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I blog di Edizioni Psiconline

Gli autori, le recensioni, le novità e le informazioni sulla nostra Casa Editrice
Redazione

Ciro Pinto: la nuova intervista di Edizioni Psiconline

ciropinto3Ciro Pinto è un autore poliedrico e sensibile, attento osservatore e conoscitore dell’animo umano e L'uomo che correva vicino al mare è sicuramente un libro toccante e profondo.
Un racconto che traduce la complessità del vivere con quella schiettezza che è frutto di profonda esperienza.
Un racconto che nella sua scrittura privilegia la condizione dell’attesa. (Prof.ssa Anna Maria Vitale).
Il romanzo adesso è disponibile anche nella versione Ebook, un'ottima occasione per incontrare di nuovo Ciro Pinto per alcune domande sul suo libro.



ciropinto1Ciro Pinto è nato a Napoli, nel Novembre del 1953, dove tuttora risiede.
È laureato in economia e commercio e proviene dal settore bancario e finanziario, dove ha ricoperto ruoli manageriali in un holding internazionale. Ha vissuto alcuni anni a Bologna e a Firenze.
Dal 2011 ha lasciato l’attività lavorativa e si è dedicato alla scrittura.
I suoi hobby: tennis, palestra, nautica. Appassionato di calcio.
Ha pubblicato i romanzi: Il problema di Ivana, DrawUp, Luglio 2012, che ha ricevuto vari riconoscimenti, tra cui la Menzione Speciale dell’Asso Artisti Nazionale.
L’uomo che correva vicino al mare, ed. Psiconline, Febbraio 2014, secondo posto al I Premio Letterario Nazionale Circe 2013, inediti (primo posto per la Giuria dei lettori); Premio Emotion alla 7^ Edizione del Premio letterario Internazionale Città di Cattolica – Pegasus Literary Awards, 2015, sezione editi.
Gli occhiali di Sara, ed. Tra le righe libri, Marzo 2015, vincitore del Premio Letterario Internazionale Nabokov 2014, sezione inediti.
Subway, di Ciro Pinto e Rossella Gallucci, Psiconline (uscita prevista: inizio  2016), vincitore del II Premio Nazionale Letterario Graffiti Camuni Narrativa, sezione inediti; terzo posto al IX Premio Letterario Internazionale Gaetano Cingari 2014, sezione inediti.
Ha pubblicato la silloge poetica: Di fossato in fossato, di Rossella Gallucci e Ciro Pinto, ed. Octopus, 2015, segnalazione della Giuria al IX Premio Letterario Internazionale Gaetano Cingari 2014, sezione inediti.
Ha scritto numerosi racconti e diverse poesie che hanno vinto premi e sono pubblicati in varie antologie.

 

D.Quando è stato ideato L’uomo che correva vicino al mare e quando hai capito che era pronto per la pubblicazione?
R. Ho scritto L’uomo che correva vicino al mare subito dopo la stesura del mio primo romanzo: Il problema di Ivana, ovvero nei primi mesi del 2012.
Avevo appena finito di scrivere Ivana e mi sentivo svuotato, come succede ogni volta che porti a compimento una creazione. Sentivo il bisogno di staccarmi da quel senso di vuoto che mi riempiva l’anima, allora ho pensato di colmarlo con una nuova avventura.
Provavo anche una strisciante paura di invecchiare: avevo da poco compiuto cinquantotto anni, nel romanzo precedente avevo parlato di giovani, della crisi, della responsabilità della scelta e dell’importanza della coerenza. E d’improvviso mi sono sentito vecchio.
Una miscellanea di suggestioni ha iniziato a macerare nella mente, a quel punto avevo solo una possibilità: scriverne.
L’ho pubblicato con Edizioni Psiconline, che ringrazio ancora per aver creduto nel romanzo, nel febbraio 2014, quando man mano mi stavo staccando da Ivana, pubblicato un anno e mezzo prima.

D. Come è cambiato Ciro Pinto dopo L’uomo che correva vicino al mare, o più precisamente, il romanzo ti ha cambiato?
R.Sì. Ogni esperienza, di qualunque genere, ci cambia. Sono cambiato come uomo e come autore. Come persona sono diventato più ponderato, più consapevole che la vita non è solo un diritto, ma soprattutto un regalo, che va tutelato. Come autore ho imparato tanto dalla stesura de L’uomo, ho imparato a focalizzare il pensiero sulle emozioni, a scavare nelle percezioni e nei sentimenti.

D. Descrivici le caratteristiche del personaggio principale e anche delle altre figure che ruotano intorno al protagonista.
R. Giorgio Perna è un uomo del nostro tempo, decisionista, determinato e concreto. Ha principi saldi e un forte senso della famiglia. È un pianificatore, un uomo che crede nel lavoro e nel successo. La sua sensibilità viene a volte sommersa dalla smania di progettare, a tal punto da non riuscire a capire fino in fondo le persone che ama e che lo amano. Gli altri personaggi si delineano di riflesso nei rapporti che hanno con lui. Elena, la madre, icona dell’affetto e dell’istinto di protezione che ogni mamma ha verso le sue creature. Il padre, Umberto, uomo sensibile e sognatore, vive solo per la sua pittura. Poi, con la morte della moglie, si sentirà colpevole e si dedicherà soltanto al lavoro e all’educazione di Giorgio. Ma solo dopo molti anni il protagonista vivrà il dolore della perdita del padre e comprenderà la portata del suo dramma. La moglie, Eva, rappresenta per lui la meta, il patrimonio più importante della sua esistenza. Il suo equilibrio, la sua saggezza sono i fari che illuminano il percorso della sua vita. Paola, la figlia, rappresenta la forza, la tenacia e la dolcezza, tutte doti che solo una donna riesce a mettere assieme.

D. A quale di questi ti senti più vicino? C’è qualcosa di autobiografico nei personaggi o nelle vicende dei protagonisti?
R. Direi a Giorgio, anche se mi piacerebbe tanto essere più vicino a Paola. Chi scrive mette sempre qualcosa di sé nei suoi scritti, ma non è necessariamente soltanto quello che scrive. Non c’è nulla di autobiografico, forse le paure. Quelle che ti possono assalire all’improvviso, come la paura della malattia, della morte.


D. Chi è Giorgio Perna?
R. È un uomo come tutti noi, che porta l’enorme fardello del dramma che segna ogni esistenza: l’incoscienza di pensare e progettare senza limiti di tempo e la terribile consapevolezza che il nostro tempo è a scadenza, che la vita non è eterna.

D. Il romanzo è stato pubblicato più di un anno fa, cambieresti qualcosa?
R. Dopo L’uomo che correva vicino al mare ho scritto Gli occhiali di Sara, pubblicato ad Aprile di quest’anno, e che mi sta dando tante soddisfazioni; ho scritto un altro romanzo: Subway, insieme a Rossella Gallucci, previsto in uscita nel 2016, proprio con Psiconline.
Ho scritto due sillogi, sempre a quattro mani con la Gallucci, Di fossato in fossato, pubblicata nel marzo di quest’anno, e Viversi, ancora inedita. Ho una serie di racconti raccolti in un’antologia ancora inedita: Five. Ho scritto tanto, dunque, e scrivere fa arricchire e migliorare come uomo e come scrittore. Alla luce di queste esperienze, se scrivessi adesso L’uomo, forse il risultato potrebbe essere leggermente diverso, ma non sarebbe giusto. Penso che ogni percorso sia formato da tappe irrinunciabili e fondamentali per la crescita personale e professionale. E, ad ogni modo, non cambierei nulla de L’uomo, perché rappresenta un preciso momento creativo che non può essere inquinato da interventi successivi.

D. Perché il mare è sempre presente e accompagna tutto il racconto? Perché ambientare il racconto in luoghi dove è presente il mare? Cosa rappresenta per te?
R. Il mare è tutto. È il flusso perenne della vita che ridonda rispetto alla fissità della terra, come il nostro cuore che batte incessantemente anche se restiamo immobili. È sinonimo di libertà perché puoi abbracciarlo con lo sguardo nonostante la sua vastità. È catarsi, purificazione, perché l’acqua purifica, scava, svuota.

D. Ricorre spesso il ricordo della madre del protagonista, perché è sempre presente questa figura?
R. Perché la mamma per ogni uomo, precisamente per ogni maschio, rappresenta il porto sicuro, l’ancestrale protezione dal mondo. Come se il pensiero della mamma possa perpetuare l’alveolo dolce e sicuro del grembo, possa riprodurre quella placenta che ci ha nutrito, possa ricollegarci al cordone ombelicale come a un elastico magico, capace di salvarci dalle brutture della vita.

D. C’è un collegamento tra la sofferenza che Giorgio Perna prova per la morte della madre e quella per la moglie? Perché hai accomunato queste due figure da un destino simile cioè una morte prematura che sconvolge la vita del protagonista?
R. Beh, la madre muore a poco più di trent’anni, la moglie ne ha quasi sessanta. Piuttosto, l’assioma è che il protagonista con la perdita della moglie rievoca il dolore per la perdita dei genitori, e della madre soprattutto. Forse perché Giorgio, alla soglia dei sessant’anni, riesce a concepire l’idea della morte finalmente in senso compiuto.

D. Cosa hai da dire a chi non l’ha ancora letto e adesso ha la possibilità di averlo in ebook?
R. Che se ama la lettura digitale più di quella sulla carta, allora è il momento giusto per leggere il mio romanzo.




