla porta dell'asilo nido dove stava portando il bambino

- Petronilla Sanfilippo, 55 anni, uccisa con un ferro da stiro dal convivente

- Teresa Patania, 30 anni, mamma di tre bambini, uccisa nel cortile di casa dal marito per l'affido dei figli

- Eliana Femiamo, 25 anni, uccisa con numerose coltellate su viso e corpo dall'ex fidanzato nel centro storico di Terracina

- Sanaa Dafani, 18 anni, uccisa dal padre per un fidanzamento non gradito

- Hina Saleem, 22 anni, sgozzata e seppellita nel giardino di casa dal padre a Brescia per una cultura da non vivere


Abbiamo scelto per loro una canzone....note che ci aiutino a riflettere!

Memory- Barbra Streisand

Possesso, dominio, abnegazione, sottomissione: parole in controsenso, che spesso nascondono disagi culturali e psicologici da correggere. Psiconline, la sua casa editrice, l'intero network continueranno a raccontare i risvolti tecnici e teorici sulle disfunzioni dell'essere che portano, nei casi estremi, a brutalità inaccettabili.

In difesa delle donne ma anche dei bimbi, degli uomini: NON CI FERMEREMO MAI!
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