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L'uomo che correva vicino al mare anche in Ebook

copertina uomo che correvaL'uomo che correva vicino al mare di Ciro Pinto , nella collana A Tu per Tu è finalmente  in ebook formato epub.
Dopo più di un anno dalla sua pubblicazione cartacea, torniamo a parlare, e non ci stancheremo mai di farlo, del romanzo di Ciro Pinto, pubblicando una recensione, scritta da Susanna Polimanti.

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Si può imparare ad essere assertivi? Lo chiediamo a Federica Curzi

FEDERICACURZI2Conoscersi meglio. Consapevolezza e assertività di Federica Curzi è in libreria, intervistiamo l'autrice per comprendere meglio il suo libro e per avere risposte a molte domande che nascono dalla lettura del testo.
Cosa significa assertività? Si può imparare ad essere assertivi, ad essere consapevoli di sé e degli altri, rispettosi di se stessi e allo stesso tempo delle altre persone, positivi, con una buona capacità comunicativa e una forte serenità di fondo?

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Intervento psicologico per la scuola presentato all'Ordine Psicologi Campania

intervento psicologico per la scuolaIntervento psicologico per la scuola e metodi narrativi. Strategie per la costruzione dell’intervento di Annamaria Improta – Collana Strumenti – Edizioni Psiconline è stato presentato martedì 30 giugno presso la sede dell’Ordine degli Psicologi della Campania.
La presentazione è inserita nell’ambito della rassegna Letture in Ordine, “un'azione di politica professionale che riafferma l'idea dell'Ordine degli Psicologi come luogo aperto alla città e ai cittadini" ha detto il presidente dell'Ordine degli Psicologi della Campania Antonella Bozzaotra.


INTERVENTO PSICOLOGICO1Dopo i saluti della Presidente dell’Ordine Psicologi Campania Antonella Bozzaotra, l'introduzione è stata curata dalla Vicepresidente dell’Ordine Psicologi Campania Lucia Sarno. Hanno discusso con l’autrice, Paolo Gritti, Psichiatra, Psicoterapeuta e Professore di Psichiatria presso la Seconda Università degli Studi di Napoli, Marisa Iavarone, Professore Associato in Pedagogia generale e Responsabile scientifico dello “Sportello di Sostegno alla Genitorialità competente” presso l’Università Parthenope di Napoli, Enzo Sarnelli, Psicologo e Psicoterapeuta, Socio fondatore dell’Associazione Oltre Onlus di Ischia, e Maria Scala, Psicologa e Psicoterapeuta sistemico-relazionale presso il Centro di Psicologia Clinica Territoriale Essebi di San Giorgio a Cremano.


INTERVENTO PSICOLOGICO2Il lavoro affonda le radici su una salda impostazione teorica - richiamata peraltro  nel testo - che parte dallo studio dell’attuale organizzazione scolastica per comprenderne il mandato sociale nella società complessa e giungere alla definizione di qualità e caratteristiche dell’intervento psicologico più utile nei contesti scolastici.
Il lavoro, naturalmente, non prescinde da una precisa e ampia analisi della domanda dei committenti (alunni, genitori, insegnanti, operatori sociali e chiunque abbia bisogno di un supporto di questo tipo).
La presentazione è stata un momento di riflessione e di crescita e un riconoscimento per il il lungo e faticoso lavoro svolto da Annamaria Improta, come si evince dalle interventi dei relatori  che parzialmente pubblichiamo:
"Il libro evidenzia la necessità di valorizzare le diversità come “valore aggiunto” ed offre l’opportunità - ha sottolineato Maria Scala, psicoterapeuta presso Centro di psicologia clinica “essebi” - di ripensare alle proprie esperienze e le proprie azioni ricostruendone il senso ed indicando le possibili prospettive di sviluppo".


INTERVENTOPSICOLOGICO3Il volume si offre quale valido strumento interpretativo della relazione educativa e di cura nei contesti formali, non formali ed informali, rinforzando la trama dell’alleanza formativa tra scuola, extra scuola e famiglia. La lettura, oltre all'ambito delle professioni psicologiche e di cura” - ha aggiunto la docente di Pedagogia della relazione all’Università Parthenope Maria Luisa Iavarone - “è utilmente diretto a insegnanti, educatori, genitori e a chi a vario titolo è impegnato nei processi formativi e di sviluppo”. 
Alla base il “modello” dell’esplorazione dei propri ricordi e la conoscenza di sé, per arrivare all’incontro con l’altro e all’accettazione delle differenze. Al testo, inoltre, sono allegate numerose schede operative, immediatamente utilizzabili, che forniscono al lettore strumenti operativi di rapida applicazione.


Il libro di Annamaria Improta è sicuramente un "buon service" per la scuola e per tutti gli attori coinvolti nei processi di formazione e apprendimento nella relazione io-tu-noi nel qui ed ora della realtà analogica” ha aggiunto Enzo Sarnelli, psicoterapeuta e mediatore familiare.


INTERVENTO PSICOLOGICO4Al centro del lavoro, dunque, il metodo narrativo-autobiografico, la necessità del racconto autobiografico. Il libro, quindi, ha una doppia “anima”: una psicologica, l’altra pedagogica.
"Il punto è oggi nella riorganizzazione dei percorsi didattico-educativi: non più obiettivi comuni per tutti ma obiettivi differenziati per i diversi studenti, in grado di valorizzare le differenze
” ha sottolineato Paolo Gritti, psichiatra, psicoterapeuta e docente di Psichiatria presso la Seconda Università degli Studi di Napoli, che ha aggiunto “come dal punto di vista della teoria dei sistemi complessi, una buona funzione pedagogica dovrebbe affrancarsi da esiti ordinati o al contrario caotici, per porsi in equilibrio dinamico, affine alla configurazione “sull’orlo del caos”: è questa la nuova mission della scuola, intesa come sistema complesso in continua evoluzione”.


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Redazione

Conoscersi meglio di Federica Curzi è in libreria

conoscersi-meglioConoscersi meglio. Consapevolezza e assertività di Federica Curzi, nella collana Punti di Vista è in libreria.
L'argomento del volume, presentato in anteprima assoluta lo scorso 22 maggio alla Libreria Feltrinelli  di Pescara, è appunto l'assertività, un’abilità fondamentale per vivere sereni la nostra vita.


L'autrice afferma che senza una serenità interiore non è possibile sviluppare tale abilità, l’assertività e la serenità interagiscono fra di loro per aumentare in modo positivo la nostra qualità della vita.
Cosa significa?
Che contemporaneamente è importante sviluppare sia capacità assertive che una  serenità interna.
Conoscersi meglio è fondamentale per ridonarci serenità e  capacità di gestire la nostra vita  in modo attivo e propositivo.
Saper gestire il nostro vivere in balia delle emozioni, delle cose che ci accadono che non ci piacciono, saper gestire anche le nostre reazione agli altri  “ fastidiosi per noi”,  sono tutte abilità che sono possibili da sviluppare seguendo un percorso per sviluppare contemporaneamente assertività e serenità.
Istantanea 1 (28-05-2015 14-32)L’assertività comincia dall’ascoltare se stessi e conoscere se stessi.
Perché senza una reale consapevolezza di se stessi, dei propri bisogni e aspettative non si riuscirà a trovare un proprio posto in questo mondo.
Ciò che l’assertività comporta è proprio essere sicuri di quello che si vuole realmente e non vagare senza una meta.


Nel libro Federica Curzi suggerisce consigli, per chi decide di cambiare atteggiamento per stare meglio con se stesso e con gli altri, imparando l’assertività, perché cambiare è possibile, cambiando il proprio modo di pensare e le proprie abitudini.
Nei primi due capitoli l'autrice spiega cosa significa essere assertivo.
Nel terzo capitolo suggerisce dei metodi per conoscere meglio se stessi.
Nel quarto capitolo affronta l’argomento corpo, sia dal punto di vista di conoscenze basilari della sua fisiologia, sia dal punto di vista della percezione sociale di esso.
Nel quinto capitolo amplia il concetto di mente, intesa come suo funzionamento cognitivo, mettendo in evidenza dei tipici modi di pensare che ci possono portare ad elaborare le informazioni in entrata in modo negativo e non produttivo e che non ci permettono di vivere la nostra vita più sereni.
Nel sesto capitolo mette in evidenza come sviluppare un pensiero positivo, per affrontare quello che ci accade con più calma e ottimismo.
L’argomento del settimo capitolo è centrato su come sviluppare la fiducia in se stessi, nelle nostre capacità.
Nell’ottavo suggerisce delle strategie per affrontare le situazioni complicate in modo più logico.
Nel nono affronta lo sviluppo dell’intelligenza emotiva, una abilità necessaria per mantenere la calma e affrontare le situazioni emotivamente forti.
Nel decimo conclude con dei consigli più particolareggiati per sviluppare l’assertività.


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Nina Monica Scalabrin racconta come nasce Signor Parkinson

SCALABRIN2Signor Parkinson di Nina Monica Scalabrin, nella collana A Tu per Tu, è disponibile anche in ebook, pubblichiamo quindi una nuova intervista all'autrice, che ci guiderà alla scoperta del suo toccante romanzo.



Il libro è nato grazie ad un delicato percorso terapeutico che l’autrice ha seguito insieme alla famiglia, è iniziato tutto attraverso la scrittura di una lettera, indirizzata ad un uomo malvagio ed immaginario che ha distrutto la sua vita, il Signor Parkinson. Questa lettera è diventata, per l’autrice stessa, una forma di diario sul quale annotare tutte le emozioni, le sensazioni che prova nell’assistere al lento spegnersi della madre.


logo edizioni miniPerché ha deciso di scrivere per raccontare il suo dolore e quello dei suoi familiari, a chi si rivolge, quale pubblico vuole raggiungere e quale messaggio vuole dare?


LOGOSCALABRINQuesto libro nasce sotto forma di diario giornaliero. All'inizio della malattia di mia madre decisi di imprimere sopra un semplice quaderno dalle pagine azzurre quello che stava succedendo alla mia famiglia. Pensavo che così avrei visto le cose nella loro giusta proporzione, ancora non sapevo che la malattia di mia madre sarebbe stata fatale. Da principio lo facevo per me stessa poi mi resi conto di quanta gente condivideva il nostro stesso dolore girando negli ospedali alla ricerca di una cura, di una speranza o di un miracolo. Signor Parkinson nasce dal desiderio di voler condividere un esperienza così difficile da superare perché la malattia è la prova più ingiusta che la vita ci infligge ma in questo mondo non siamo soli.


logo edizioni miniChi è per lei il Signor Parkinson?

LOGOSCALABRINSignor Parkinson è il mio nemico. Un uomo immaginario e malvagio che ha distrutto la mia famiglia e la vita di mia madre in soli due mesi paralizzandola totalmente. Scrivere questo libro e dargli un'identità ben precisa nella mia mente era l'unica maniera per concretizzare il dolore e riuscire a combatterlo.


logo edizioni miniC'è molto dolore nel suo libro, ma nello stesso tempo a volte si intravedono anche delle luci che si accendono quando si prospetta la possibilità di nuove terapie per sua madre, almeno all'inizio del racconto, all'esordio della malattia, lei riesce ancora a sperare?


LOGOSCALABRINSì certo. È stato un percorso lungo e faticoso simile ad una guerra e una0000000mk guerra forse non ha mai fine. Ho sperato fino alla fine che il destino si rivedesse e in un piccolo barlume di speranza ero certa che i medici avrebbero trovato una cura ma mi sbagliavo. Col senno di oggi so per certo che i nostri ricercatori troveranno un giorno quella cura miracolosa che libererà per sempre i malati di Parkinson ma purtroppo per mia madre sarà tardi e non ne trarrà nessun giovamento.


logo edizioni miniIl tentativo continuo, giornaliero di non far sentire sua madre abbandonata, in balia del suo male è davvero commovente, quanto spazio rimane per se stessi quando si affrontano situazioni simili alla sua?


LOGOSCALABRINVedere soffrire qualcuno che si ama tanto è un dolore senza fine e mentalmente non si è mai liberi. Ho sempre pensato che la morte in fondo non sia poi così grave in confronto a un'agonia senza fine e accudire un malato terminale è una missione, rimane poco spazio per tutto il resto.


logo edizioni miniLa vita dei familiari di malati viene stravolta quando sopraggiunge la malattia. Come è possibile vivere in parallelo al malato la propria vita? È possibile per chi assiste il malato non pensare costantemente alla sofferenza del proprio caro riuscendo così in parte a condurre una vita quasi normale?


LOGOSCALABRINMalattie così gravi e importanti sono in grado di distruggere una famiglia e di sconvolgergli la vita e nulla tornerà più uguale. In questi anni mi sono resa conto che nulla a questo mondo è più vincolante del dolore. Di un dolore così grande non te ne liberi più e giorno dopo giorno finisce con il condizionare tutta la tua esistenza.


logo edizioni miniNel libro lei afferma, rivolgendosi a sua madre che c'è differenza tra l'essere felici e sopravvivere. Ci spieghi il significato di questa sua affermazione


LOGOSCALABRINNel libro Signor Parkinson racconto un episodio ben preciso. Il giorno in cui dopo molto tempo, grazie ad una speciale sedia a rotelle su cui mia madre poteva rimanere semi sdraiata, la portai a rivedere il mare pensando che quello sarebbe stato il giorno più bello della sua vita. In realtà mi resi tristemente conto di quanto la sua infelicità avesse sostituito per sempre la sua voglia di vivere. Davanti alla tristezza tutto diventa inquantificabile, si sopravvive a tutto ma nulla potrà più renderti felice.


logo edizioni miniIl libro è uno struggente susseguirsi di emozioni: dolore, stupore, rancore (per il Signor Parkinson), disperazione, tenerezza, pagine e pagine di amore espresso attraverso le parole che lei rivolge a sua madre, nel tentativo di non lasciarla sola alla sua malattia. Come lei afferma, le emozioni si aggrovigliano a tal punto da non riuscire a distinguerle da loro. Qual è il confine tra questo groviglio di emozioni e l'inaridimento?


LOGOSCALABRINIo credo che la speranza e la stanchezza mentale siano due sentimenti perfettamente incompatibili. Arrivi ad un punto in cui vorresti staccare la spina che ti trafigge il cuore , strapparti di dosso tutta la sofferenza. Penso che il cuore muoia di morte lenta come un albero che perde le foglie giorno dopo giorno fino a non averne più.


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Oltre le stelle di Rachele Magro al Caffeina Festival di Viterbo

Oltre le stelleGiovedì 2 luglio alle ore 18.30 presso il Cortile San Carluccio di Viterbo Rachele Magro presenta Oltre le stelle.Vissuti ed emozioni di famiglie militari italiane in collaborazione con l'Associazione L'Altra Metà della Divisa.
La presentazione è inserita nel programma delle manifestazioni del Caffeina Festival che si svolgerà a Viterbo da Venerdì 26 Giugno a Domenica 5 Luglio, dieci giorni pieni di appuntamenti, eventi, ospiti, curiosità.



oltre le stelle caffeina festivalOltre le stelle raccoglie storie di donne che hanno scelto di condividere la propria vita accanto a uomini in divisa e di figlie che invece la vita militare l’hanno conosciuta nel corso della loro esistenza.
Rappresenta un’iniziativa all’interno del progetto dell’Altra metà della Divisa, associazione no profit nata per iniziativa di donne, compagne di militari, consapevoli dell’indispensabilità di una rete di supporto, allo scopo di condividere esperienze e difficoltà, sensibilizzare e sostenere le famiglie militari.
Un libro che racconta la forza delle donne nell’affrontare la solitudine e la sofferenza,
esperienze uniche vissute attraverso gli occhi di chi rimane a casa in attesa. Monika, Delia,
foto profilo paginaGiorgia e Elisa sono solo alcune delle giovani protagoniste che hanno voluto regalare la loro storia, raccontando che ce la si può fare utilizzando le proprie capacità e costruendosi intorno una rete di sostegno.
L’intento è quello di focalizzare l’attenzione sulle problematiche delle famiglie militari, lungo un processo evolutivo che spesso, ad oggi, deve confrontarsi e modellarsi sulle assenze, sulla ridistribuzione dei ruoli, su di una imposta e precoce indipendenza affettiva e sociale.


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Intervento psicologico per la scuola di A. Improta: presentazione a Napoli

copertina intervento psicologico scuolaxsitoMartedì 30 giugno alle ore 18,30, presso la sede dell'Ordine Psicologi della Campania in Piazzetta Matilde Serao 7 a Napoli, si terrà la presentazione del libro "Intervento psicologico per la scuola e metodi narrativi. Strategie per la costruzione dell’intervento" di Annamaria Improta - Collana Strumenti - Edizioni Psiconline.

 

intervento psicologicoL'autrice è Psicologa clinica e di comunità, Psicoterapeuta, Docente a contratto presso l'Università degli Studi di Salerno e coordinatrice del Progetto DSA - Divertirsi Sapendo Apprendere presso il Centro di Psicologia Clinica Territriale Essebi di San Giorgio a Cremano.

 

Intervento psicologico per la scuola e metodi narrativi ha l’intento di suggerire vie e modalità per la risoluzione dei conflitti.
L’autrice propone metodi operativi concreti, basati sulla conoscenza di sé per arrivare alla conoscenza e all’accettazione della diversità dell’altro.
Il metodo utilizzato nel presente lavoro è la narrativa autobiografica e nel corso del testo viene argomentata una riflessione sull’utilizzo di tali metodi in ambito scolastico.
Attraverso il metodo narrativo-autobiografico gli studenti vengono invitati a raccontarsi allo scopo di avviare una riflessione volta a ricostruire e, dunque, riconoscere come apprendono, attribuendo senso a tale processo.

 

L'evento di presentazione di Intervento psicologico per la scuola e metodi narrativi, rientra nella rassegna Letture in Ordine, un calendario di
appuntamenti letterari ospitati dall'Ordine Psicologi della Campania e dedicati non solo agli psicologi e agli studenti di Psicologia ma anche a tutti gli appassionati di lettura.

 

A partire dalle 18.30, dopo i saluti della Presidente dell'Ordine Psicologi Campania Antonella Bozzaotra, introduce la Vicepresidente dell'Ordine Psicologi Campania Lucia Sarno. A seguire, discuteranno con l'autrice, Paolo Gritti, Psichiatra, Psicoterapeuta e Professore di Psichiatria presso la Seconda Università degli Studi di Napoli, Marisa Iavarone, Professore Associato in Pedagogia generale e Responsabile scientifico dello "Sportello di Sostegno alla Genitorialità competente" presso l'Università Parthenope di Napoli, Enzo Sarnelli, Psicologo e Psicoterapeuta, Socio fondatore dell'Associazione Oltre Onlus di Ischia, e Maria Scala, Psicologa e Psicoterapeuta sistemico-relazionale presso il Centro di Psicologia Clinica Territoriale Essebi di San Giorgio a Cremano.

 

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Signor Parkinson di N. Monica Scalabrin finalmente in ebook

Signor ParkinsonSignor Parkinson di Nina Monica Scalabrin,  pubblicato nella collana A Tu per Tu è disponibile in Ebook versione epub per tutti i dispositivi: computer, e-readers, iPhone, iPad, Kindle, Kobo, Androids.
Una poetica simbiosi tra madre e figlia che trasforma la tristezza della morte in un delicato inno alla vita dove la forza dell’amore è in grado di compiere miracoli inimmaginabili e abbattere barriere insormontabili come la paura dell’assenza e del silenzio eterno della morte.



Luisa godeva di ottima salute, una maestra elementare di provincia sulla cinquantina dotata di un carisma eccezionale con cui sapeva mettere ogni bambino a proprio agio. Una donna dallo spirito indomabile, dall’allegria contagiosa e dotata di un incredibile amore per la vita. Nella primavera dell’anno 2006 venne colpita da una malattia misteriosa, un inarrestabile degenerazione della corteccia celebrale che fu diagnosticata dai medici come un’atipica sindrome di parkinsonismo.


934850_10203119627063555_6940551708514960003_nAlcuni giorni in seguito al suo ingresso in ospedale Luisa cadde in un sonno profondo e in quella dimensione sopravvisse per diverse settimane trasformandosi a poco a poco in una misteriosa sorta di baco da seta completamente paralizzata e prigioniera del suo stesso corpo dove sopravvivrà a lungo in una dimensione a noi sconosciuta e parallela alla nostra. Un mondo dove non esistono parole, sospesa tra la vita e la morte. Monica la sua fragile figlia decide di comune accordo con il medico che si occupa dell’appoggio psicologico della sua famiglia di scrivere una lunga lettera sotto forma di diario a Parkinson per esprimergli tutto il suo rancore, dando così finalmente una identità seppure immaginaria al devastante male che ha colpito la madre trasformandolo così in un essere da poter combattere. Monica si riscoprirà più forte nell’animo e attraverso la potenza della scrittura riuscirà a trovare una giusta correlazione tra gli eventi dando in questo modo un senso a tanta sofferenza.
Piano, piano spogliata dal suo dolore, Monica sarà in grado di offrire tutto il suo aiuto possibile alla madre che procede a piccoli passi verso la fine, offrendole lei stessa il suo prezioso appoggio e tutta la sua forza interiore per accettare la triste verità che talvolta la morte non è sempre negativa, sarebbe molto peggio pensare al dolore come ad una abitudine di vita.ebook

Affronteranno insieme con coraggio il triste dilemma se continuare a a vivere oppure abbandonarsi al proprio destino già designato!  Insieme scopriranno che nonostante la vita sia una sola se vissuta bene può essere abbastanza.
Sua figlia la condurrà alla ricerca della grande cortina di vetro che le separa dall’altra parte della vita e rifiutando ogni forma di accanimento terapeutico capiranno che molte volte è molto meno doloroso morire che continuare a vivere!


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M. Anzivino conclude il primo anno di presentazioni

presentazione libro albo psicologi2Giovedì 11 giugno presso l’Ordine degli Psicologi dell’Emilia Romagna Massimiliano Anzivino ha presentato Costruttori di cerchi. Psicologia possibile per una scuola felice.
Con questa presentazione si chiude il primo anno di presentazioni di Costruttori di cerchi.


copertina-costruttori-di-cerchi-sitoIl libro è andato in scena quindi a Bologna presso la sede dell'Ordine degli Psicologi dell'Emilia Romagna, dopo un percorso di validazione del testo per verificare che rispondesse ai criteri deontologici e professionali richiesti. Per l'Ordine degli Psicologi regionale si è trattata di una sperimentazione per permettere agli iscritti di poter proporre proprie pubblicazioni su temi psicologici ai colleghi e alla cittadinanza.
Alla presenza di una consigliera dell'Ordine incaricata, Massimiliano Anzivino ha presentato ad un gruppo di docenti e studenti i contenuti del libro.

Si è parlato quindi soprattutto di scuola, delle difficoltà che questa istituzione sta vivendo nell'affrontare una realtà sociale in profondo e veloce cambiamento. Questo soprattutto in alcuni istituti che hanno risentito più di altri di tali cambiamenti poiché si rivolgono a fasce della popolazione maggiormente sensibili, come ad esempio gli istituti professionali.

Vi è stato modo di articolare un interessante dibattito riguardante anche il momento di protesta e scioperi che stanno attraversando molti istituti e coinvolgendo gran parte del corpo docente bolognese e nazionale.

Si avverte così nelle scuole, specie in quelle medie-superiori, una forte stancanzivino2hezza e difficoltà di articolare programmazioni e progetti di largo respiro senza incorrere nelle contraddizioni raccontate dall'autore ad esempio nei paragrafi provocatoriamente intitolati “il tempo che non c'è”, “lo spazio che non c'è”, “il denaro che non c'è”.

Il cerchio è stato poi presentato come metafora della relazione, la costruzione prioritaria di legami tra le persone che oggi sembra essere una delle strade più interessanti e proficue per il lavoro all'interno dei contesti organizzativi in crisi. Relazioni che spesso passano dalla messa in opera di contesti informali, dall'ascolto paziente delle emozioni e dei punti di vista, dalla costruzione di contesti di confronto e dialogo, dal tempo dedicato ai processi di cambiamento e al suo delicato  accompagnamento. L'idea di base del testo è stata quindi come al solito collegata a situazioni concrete e ad uno stile di lavoro per i consulenti non sempre sottolineato con forza nei contesti accademici e nella formazione professionale.

DSCN3922Naturalmente si è parlato anche della categoria degli psicologi, dei compiti difficili chiamati a svolgere e di situazioni lavorativi spesso appesantite dalla precarietà e dalla caoticità e velocità delle richieste di intervento, alimentate dall'emergenza e dal desiderio, comprensibile ma purtroppo illusorio, di soluzioni rapide e indolori.

Con questa presentazione si conclude un anno di incontri in contesti molto diversi: dalle scuole ai Comuni, dalle librerie alle biblioteche, dalle associazioni professionali ai contesti più formali come quest'ultimo. Sono stati momenti di importante approfondimento e arricchimento delle idee raccontate nel testo soprattutto grazie alla poliedricità delle persone presenti e dei percorsi che li hanno sostenuti.

Per l'autunno sono già in corso contatti per nuovi incontri nel territorio reggiano in alcuni comuni dove opera l'autore e forse in veneto in collaborazione con una cooperativa di servizi psico-educativi.

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Come in un film. Presentazione di Eleonora Capitani


come-in-un-filmCome in un film.
 Il cinema come mezzo di espressione di sé, di Eleonora Capitani nella Collana Punti di Vista di Edizioni Psiconline, propone un percorso di riscoperta di sé per rivolgere lo sguardo verso noi stessi in modo nuovo e costruttivo.
Eleonora Capitani presenta Come in un film ai suoi lettori.


come in un film


"L'arte del cinema consiste nell'approcciarsi alla verità degli uomini, non di raccontare delle storie sempre più sorprendenti"
Jean Renoir


Traendo ispirazione da questa affermazione del grande regista francese, ho pensato di utilizzare il cinema come mezzo di espressione profonda di sé, non solo per realizzare progetti cinematografici, ma anche come strumento per aiutare le persone interessate ad elaborare i propri vissuti e le proprie emozioni in forma creativa e artistica, entrando in contatto con la propria dimensione interiore.
Utilizzando tecniche psicologiche, cinematografiche e meditative, cerco di accompagnare i partecipanti ai miei corsi e i lettori di Come in un film, in un percorso di autoconsapevolezza, alla riscoperta di un mondo interiore, troppo spesso trascurato; le persone hanno la possibilità di rivedere con gli occhi della consapevolezza tutta la loro vita, dando così un senso alla continuità delle loro esperienze, sciogliendo dei nodi del passato e sviluppando maggiore chiarezza sulle decisioni da prendere per il futuro.


La mia intenzione è stata quella di creare un luogo non luogo, sospeso nel tempo, in cui tutti si sentano liberi di esprimersi, sapendo che tutto ciò che emerge non sarà né respinto né giudicato, ma solamente accolto e osservato per ciò che è.
Si lavora scrivendo e riscrivendo il proprio copione di vita, osservandosi da più punti di vista.
Senza una consapevolezza della natura più intima di noi stessi continuiamo ad agire in base ai nostri vecchi schemi mentali e ricreiamo sempre le stesse sofferenze.
Scrivendo, invece, esploriamo le possibilità dell’esistenza e attraverso la creatività ci possiamo liberare dalle scelte abituali, dai blocchi e dalle paure, in quanto iniziamo ad essere consapevoli di ciò a cui prestiamo attenzione.


Abbiamo sempre poco tempo e raramente ci fermiamo a guardare veramente gli oggetti attorno a noi, abbiamo perso questa capacità che hanno i bambini, i quali esaminano istintivamente ogni nuovo oggetto che incontrano, con stupore e ammirazione, senza alcun giudizio critico.
Possiamo prendere nuovamente contatto con questa parte di noi che dimora ancora nei sotterranei ricoperti dalla polvere del tempo.
Provate ad immaginare di vedere per la prima volta gli oggetti che vi trovate di fronte, come li vedete adesso? Cosa vi colpisce?
Ciò che ci colpisce è ciò che ci fa conoscere il nostro rapporto emotivo con la vita.
Questo è un importante punto di partenza per ritrovare la propria semplicità e tendere alla semplicità significa tendere alla profondità della vita.
Come dicono i Saggi "una goccia è l'immagine dell'universo, in una goccia si riflettono le nuvole il cielo gli alberi".
Seguendo un percorso di riscoperta di sé, possiamo iniziare a considerare la possibilità di vivere esperienze diverse da quelle abituali e finalmente possiamo rivolgere lo sguardo verso noi stessi in modo nuovo e costruttivo.


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Psicosomatica e Psicologia della Salute: intervista a Giovanni Garufi Bozza

copertina la torre di igeaLa Torre di Igea. Psicosomatica e psicologia della salute a cura di Giovanni Garufi Bozza è un testo nato dalle tesine d’esame degli allievi del primo anno di scuola del corso di Psicologia della Salute di Roma, con sede a Orvieto e vuole essere un’occasione di riflessione su questa area psicologica. A pochi giorni dalla sua uscita in libreria intervistiamo Giovanni Garufi Bozza.


D. Il libro si occupa di psicologia positiva, a chi potrebbe interessare la psicologia positiva?
R. Più che di psicologia positiva parlerei di Psicologia della Salute, che è il suo
nome riconosciuto internazionalmente.
Riteniamo possa interessare tanto ai professionisti quanto ai non professionisti. È un approccio che mette al centro il ben-essere personale e il miglioramento della qualità della vita. In tal senso si vedono le risorse di individui e i contesti, si esce dal modello malattia (il dominio di Panacea) e si entra nel modello salute, territorio di Igea. Si esce dall’idea della prevenzione, che implica comunque la presenza di un danno da evitare, e si entra in quella della promozione, che centra l’attenzione sulle potenzialità del singolo e del contesto.
Può dunque essere uno stimolo di riflessone importante per il professionista psicologo e psicoterapeuta, quanto per il “non addetto ai lavori” che voglia promuovere il proprio benessere e scoprire un approccio psicologico che si distanzia dalle idee diffuse nel senso comune sulla psicologia.

Garufi Bozza 2D. È un libro scritto a più mani dai corsisti della Scuola di Specializzazione, non potrebbe risentire di questo e mancare di unitarietà nell'impostazione complessiva?
R. Rispondiamo con una battuta: siamo molto affezionati alle teorie sul campo morfogenetico di Sheldrake e avendo percorso cinque anni di formazione assieme è difficile che l’inconscio collettivo non abbia creato saldi legami tra noi e tra quanto abbiamo scritto.
I focus centrali sono la psicosomatica e la psicologia della salute, ben presentate dalle prefazioni del Professor Bertini e del Professor Solano, e la base teorica è comune. Ognuno poi ha approfondito un aspetto che lo aveva particolarmente interessato.
Il lettore potrà avere l’idea di partire da uno stagno comune verso l’esplorazione di diversi mari. Finita l’esplorazione si torna a casa, al proprio stagno, alla propria torre (di Igea), e si racconta la propria esperienza in un dialogo multi-voce.

D. Nella prefazione vi rivolgete ad un pubblico particolarmente vasto, anche di non specialisti. È una indicazione corretta oppure il libro è interessante solo per chi si occupa di questa materia?
R. È un’indicazione corretta. Personalmente ho inserito riflessioni sulla psicologia della salute anche nei romanzi che ho pubblicato. Ho notato un grande interesse dei lettori sull’argomento e su un modo diverso di concepire la psicologia, come scienza delle relazioni. Oggi c’è fame di psicologia, e se è un bene da un lato, c’è anche il rischio di diffusione di concetti e professionalità iatrogeni. Pensiamo ai counseling condotti da persone non laureate in psicologia, o alle costellazioni familiari dove chiunque può diventare terapeuta. Oltre a ciò, sopravvive nel senso comune il pregiudizio sullo psicologo, come colui che cura la malattia mentale, o si tende a confondere la psicologia con le teorie freudiane. Non è un caso che abbia scelto il lapsus come argomento. In tal senso, essendo anche di facile lettura, può diventare divulgativo, sempre che non spaventi la voluminosità. Magari in futuro penseremo a un bignami della psicologia della salute. Immagino già il titolo di stampo commerciale, Le dieci cose di Igea che ti cambieranno la vita.

D. La pluralità delle voci (degli scritti) presenti può consentire una migliore comprensione della psicologia positiva e quindi un maggior interesse da parte dei lettori?
R. Riteniamo di sì, abbiamo scelto uno stile a metà tra il saggistico e il divulgativo.


D. L'idea di fondo del volume è quella di consentire un approccio che migliori la vita delle persone, pensa che davvero sia possibile farlo, agendo a livello individuale e non sull'intera società?

R. Penso sia possibile se si assume, come proposto nel testo, un approccio bio-psico-sociale, che coinvolge dunque anche il contesto di vita delle persone. Abbiamo nei nostri contesti più risorse di quanto pensiamo e supponiamo di avere, il più delle volte basta ri-attivare o mettere in relazione quello che già abbiamo attorno, più che cercare nuove risorse. Poi un livello non esclude l’altro, ma riteniamo che grossi cambiamenti societari siano presso che inutili se non si parte dal livello individuale. È il perenne scontro tra una visione bottom-up o top-down.

D. Quanto potrebbe essere interessante per la classe medica leggere un libro di questo genere?
R. Molto. Negli ultimi anni la nostra scuola ha avviato un’intensa sperimentazione per l’introduzione della figura dello psicologo di base accanto al medico di medicina generale. I risultati sono importanti e significativi, non da ultimo la soddisfazione dei medici nel vedere migliorato il loro lavoro. Molto dipende dall’aver preso coscienza che l’individuo è un unicum mente e corpo e sul sintomo agiscono emozioni, relazioni, stili di vita e storia di esperienze. Per l’appunto, una serie di cause bio-psico-sociali. In tal senso il libro può essere utilissimo.

D. Perché è così difficile per i medici comprendere la profonda sinergia che esiste tra mente e corpo?
R. Probabilmente per la loro formazione, che ovviamente e giustamente dà una forte prevalenza al livello biologico e farmacolgico. Ma siamo sicuri che anche noi psicologi la possiamo comprendere appieno? Non manca anche a noi una formazione al livello dei processi corporei? Non siamo limitati anche noi a comprendere appieno la sinergia? Pensiamo che la risposta sia affermativa, e non potendo formare tutti i medici alla psicologia e tutti gli psicologi alla medicina di base, ben vengano tutti i limiti e le risorse delle formazioni diverse, purché siano messe in co-presenza al livello delle cure primarie, così da accogliere l’individuo nella sua totalità. A ben vedere, la letteratura dà per consolidata la sinergia mente e corpo, ma a livello pratico è ancora lontana l’effettiva integrazione dei due livelli. C’è una co-locazione, non una integrazione.


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Costruttori di cerchi: presentazione presso l'Ordine degli Psicologi dell'Emilia Romagna

presentazione libro albo psicologi2Giovedì 11 giugno alle ore 17.00 presso l'Ordine degli Psicologi dell'Emilia Romagna  Strada Maggiore 24 - Bologna, Massimiliano Anzivino presenterà Costruttori di cerchi. Psicologia possibile per una scuola felice.
Sarà un confronto (probabilmente in cerchio!) tra colleghi psicologi, ma anche con esponenti del mondo della scuola e delle istituzioni bolognesi.



L'evento si colloca all'interno di una nuova opportunità offerta dall'Ordine degli Psicologi di presentare testi di interesse per la professione e la comunità.


copertina-costruttori-di-cerchi-sito"Costruttori di cerchi" racconta l’esperienza diretta di collaborazione con la scuola, in special modo negli istituti medi superiori dell’Emilia Romagna, con particolare riferimento alla provincia di Reggio Emilia.
Vengono descritti i progetti concreti realizzati nell’ultimo decennio, guardando, con un tono volutamente leggero, ai punti di forza e agli aspetti ancora da mettere a punto. Sportelli di ascolto, peer education, interventi di prevenzione, formazione per docenti... sono i pezzi di un puzzle di un approccio integrato al lavoro di promozione del benessere a scuola e per la scuola.
Questa carrellata diviene quindi un’occasione per fare il punto sullo stato di salute della scuola e degli operatori che con essa si interfacciano per rilanciare una visione nella quale tale collaborazione possa essere maggiormente soddisfacente e sensata per entrambi.


Sarà per certi versi un tornare a casa per l'autore, psicologo di professione e iscritto all'ente da oltre 10 anni.
Ma anche per altri motivi si tratta di un contesto familiare visto che da diverso tempo Massimiliano Anzivino collabora con una scuola del territorio bolognese, l'IPSAS Aldrovandi-Rubbiani, e con altre istituzioni sul tema della dispersione scolastica e del benessere a scuola.


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La luna blu e Ti amo anima mia in promozione su Amazon

laluna-tiamoFantastica promozione sul sito http://www.amazon.it, La luna blu di Massimo Bisotti e Ti amo anima mia di Najaa in versione ebook formato Kindle, a soli Euro 2,49, per tutto il mese di giugno 2015.




la luna blu

La luna blu. Il percorso inverso dei sogni un grande successo di Massimo Bisotti pubblicato nella prima edizione cartacea da Edizioni Psiconline nel 2012, dopo numerose ristampe è stato pubblicato nella versione ebook disponibile anche su Amazon.


Una storia, un incontro un racconto: lievi spunti cronologici spazio temporali, eppure i tre protagonisti, Meg, George (il sogno), Demian, (la realtà) tengono sospeso il lettore pagina dopo pagina. Gli interrogativi dominanti: che cosa succederà? Si incontreranno? Si ameranno?
Una traccia che dà via via le risposte che il lettore desidera, inoltre la riflessione incalzante dell’autore, sull’amore, sulla vita, sulle relazioni offre a chi legge una visione profonda e sofferta del vivere quotidiano: “una faccia che dev’essere quella perché quella ormai tutti conoscono e non la puoi tradire”. “Sembra che la felicità non stia nello stare bene ma nel tornare a stare bene, altrimenti nemmeno te ne accorgi se sei felice”. Ciò che colpisce è che Meg, la protagonista per realizzare il suo ” sogno” e per liberarsi di “quell’ombra nera che copre il blu quando ci sentiamo rifiutati, non voluti, incompresi, messi in un angolo”, compie un cammino dentro la sua anima. “Tutta la vita è un viaggio verso e dentro noi stessi”. (Dott.ssa Maria Grazia Principato, psicoterapeuta della coppia e della famiglia)


"Credo che l’amore abbia un punto di non ritorno, un punto che una volta varcato non ci permette di tornare indietro. È in quel preciso istante che ci si spoglia dei vestiti razionali e ci si tuffa in mare, dimenticando il salvacuore, anche se non sappiamo nuotare. E forse quel punto ogni volta diventa l’incoscienza più preziosa della nostra vita"


Ti amo anima miaTi amo anima mia. Una storia di violenza di Najaa è una storia di amore e di violenza.
Una storia d’amore finita male, tra un ragazzo e una ragazza.
Dall’incontro di Najaa con Sajmir, che sembra essere l’uomo più importante della sua vita, all’innamoramento più assoluto, al matrimonio, alla quotidianità e ai successivi problemi di gelosie e convivenza.
Una lotta estrema tra amore e violenza, con tutte le contraddizioni che esse comportano, fino al momento della verità, quando Najaa apre gli occhi e si accorge della realtà, lui ha un’altra vita e un’altra moglie.
Da questo momento inizia la storia fatta di violenza che prosegue con la reale rottura del rapporto, la persecuzione dell’uomo nei confronti di lei, fino alla separazione legale.


“Guarderò spesso il Sole proprio come facevo da piccola. Capirò che il senso della vita è semplicemente viverla. Capirò che è meglio aspettare invece di correre, perché spesso si trova molto di più nell’attesa che nella continua ricerca. Scriverò la parola FINE e mi sentirò assolta.”


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La Torre di Igea. Psicosomatica e psicologia della salute è in libreria

copertina-la-torre-di-igea-x-sitoLa Torre di Igea. Psicosomatica e psicologia della salute nella Collana Ricerche e Contributi in Psicologia, a cura Giovanni Garufi Bozza, dal 4 giugno sarà disponibile in tutte le librerie.


Questo testo raccoglie le tesine d’esame del primo anno svoltosi nel corso del 2011, della
scuola di Psicologia della Salute di Roma, con sede a Orvieto e vuole essere un’occasione di
riflessione su questa area psicologica. Sono riflessioni che hanno come sfondo comune lo stupore di chi ha appena scoperto un settore su cui investire le proprie energie e i propri studi.
Nel mito greco, Igea era la divinità della salute, figlia di Esculapio e sorella di Panacea, dea della Cura. A questa figura mitologica si ispira la Psicologia della Salute, settore che si occupa della promozione del benessere e delle risorse dell’individuo, dei contesti e delle organizzazioni, rinunciando alla semplice cura della malattia. Il sintomo diventa adattivo e occasione di costruzione di un nuovo sé, maggiormente integrato e consapevole.
La definizione di salute come “stato di benessere” esorta le varie discipline ad interrogarsi sul significato di tale termine: che cos’è davvero il benessere? Quali sono le sue dimensioni? Cosa lo avvicina o lo differenzia dal concetto, di matrice filosofica, ma parimenti centrale nella vita di ciascuno, di felicità?
La domanda è sintatticamente semplice, eppure ci si accorge che, entrando nei meandri
dell’argomento, è difficile trovare una risposta esaustiva, ancor di più se ci si auspica
di trovare una definizione onnicomprensiva del concetto.
Nella prima parte del libro, gli autori hanno dato maggior peso alla riflessione filosofica e psicologica, sottesa a questo ambito.
Nella seconda parte del libro, il lettore troverà dei capitoli più propositivi, di progettazione dell’applicazione della Psicologia della Salute in diversi ambiti di intervento. Questa seconda parte si rifà alla psicosomatica, partendo dalla premessa che la Psicologia della Salute si rifaccia al modello bio-psico-sociale, vedendo dunque corpo, mente e contesto come mutualmente influenzatisi.
La mente non è imprescindibile dal corpo e viceversa, ciò che accade all’una ha influsso sull’altro e viceversa.
Tale posizione apre a tutta una serie di interrogativi: quanto lo stress, l’affaticamento mentale, o ancora l’alessitimia (ovvero l’incapacità di esprimere le emozioni) e via dicendo, hanno influenza sul cortisolo e su altre sostanze chimiche dannose presenti nel nostro corpo? Quanto la cura del corpo ha efficacia, se si trascura la salute della mente?
Quanto il medico di base e la nascente figura dello psicologo di base possono lavorare insieme nella promozione del benessere dell’individuo?
I lavori presentati nel libro rappresentano una risposta a questi e a molti altri interrogativi che la psicosomatica propone.
Il trait d’union di tutto il testo, scritto a più mani, è l’idea di una psicologia che si fa scienza delle relazioni.

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Il Tarlo e la Quercia: grande successo a Siracusa

locandina presentazione il tarlo e la querciaVenerdì 17 aprile 2015  alle ore 18,30, con il patrocinio del Comune di Siracusa, si è svolta presso Palazzo Vermexio in Piazza Duomo a Siracusa la presentazione del libro “IL TARLO E LA QUERCIA. Strategie di cura del pedofilo” di Felicia Cataldi e Teresa Tringali, Edizioni Psiconline.




Nonostante vi fossero in contemporanea diverse iniziative culturali di richiamo, hanno partecipato più di cento persone e la sala era piena. L’evento è stato moderato dal Prof. Maurizio Guarneri, docente di Psichiatria dell’Università di Palermo e dell’Istituto di Psicoanalisi di Gruppo.

d01ce856ef4b4b7a41efeb776f6cee68Dopo i saluti dell’Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Siracusa, è intervenuta l’Avv. Sofia Amoddio, Onorevole alla Camera dei Deputati, che ha sottolineato l’importanza del messaggio socio-politico del libro e ha raccontato con entusiasmo la sua visita al gruppo di detenuti protagonisti dell’esperienza riportata nel testo dalle autrici. Si è impegnata a sostenere l’iniziativa  dentro il carcere e fuori nelle varie istituzioni, per una continuità terapeutica.


Dopo l’intervento dell’Avv. Salvatore Bianca, Presidente della Camera Avvocati Tributaristi di Siracusa, che si è soffermato tra l’altro sull’esigenza di creare cultura intorno al tema della cura del pedofilo e sulle esigue risorse investite in tale campo, è stata la volta di Don Fortunato Di Noto, Presidente di Meter  Onlus a tutela dell’infanzia che da tanti anni, a livello nazionale, porta avanti una campagna di informazione e di contrasto alla pedofilia.


Successivamente il Prof. Maurizio Guarneri ha messo in evidenza il valore del libro in quanto, nella letteratura scientifica,  sono pochi  i lavori sulla terapia dei pedofili. Ha rimarcato la validità del metodo della terapia di gruppo come particolarmente indicato nel trattamento di questi pazienti e ha raccomandato il libro, come punto di riferimento, a tutti coloro che si approcciano al problema della pedofilia.


La Dott.ssa Paola Iacono, direttore dell’Unità di Neuropsichiatria infantile dell’ASP di Siracusa, ha rimarcato come sia stata emotivamente coinvolta in occasione di una sua visita in carcere al gruppo terapeutico e come abbia sostenuto ed incoraggiato le autrici nel loro lavoro di elaborazione del libro.


Infine, le autrici hanno concluso con alcune riflessioni relative alle strategie di cura del pedofilo, hanno trasmesso all’uditorio l’intensa partecipazione emotiva che ha accompagnato sia l’esperienza terapeutica sia il lavoro di elaborazione e di scrittura. Hanno inoltre sottolineato come la detenzione, attraverso il trattamento, possa aiutare i pedofili a prendere coscienza del loro disturbo e diventare occasione di cambiamento; il lavoro di gruppo come intervento di cura che di prevenzione.


d73d9e7a6520439e6a1dd987400ee9ccTra gli interventi, l’attrice Valentina Territo ha letto alcuni brani del libro particolarmente significativi, dando così un’idea del "racconto-testimonianza" e mettendo in contatto il pubblico con gli aspetti più intimi dei protagonisti del testo “IL TARLO E LA QUERCIA”.


L’evento ha avuto notevole successo, sia per l’interesse suscitato dal tema, sia perché i vari interventi  sono stati fatti da persone che più o meno direttamente hanno seguito le autrici nel loro percorso.


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Esiste il partner ideale o è solo un'utopia? Intervista a Raffaele Renna autore de Il codice segreto dell'amore

raffaele renna2Il codice segreto dell'amore affronta un tema molto discusso e controverso quale quello dell'innamoramento e dell'amore.
Ci innamoriamo tutti di un modello ideale di partner (e di bellezza).Ognuno ha il suo modello, è in sé perfetto, rimane a livello inconscio, è introvabile nella realtà (ciò comporta problemi e rischi) e per di più ci somiglia.
Il nostro partner ideale esiste davvero o è un'utopia? Quando e come nasce l'amore? Il colpo di fulmine esiste?


 

Intervistiamo Raffaele Renna, per avere risposte ai tanti interrogativi sull'amore, sul partner ideale e sull'innamoramento.

 

RAFFAELE RENNA 2D. Un testo davvero originale, adesso anche in ebook. Quando e come ha concepito questo lavoro?
R. Fin dalla nascita ho avuto un particolare spirito riflessivo e, dentro di me, è rimasto sempre il bambino che chiede alla mamma i tanti “perché” legati alla vita. Ad esempio, quando ho notato che le donne di cui mi innamoravo avevano “qualcosa” in comune (e non solo affinità somatiche), mi è venuta la voglia di indagare sul fenomeno; a maggior ragione quando poi ho scoperto che non riguardava solo me.

D. Si può considerare un manuale?
R. Visti i risultati finali di questi studi, riguardanti le problematiche interne ed esterne
della coppia, il libro è diventato anche un manuale, considerando pure che il 40% delle coppie o si separa o divorzia (e il restante 60% non è che se la passi così bene). Non a caso concludo affermando che la scelta del partner è sempre da considerare un azzardo, una scommessa che però va fatta ed è necessaria.

D. A chi è rivolto?
R. Se l’amore coinvolge tutti, è ovvio che il libro è rivolto a tutti e a tutte le età. In particolare mi rivolgo ai preadolescenti e adolescenti, perché quella è la fase dell’età evolutiva in cui maggiormente va compreso il fenomeno dell’attrazione verso “l’altro” sesso, anche per dare un nome a quelli che possono essere i veri sentimenti nei confronti del potenziale partner. Tra l’altro, è la fase di crescita psico-fisica in cui si matura il proprio sé sessuale/corporeo attraverso il rapporto (un buon rapporto dico io) tra il maschio e la femmina. E questo rapporto (particolare che sfugge ai più) si determina sia tra noi e gli altri, sia all’interno di noi stessi.

D. Il codice segreto dell'amore. L'utopia del partner ideale. Perché questo titolo?
R. Il titolo sta a indicare che ognuno di noi ha una mente strutturata e programmata per innamorarsi di una determinata categoria di persone, ovvero di un certo modello ideale di partner, il quale risulta essere unico, individuale e insostituibile, come se fosse appunto un codice personale di cui non si è consapevoli. E per questo è segreto. Il partner ideale rimane però un’utopia, perché nella realtà non può esistere. Non può esistere, in quanto la mente si attende (e pretende), inconsciamente, sempre la perfezione e una bellezza assolute.

D. Ci parli degli studi che hanno dato vita al suo volume.
R. Sono partito dal fenomeno della somiglianza tra i partner delle coppie, da quelle più famose a quelle più comuni della porta affianco, passando per quelle storie di migliaia di ragazzi e ragazze delle scuole in cui ho insegnato, e non solo, testando anche intere classi campione che danno validità scientifica alle intuizioni e agli assunti di partenza. Il problema era trovare un sistema di misurazioni su vasta scala valido in termini statistici, che alla luce dei risultati si può chiamare biometrico.

D. Cosa è l'amore? E la bellezza?
R. Constatato e verificato il fenomeno delle somiglianze, bisognava capire se bastasse questo fattore a farci innamorare. Ossia: io mi sono innamorato di mia moglie (e viceversa) perché semplicemente somigliamo (nelle vedute, nelle scelte, negli ideali, somaticamente ecc.) o c’è qualcos’altro sotto? Bene è risultato evidente che non basta il fattore somiglianza psico-somato-caratteriale (tra l’altro da chiarire bene). Anzi, tale componente è “subordinata” a un altro fattore che, a ragion veduta, ha una rilevanza addirittura cosmica. Si tratta del fattore BELLEZZA. Come si percepisce la bellezza? Ho preso in considerazione gli studi, ormai millenari, dei parametri di proporzione e di armonia compiuti da scienziati, matematici e artisti, i quali hanno notato una costante geometrico-matematica che ci accomuna tutti nel condividere un senso oggettivo della bellezza. Leonardo da Vinci la chiamò SEZIONE AUREA. Ho preso poi questo valore e ne ho fatto un parametro comparativo e di riferimento tra i vari volti che ho studiato. Chiedendo, in secondo luogo, a migliaia di persone (ai miei studenti liceali in primis) quali fossero i propri idoli della musica, del cinema ecc., ho constatato che tra questi idoli e i volti dei relativi fans ci sono delle affinità somatiche, prima ancora che caratteriali, almeno per come gli idoli vengono immaginati dagli stessi fans che li scelgono. Non a caso, si tratta sempre di personaggi molto famosi che si immaginano come idilliaci, perfetti, bellissimi, eroici e quant’altro.

D. Quando nasce l'amore?
R. L’amore è appunto il richiamo forte e inconscio a questo archetipo, soggettivo e oggettivo insieme, della bellezza attesa e percepita che ci caratterizza in quanto modello a nostro avviso vincente su tutti gli altri, che ci fa sentire gratificati, realizzati, pur nella infinita varietà di livelli. Il parametro della perfezione rimane sempre quello, ma cambiano i modelli: a ognuno il suo, pronto a incontrare il partner giusto che risponda alle nostre “esigenze”. Obiettivo il sublime, quell’irraggiungibile sublime.

D. Di chi e di che cosa ci innamoriamo e perché ci innamoriamo?
R. Per quanto riguarda il partner, ci innamoriamo del maschile e del femminile che ci
manca per completare l’unità primigenia idealizzata da cui proveniamo e di cui ognuno di noi è espressione. Per quanto concerne tutto il resto, ci innamoriamo delle cose con le quali ci identifichiamo e che ci aiutano ad essere ciò per cui siamo nati e su cui sviluppiamo il nostro personale talento.

D. E il colpo di fulmine esiste?
R. Non solo esiste, a variegati livelli, ma rappresenta un segnale, un’indicazione più o meno significativa da parte della nostra mente inconscia. Se mi giro di scatto nel vedere una bella donna al supermercato, evidentemente il mio cervello vuole investire delle energie e rileva inconsciamente degli aspetti interessanti di quella persona, immaginandola poi dentro secondo i propri desideri e le proprie attese.

D. Il proprio modello ideale di partner può cambiare, anche col passare degli anni, o rimane immutato per sempre?
R. Fondamentalmente il proprio modello ideale di partner non cambia mai, ma può solo subire degli adeguamenti, in relazione alle esperienze positive e negative che si hanno sul campo. Infatti, la scoperta di questo studio è proprio questa: “Si nasce e si muore con lo stesso modello ideale, come dimostrano, per altre vie, i tantissimi casi di G.S.A. in cui fratelli e sorelle, adottati alla nascita da famiglie diverse, in età adulta incontrandosi casualmente si innamorano pazzescamente. Ciò succede nel 50% dei casi, una percentuale che da sola dimostra il mio assunto teorico, e cioè che noi nasciamo già predisposti ad essere attratti da persone e cose che abbiano affinità con il nostro mondo idealizzato, un mondo di cui noi stessi siamo espressione imperfetta. Per questo motivo, tutto quello che scegliamo ci assomiglia in qualche modo, dall’automobile al partner, dalla musica ai libri, fino al modello di cellulare.

D. Perché conoscere le radici nascoste dell'innamoramento?
R. Conoscere il proprio codice nascosto dell’amore aiuta a comprenderci fino in fondo e a dare un significato e un senso alla nostra vita.

D. Si può affermare che si è in un certo senso predisposti per l'amore e soprattutto per l'amore duraturo?
R. Siamo predisposti per l’amore e soprattutto per l’amore duraturo e lo assecondiamo in funzione a quello che troviamo nel partner, soprattutto in termini qualitativi, rispetto al modello sognato. Il problema è che, anche nei casi più fortunati, non si è mai soddisfatti al 100%, aggiungendovi, tra le cause, le modifiche somato-caratteriali cui ognuno di noi va incontro con l’avanzare dell’età.

 

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Redazione

Le prossime pubblicazioni di Edizioni Psiconline tra poche settimane in tutte le librerie

PROSSIME PUBBLICAZIONILa Redazione di Edizioni Psiconline è al lavoro per proporre ai lettori affezionati e ai nuovi amici che giorno dopo giorno diventano sempre più numerosi, le nuove pubblicazioni che nelle prossime settimane arricchiranno il Catalogo di Edizioni Psiconline.




Nella Collana Ricerche e Contributi in Psicologia, una collana dedicata al “pensare” e al “fare” dove la teoria si trasforma in azione e dove l’idea assume un immediato connotato pratico, dedicata ai professionisti, agli studenti, agli appassionati di una materia così bella ed interessante e mai abbastanza indagata nel suo profondo e continuo divenire:

copertina-la-torre-di-igea-x-sitoLa torre di Igea. Psicosomatica e psicologia della salute

Autore: Giovanni Garufi Bozza (a cura di)
ISBN: 978-88-98037-50-6
Collana: Ricerche e Contributi in Psicologia
Pag. 450 circa, formato 15x21 cm., rilegato in brossura
Prezzo: € 28.00

USCITA PREVISTA: MAGGIO 2015



Nel mito greco, Igea era la divinità della salute, figlia di Esculapio e sorella di Panacea, dea della Cura. A questa figura mitologica si ispira la Psicologia della Salute, settore che si occupa della promozione del benessere e delle risorse dell’individuo, dei contesti e delle organizzazioni, rinunciando alla semplice cura della malattia. Il sintomo diventa adattivo e occasione di costruzione di un nuovo sé, maggiormente integrato e consapevole.
Questo testo, nato dalle tesine d’esame degli allievi del primo anno di scuola del corso 2011, vuole essere un’occasione di riflessione su questa area psicologica. Sono riflessioni che hanno come sfondo comune lo stupore di chi ha appena scoperto un settore su cui investire le proprie energie e i propri studi. Nella prima parte del libro, gli autori hanno dato maggior peso alla riflessione filosofica e psicologica, sottesa a questo ambito. Nella seconda parte del libro, il lettore troverà dei capitoli più propositivi, di progettazione dell’applicazione della Psicologia della Salute in diversi ambiti di intervento. Questa seconda parte si rifà alla psicosomatica, partendo dalla premessa che la Psicologia della Salute si rifaccia al modello bio-psico-sociale, vedendo dunque corpo, mente e contesto come mutualmente influenzatisi. Il trait d’union di tutto il testo, scritto a più mani, è l’idea di una psicologia che si fa scienza delle relazioni.


copertina-desiderare-la-genitorialità-v001xsitoDesiderare la genitorialità. Il mondo interiorizzato nel disturbo dell'infertilità

Autore: Emmanuella Ameruoso
ISBN: 978-88-98037-75-9
Collana: Ricerche e Contributi in Psicologia
Pag. 112, formato 15x21 cm., rilegato in brossura filo refe
Prezzo: € 16.00

USCITA PREVISTA: GIUGNO 2015



L’esordio della genitorialità difficilmente si ritiene associato al periodo dell’adolescenza: è dalla pubertà che, invece, tutto ha origine. Nel corso della storia, e in diversi contesti, si è potuto constatare che la fanciullezza ha sempre rappresentato un momento critico al quale veniva attribuito importanza poiché l’individuo, divenuto adulto, acquisiva un ruolo riconosciuto socialmente. È quindi l’ambiente a condizionare fortemente l’evoluzione psicologica in termini di identità di genere e di ruolo sessuale. Ancor oggi saldamente pronunciati, rappresentano un’importante espressione della propria capacità generativa e genitoriale. Mentre il procreare è una predisposizione fondamentalmente biologica ed organica, l’essere genitore ha peculiarità psicologiche e comportamentali ed evidenzia come l’assunzione e la gestione del proprio ruolo sessuale si manifesta, non solo collettivamente ma anche nella coppia, con tutte le sue difficoltà. La scelta del compagno, inoltre, avviene attraverso una modalità inconscia nella quale si intersecano i conflitti connessi alla procreatività ed alla genitorialità: la collusione che ne deriva può manifestarsi, a livello sessuale, con il disturbo dell’infertilità.

copertina-malattia-mentale-sitoChe cos'è la malattia mentale

Autore: Francesco Codato
ISBN: 978-88-98037-74-2
Collana: Ricerche e Contributi in Psicologia
Pag. 208, formato 15x21 cm., rilegato in brossura filo refe
Prezzo: € 20.00

USCITA PREVISTA: LUGLIO 2015

Oggi è possibile prevenire e curare con successo le varie forme di malattia mentale, ma sappiamo cos’è la malattia mentale? Sappiamo definirla? Cogliamo cosa essa rappresenta per la società e per il soggetto che la vive? Il paradosso della modernità si costituisce proprio attorno a tale situazione: infatti, sebbene la malattia mentale venga identificata quale male epocale, non esiste nessuna definizione precisa che persuada tutti gli animi su cosa essa sia.


Nella collana Punti di Vista un modo diverso o personale di vedere gli argomenti della psicologia. Ricerche, contributi, opinioni, punti di vista di chi si interessa di psicologia e di scienze umane:

copertina-conoscersi-meglio-sitoConoscersi meglio. Consapevolezza e assertività

Autore: Federica Curzi
ISBN: 978-88-98037-76-6
Collana: Punti di Vista
Pag. 160, formato 15x21 cm., rilegato in brossura filo refe
Prezzo: € 16.00

USCITA PREVISTA: GIUGNO 2015

L’assertività altro non è che l’affermazione consapevole delle proprie idee, del proprio modo di essere e di agire nel mondo; essere assertivo vuol dire essere consapevole di sé e degli altri, rispettoso di se stesso e allo stesso tempo delle altre persone, positivo, con una buona capacità comunicativa e una forte serenità di fondo.

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Redazione

La manipolazione affettiva nella coppia alla Libreria Feltrinelli di Pescara

manAppuntamento di grande interesse Venerdì 8 Maggio 2015 dalle ore 18:00 alla Libreria Feltrinelli di PESCARA con La manipolazione affettiva nella coppia. Riconoscere e affrontare il cattivo partner - Edizioni Psiconline, di Pascale Chapaux-Morelli e Pascal Couderc.
Con l'autrice, Pascale Chapaux-Morelli, dialoga Lilli Mandara, giornalista.


locandina presentazione La manipolazione affettiva PescaraManipolare l’altro significa sfruttarlo per il proprio vantaggio. La manipolazione ordinaria, i piccoli trucchi, fanno parte della vita quotidiana di ogni coppia; il perverso narcisista, invece, seduce per meglio colpire dopo. Dà l’impressione di farsi in quattro per la sua compagna ma, in realtà il suo scopo è quello di distruggere, e possiede l’arte di rovesciare ogni situazione presentandosi come vittima.
Grazie ad una manipolazione costante ed insidiosa, egli modella, a forza di critiche, la personalità stessa dell’altro, che perde la sua autostima e la sua volontà, sfociando nella depressione, ormai dipendente, incapace di andare avanti…
Questa violenza psicologica è distruttiva quanto la violenza fisica.
Attingendo a molti casi concreti Pascale Chapaux-Morelli e Pascal Couderc aiutano ad individuare questo tipo di profilo e ad uscire dalla dipendenza, per potersi ricostruire.

"Quello che i due autori offrono all’attenzione del lettore potremmo definirlo una specie di vademecum attento e preciso, equilibrato, ma senza sconti e non scontato. Un vademecum che cerca di condurre a un’eventuale presa di coscienza. Un vademecum che divulga, per mezzo della scrittura, la necessità di restare vigili e attenti nel rischioso ambito della relazione di coppia: una messa in allarme che può risultare difficile da comunicare al di fuori di un percorso analitico..." (dalla Prefazione di Dacia Maraini)


Pascale Chapaux-Morelli è presidente della A.A.V.V.P., un’associazione di aiuto alle vittime di violenza psicologica con sede principale in Francia.
Pascal Couderc
è psicoanalista, psicologo clinico e specialista delle dipendenze patologiche.


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http://issuu.com/edizionipsiconline/docs/cartella_stampa_manipolazione_affettiva
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Redazione

Dalla malattia al paziente di Roberta De Bellis. Un nuovo modello di comunicazione medico-paziente

cop dalla malattia al pazienteDalla malattia al paziente. Modelli di comunicazione nella relazione terapeutica è un interessante  volume di Roberta De Bellis nella collana Ricerche e Contributi in Psicologia - Edizioni Psiconline, che propone un cambiamento della comunicazione medico-paziente cioè una “medicina centrata sul paziente”, una prospettiva in cui il malato è al centro dell’attenzione ed è protagonista.


Attualmente il modello più diffuso sostiene che la medicina si debba occupare della malattia (desease centered), intesa come alterazione dalla norma di variabili biologiche, somatiche misurabili. Al medico compete definire la presenza di una patologia nei malati, tramite una diagnosi e di intervenire con un piano terapeutico dimostrato scientificamente. Il punto di vista del paziente sulla sua malattia e la sua condizione di sentirsi malato non sono tenuti in considerazione e addirittura in molti casi ritenuti ostacoli nel processo diagnostico. Il medico, infatti, più che un alleato, è spesso percepito come un esperto che parla un linguaggio poco comprensibile e che combatte la malattia con le armi che la tecnologia gli ha consegnato.

 

La “medicina centrata sul paziente”, implica invece una prospettiva in cui il malato è al centro dell’attenzione ed è protagonista. Il modello patient centered non si limita
solamente ad un cambiamento a livello teorico ma propone obiettivi specifici per il medico, e individua gli strumenti pratici e i percorsi adeguati per acquisire tali strumenti.
In questo modello acquisiscono pari importanza e rilevanza sia la patologia del malato in senso biologico, sia il suo vissuto di malattia.
Una visita medica fondata su un metodo patient centered vede il malato coinvolto attivamente, con le sue paure, preoccupazioni bisogni, articolati nella relazione con il medico che dovrà comprendere in toto il suo paziente.
La partecipazione attiva del paziente non sostituisce le competenze del medico ma al contrario le arricchisce al fine di conoscere il vissuto del malato.
Nel presente lavoro si è puntata quindi l’attenzione all’aspetto comunicativo della relazione tra medico e paziente, quale strumento fondamentale nel processo di cura; saper comunicare fa parte del bagaglio culturale del medico, a tutti i livelli e rappresenta un caposaldo fondamentale per l’instaurarsi di una relazione empatica, di una buona compliance da parte del paziente nel percorso di diagnosi e di cura.
Questo libro, offre una visione chiara dei due approcci e si focalizza attraverso esempi pratici, frutto di ricerca avvenuta sul campo, sugli alcuni dettagli della comunicazione tra medico e paziente che possono incidere positivamente sul processo di accettazione, comprensione e vissuto della condizione di malattia.

 

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